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Mag 19, 2019 padre Pasquale Castrilli 4508volte

Anticipazione esclusiva: nel 2021 torna la Maratona ad Assisi

Nell'attesa di un'immagine del 2021 ci si tuffa nel passato Nell'attesa di un'immagine del 2021 ci si tuffa nel passato Roberto Mandelli

Che ne dite se vi scrivo che ci aspetta San Francesco per una maratona nei luoghi dove ha vissuto in Umbria? La terra della maratona di Terni, della Invernalissima di Bastia Umbra e di tante altre belle manifestazioni podistiche si prepara alla prima edizione (della seconda serie) di una maratona che è già storica per il suo nome, Maratona di S. Francesco.
L’intelligenza di un prete e di un vescovo, la disponibilità del comune di Assisi e di alcuni enti sportivi e no, ha iniziato a lavorare per realizzare un sogno: correre i 42,195 metri della maratona sulle strade dove ha vissuto (camminato, e forse anche corso) il santo più conosciuto della storia, quello che anche papa Bergoglio ha voluto come protettore del suo pontificato. Per confezionare la maratona ad Assisi sui luoghi di san Francesco sono già al lavoro la diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, il comitato organizzatore Francesco va e la società sportiva dilettantistica non profit Life Running Assisi.
In esclusiva podisti.net presenta per prima questo evento che, secondo le prime indicazioni degli organizzatori (che attendono il benestare della Fidal), si terrà nella primavera del 2021.
Nell’intenzione dei promotori la maratona di Assisi 2021 vuole “unire la ricchezza già presente nel territorio per creare una rete di reciproca di conoscenza e collaborazione. La maratona è orientata ad introdurre i partecipanti alla ricchezza del patrimonio e del messaggio che detiene Assisi e l’Umbria”. Una doverosa attenzione è riservata alla sostenibilità ambientale prestando attenzione “ai materiali utilizzati, alla riutilizzabilità delle strutture, all’impiego di prodotti ecologici e a km 0, all’eco-mobility, allo studio della riduzione degli sprechi, alla raccolta differenziata e alla sensibilizzazione alla cura del creato”.
Desiderio degli organizzatori è diffondere il messaggio dell’enciclica Laudato Sì scritta da papa Francesco nel 2015 proprio sui temi del rispetto del Creato inteso come “casa comune”.
Il percorso dei 42 chilometri partirà da Assisi e dopo aver toccato città e località limitrofe (San Vitale, Capodacqua, Spello, Limiti Rivotorto, Spello, Cannara, Tordandrea) si concluderà a Santa Maria degli Angeli. Un tragitto davvero suggestivo che lambirà luoghi significativi della vita del santo d’Assisi: la Basilica di San Francesco d’Assisi, patrimonio dell’umanità, che dal 1230 custodisce le spoglie mortali del santo, il Santuario della spogliazione, il luogo famoso dove Francesco “si tolse le ricche vesti davanti al padre Pietro di Bernardone per indossare il saio dei poveri”, la Basilica di Santa Chiara costruita tra il 1257 e il 1265 che custodisce la tomba della santa, San Damiano in cui il Crocifisso parlò a San Francesco dicendogli “Va e ripara la mia casa”, il santuario Santa Maria di Rivotorto costruito nel luogo dove Francesco dimorò, la città di Spello che ha sempre nutrito verso san Francesco grande affetto, Pian d’Arca, dove avvenne tra il 1212 e il 1213 la straordinaria predica agli uccelli, Cannara dove san Francesco avrebbe fondato il Terz’ordine, La Porziuncola in Santa Maria degli Angeli, località legata all’apostolato di san Francesco e dove il santo morì.
Il giorno della gara sono previste una 42km, una mezza maratona e il percorso “Vieni con me” di circa 7 chilometri tra Assisi e Santa Maria degli Angeli: una camminata/corsa dedicata alle famiglie, ai bambini, a chi sta iniziando a correre e alle persone con disabilità. L’Expo maratona, nei giorni precedenti allo svolgimento della corsa, si terrà al Pala Eventi di Santa Maria, dal quale è possibile godere di una vista panoramica dal basso della Basilica di San Francesco e di tutta Assisi. Accoglienza garantita non solo per i runners ma anche per familiari e accompagnatori “in modo da rendere anche loro partecipi di un’esperienza speciale”.
Poco meno di due anni alla Maratona di San Francesco, dunque. Tempo di attesa e lavoro. Auguriamo grinta e forza ai promotori e a chi sta già lavorando a questo progetto.

