Parla Olivier Samain, il “resiliente” del Cusna
Vogliamo anzitutto tranquillizzare i nostri lettori, e gli amici del trail in generale, sulle condizioni di Olivier, della cui drammatica caduta dai quasi duemila metri di quota avevamo parlato in un primo articolo
Dall’ospedale Maggiore di Parma, dove si trova, ci ha dato il consenso a riferire il contenuto di una lunga chiacchierata che abbiamo fatto (è d’accordo con la nostra impressione, di somigliare anche nella voce a Nino Ferrer, Mamadou mé mé!); vorrebbe aprire smentendo d’abord le implicite accuse di incoscienza ricavabili dal comunicato dell’Ansa, ripreso dai quotidiani del 30 dicembre: non è vero che stava correndo “in maglietta e pantaloncini”, ma era attrezzato come si deve, maglia termica, pile, giacchetta antivento, zaino e guanti (che si era tolti, quando, arrivando sul crinale, si era fermato per attendere i compagni di corsa del gruppo Mud&snow, rimasti dietro):
- Se non mi fermavo e tiravo dritto non sarei scivolato su quella lastra di ghiaccio cadendo giù per 100/150 metri…
- Ma tu che stai a Concordia e sei tesserato per una società della collina modenese, nella valle del Panaro, hai proprio bisogno di andare sul Cusna per allenarti?
- È il posto che mi piace di più, ha tutti i requisiti ideali per preparare i trail lunghi.
- Adesso che stai forzatamente a Parma sei più comodo con le zone-trail di questa provincia, forse anche più morbide e meno pericolose…
- Naturalmente ho corso anche tutti i trail della provincia, compreso il Winter trail di questo periodo, qui vicino, a Sala Baganza… Ma stavolta dovrò saltarlo…
- Allora, diagnosi e prognosi.
- Frattura composta a una tibia, ingessata con gambaletto: però non mi lasciano camminare, un medico mi ha detto che con un gesso di tipo diverso potrei invece farlo. Poi tre vertebre rotte, un dente partito, punti di sutura in testa… e non ti dico dei graffi e contusioni.
- E del freddo che hai patito..
- Eh già, se tenevo i guanti… Poi un’altra sfortuna è stata che, quando due dei miei compagni sono riusciti a riportarmi su, al sentiero e poi agli impianti della seggiovia, questi erano chiusi, quindi l’elicottero l’ho aspettato à la belle étoile, all’aperto.
- Comunque i medici hanno detto che se tu non avessi quel fisico da trailer che hai, te la saresti vista molto peggio. Noi ci siamo conosciuti sulle piste di hockey negli anni Settanta, e ritrovati come trailer nei Duemila… E in mezzo cosa hai fatto?
- Nella vita, prima il tecnico biomedicale, e adesso il tecnico per servizi bancari; nello sport, il calciatore in serie D, con Mirandolese e Carpi.
- Allora, la prognosi? Degenza, guarigione…
- Spero che magari in una settimana mi dimettano, poi è probabile che debba cercarmi una lungodegenza, sperabilmente vicino a casa. In un mese – quaranta giorni le fratture dovrebbero saldarsi, poi…
- Faccio un pronostico: il 15 febbraio farai i tuoi primi fitwalking, il 15 marzo un trailino facile (magari qui nel parmense nell’occasione di qualche visita di controllo…), poi si ricomincia a pestare duro…
- Bien sûr, a metà giugno non voglio perdermi la Lavaredo Ultratrail: magari, per prudenza, non farò i 125 ma i 90 km… Poi devo correre un’altra volta la UTMB…
- Ah già, nel 2015 abbiamo fatto insieme la TDS. Insieme per modo di dire, mi hai rifilato quasi 7 ore (25 e mezzo contro 32)… Però all’epoca ero io che mi portavo dietro qualche frattura…
- Poi nel 2016 ho corso il giro lungo dei 166 km, e vorrei rifarlo, dato che “mi hanno preso”, e sono occasioni da sfruttare quando arrivano.
- Bè, se non prendono uno come te… Poi tieni presente che un mese dopo, il 28-29 settembre, in provincia di Lecce ci saranno i mondiali di corsa in montagna: di sicuro non ci sarà il ghiaccio del Cusna!
- Bene, esco di qua poi vi faccio sapere!
Oggi che tutti usano e abusano della parola resilienza, ecco un personaggio cui applicare il termine alla lettera: Olivier ha risalito, è saltato, giù e su per le pendici del Cusna, adesso attende di scendere e salire dal suo letto almeno ai corridoi d’ospedale; e presto lo vedremo risalire, come nella foto di Teida, sulle pendici del Monte Rondinaio. E perché no? di nuovo sul Cusna.
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