Perché corri?
Per dimagrire? Per scaricare lo stress della giornata? Per fare attività all’aria aperta? Per migliorare nelle gare? Perché è lo sport più facile da praticare?
Pensaci! Perché corri? Cosa provi quando sei fuori al mattino presto, la città dorme ancora, i primi raggi del sole ti accarezzano il volto mentre le gambe iniziano a girare e l’asfalto scorre sotto le suole come fosse un tappeto? Oppure quando alla fine di una lunga giornata lavorativa ti spogli di tutte le convenzioni e indossi le tue ali, le tue scarpe da corsa, anche se c’è buio, anche se piove, piano piano i pensieri iniziano a diventare più leggeri, mentre il tuo corpo si scalda e i km aumentano.
Cosa provi quando percorrendo l’ultima curva vedi in lontananza l’arrivo e corri gli ultimi metri fra due ali di folla festante?
Un amico mi ha raccontato che per lui la corsa è stata motivo di riscossa, di rivincita. Un modo di esprimersi per un ragazzino troppo timido per essere accettato. La corsa è stata la sua valvola di sfogo, la sua salvezza, l’aveva capito subito, anche se alle prime campestri arrivava ultimo. La determinazione e la passione per questo sport gli hanno permesso di non mollare alle prime avversità, così è riuscito ad emergere e ad ottenere ottimi risultati. Ancora adesso, a distanza di anni, continua a correre con il medesimo entusiasmo.
Tu ti ricordi quando hai iniziato? Ti ha portato un amico? È stato per scommessa? Io me lo ricordo, dopo una delusione amorosa, con gli occhi ancora pieni di lacrime, presi un vecchio paio di scarpe e andai a correre sull’argine. Corsi senza tempo, senza un obiettivo o una meta, semplicemente corsi. Fu il migliore antidepressivo! Il giorno dopo andai per la prima volta in un negozio specializzato a farmi consigliare un paio di scarpe da running. Da allora si sono accumulati km, gare, amicizie, emozioni. Lo sport, e in particolare la corsa, mi hanno aiutato tanto, da ragazza piena di paranoie sono diventata un’adulta che si vuole bene, che si accetta e si piace anche per i suoi difetti. Ho imparato a conoscermi e ad apprezzarmi. Sono grata ad ogni singola cellula del mio metro e mezzo, anche se non mi permette di andare veloce come vorrei, e sono orgogliosa della mia testa, che mi porta in fondo ad ogni gara, nonostante la fatica.
Quando corro sorrido, sempre, anche quando il risultato non è quello previsto. Ogni tanto esco anche senza gps, godendomi il paesaggio, ascoltando il corpo e la mente. Se questo vuol dire non essere una runner seria, come sostengono alcuni, non mi interessa, la corsa per me è gioia. Continuo ugualmente ad impegnarmi e a cercare il mio Personal Best, faccio anche le odiate ripetute sui 1000 o 2000m, ma se i risultati non arrivano non ne faccio una tragedia, perché quei secondi in più o in meno non valgono la felicità che provo nel correre.
I motivi per cui ciascuno di noi ha iniziato sono diversi, ma poi continuiamo perché non ne possiamo fare a meno, perché la corsa è libertà, è emozione, è sofferenza, è gioia, la corsa è vita.
1 commento
-
Domenica, 14 Luglio 2019 22:11 inviato da Besarta
Dovevo proprio provare per capire!!!! Quando rinunciavi le serate in discoteca perché al matino dovevi andare a correre... Io non ti capivo... ti davo della mattarella ???