 

NdR. Bentornata la maratona ad Assisi! Chi scrive fu presente a entrambe le maratone corse nell’ultimo giorno degli anni 1999 e 2000. Allora il percorso era, in un certo senso, inverso a quello previsto per il 2021: si partì da S. Maria degli Angeli, in direzione sud-ovest, raggiungendo poi Costano, Bastia, e da lì con una svolta a 90° si tornò a nord di S. Maria (avendo Assisi a sinistra) per raggiungere e salire a Spello, poco oltre la metà gara. Da lì, ultima inversione a U, e di nuovo in direzione da est a ovest fino a Rivotorto; poco dopo cominciarono i 4 km conclusivi, in discreta salita, fino al traguardo in pieno centro nella piazza del Comune. Furono in 900 a chiudere la gara: tra le donne vinse Sonia Maccioni in 2.38:47, con 12 minuti di vantaggio su Barbara Cimarrusti. Tra gli uomini vinse il 35enne Davide Milesi (2.22:29), quasi allo sprint su Diomede Cishahayo e un allora giovanissimo Giorgio Calcaterra (2.24:05), ventisettenne classificato tra gli “Amatori”, al pari del suo coetaneo Antonello Petrei (2.40:33). Chiuse il lotto degli arrivi Mario Ferracuti, leggendario già allora nonostante avesse “solo” 73 anni; ma scorrendo la classifica si trovano tanti nomi ormai passati alla storia: Alfio Balloni (che di lì a poco sarebbe scomparso in uno sciagurato incidente stradale), Antonino Morisi, Marziano Guidazzi, Giuseppe Togni  (classe 1926 come Ferracuti, e capace di 4.34), il “vescovo” Alberto Fusari. Molti dei “supermaratoneti”, appena dopo la doccia, o forse senza nemmeno farla, fuggirono a Roma dove l’indomani mattina, con la benedizione di papa Giovanni Paolo II, sarebbe partita la maratona straordinaria del Millennio (e al “Millennium for Peace” era pure intitolata la maratona assisiate).
Ad Assisi ci si ritrovò per San Silvestro del 2000, in 770, sullo stesso percorso: vinse Graziano Calvaresi in 2.22:20, poco più di un minuto davanti a David Kirui Kiptoo. Petrei si migliorò molto giungendo sesto in 2.26 e battendo proprio Calcaterra di quasi due minuti. Tra le donne, primeggiò in 2.48:42 Sara Ferrari, allora ventitreenne e che l’anno dopo avrebbe partecipato ai mondiali di maratona di Edmonton (ma molto chiacchierata in quanto figlia del medico-stregone Michele), mezzo minuto davanti a Galina Zhulyeva. Tra le classificate nei primi posti troviamo in decima posizione l’ultramaratoneta Monica Casiraghi; ma anche in quell’occasione la storia fu fatta dagli atleti ‘qualunque’: Renata Cecchetto che in quegli anni risultò la podista italiana con più maratone all’arrivo (ma dietro la incalzava la futura primatista, Angela Gargano, preceduta dal marito Michele Rizzitelli); Piera Zaldini (alias signora Minerva: e anche Tommaso corse chiudendo in 3.52, un minuto meglio di me!); Ulderico Lambertucci, altro primatista col maggior numero di maratone annue (allora si viaggiava sulle 30/35, non i numeri centenari di adesso!), e che poi si sarebbe specializzato in pellegrinaggi verso santuari mariani d’Europa; Luciano Bigi, futuro presidente del Club Supermarathon; Simone Lamacchi, che proprio in quel 2000 aveva varato la sua maratona del Custoza, ancora Alfio Balloni e Antonino Morisi, Togni e Fusari; e ancora William Govi, curiosamente tesserato per la Podistica Pratese, e dietro lui Paolo Manelli neo-organizzatore della maratona di Reggio, infine Angelo Squadrone (classe 1929) pluriprimatista mondiale di categoria.
Sarebbe bello, con chi c’è ancora, fare una rimpatriata, ventun anni e due papi dopo. [F.M.]

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