Squalifica a Carlo Esposito? NON E-LLUI E NON E-GGIUSSTO!
Direttore de Podistinnet, che io nunzò ancora chi è (o' Maestro mio aveva creduto che fosse uno che inveci nun centra nienti, e cevvò tutta 'a fantasia pe' immagginà che lui centri quaccosa), ve prego, abbiate almeno vuje o’ coragge de fà ‘nopera de ggiustizzia e d’infommazzione!
‘O 13 gennaio è stata pubblicata la sentenza d’o Tribbunale Fidal che condanna tale Esposito Carlo a 60 giorni di squalifica per ingiurie apparse sul sito Romacorre, a più riprese e “in un luogo imprecisato”, “vera e propria denigrazione”, “espressioni e commenti maldicenti” “offensivi e indecorosi”.
Eppure sta sentenza nun la trovo su Romacorre, dove pure ce stanno tanti video e commenti, e una sacrosanta dichiarazzione de principio che mme piace arricurdà:
“Questa de-professionalizzazione deve finire! O è un regno dei cieli o non è nulla. Qualunque sportivo merita più di questo. Di questa valanga di improvvisati, di belle fighere [che ssò ste fighere?] esibite come al mercato delle vacche, arronzoni, ammanigliati, dai titoli arraffazzonati per quanto esibiti, e spesso servi del Demonio, spacciatori di Doping e di morte. Ci troverete sempre qui, a darvi pane e sale”.
E cce so ancora li video alliegri de n’Uomo co a chitarra o senza, co’ bberrettino o senza, che si vanta de avè fatto nu “presidente terrorizzato”, e quanno c’è na sentenza contro ‘o nemico suo, commenta “ci sono rimasto male perché non c’è il mio nome”.
Nun trovo la sentenza manco su quell’altro sito il cui direttò (anzi, più direttò de tte, Bonesì, perché chillo venne anco le fotografie!) ha sempre raccomandato “diffondete il verbo del Maiale!”, a differenza (ahivoi) di altri siti, pieni di “interpretazioni ad cazzum”, tanto che c’è da meravigliarsi “che qualcuno investa ancora su quel caxxo di sito”, vero “ambiente masochista”.
Nienti puro sul sito collegato a una granne rivista patinata, il cui commentatore chiù bbravo gestisce puro ‘na Fattoria degli animali dove il Maiale è eloggiato come se merita, tanto da ricopiacce il 9 ottobre l’articolo già patinato, all’insegna de “Io sto con i maiali”, e frasi sfruculianti come questa:
Ma nel caso di Carlo Scrivente Maiale (Maiale è uno dei tanti insulti conquistati e portati come medaglie) questa cosa si fa positiva, è un miracolo, proprio questa sua “verginità” unita a un cervello funzionante, gli regale uno sguardo da bambino curioso e dispettoso. Carlo Esposito, questo il vero nome nel caso vi andasse di denunciarlo, è laureto [laurèto, come dicono a Bbèri] in Agraria con dottorato in Agrobiologia agrochimica e ci tiene a certi dettagli (è nei dettagli che si nasconde il Diavolo), denuncia quindi anche gli errori grammaticali dei suoi detrattori, e in questo mi trova particolarmente sensibile e solidale, certi accenti e certi apostrofi gettati a caso nei post dovrebbero essere puniti penalmente.
Embè, nisciuno dice nienti!? Forse perché la cosa è incredibbile; forse pecchè ‘O Conddanate dice che nun sapeva nienti (ma ccome: ha siempre ditto de avecce o collegamento diretto co’ o Tibbunale Fidal? janno staccato 'o filo pe' mmorosità?), allora me so mmesso a ffà come o’ Maiale (propeto isso) e ho circato, dietro l’insegnamento del Maestro, la VVerità!
Pè pprima cosa… ma chi è ‘sto Carlo Esposito squalificato? La sentenza nun lo dice, e se cerco su internette di gente co’o nome sujo ne trovo 56mila! Uno dice che è “nato il 25 Dicembre a Conegliano (VE)”, e già chisto me sfruculiùeia picché credevo che Cunegghiane fusse in provincia de Trevise; n’ate è de Napule e fa l’arbitro de serie D; n’ate ancora è sulla Treccani, professore de legge a Padova dal novembre 1939, “succedette sulla cattedra di diritto costituzionale a Donato Donati, che aveva dovuto lasciare l'insegnamento a causa delle leggi razziali”: dunque un luminoso esempio di moralità e legalità.
Ah che belli tiempe quanno pe' stabilire le ggeneralità ci stava puro 'a paternità e maternità… adesse manco ce metteno 'a data de nasscita!
Allora, siccome gli squalificabbili sò uno, nessuno e 56mila, vurria che o’ sito toi, Direttore Ignoto, sia o’ primo e unnico a protestà che il mio Carlo Esposito, il mio Maiale preferito, è il chiù ’nnucente de tutti, e anzi se merita na smeraglia p’o granne lavoro de moralizzazzione che ha fatto finora; e spero possa cuntinuà a mette ordine in quello sporco munno de drogati, de tettone, de zoccole che prima te fanno sperà de dattela e poi quanno tu stai sul letto loro te dicono de non dattela chiù, de giornalisti vennuti come Bernie, de organizzatori alla Lesseguide che fanno li suolde invitanno a fà i pessemeker ai drogati… Che sshkife. Solo o Maiale nuósto li sapette accuncià; e allora in gloria sua me permetto de riportà quarcuna delle sue shtoriche frase, in sempiterno, alla facciaccia vostra che le avete sempre 'gnnorate, e cò a speranza di leggierne tant’ate da qui all’eternità.
Eqquequà unabbella antologgia dell'opera suja.
Irresponsabili Ultramaratoneti Tronfi e Arroganti: IUTA!
che cazzo avete nel cervello?
E ovviamente, Laura Failli: dissociati da #stocazzo.
Voi andate a casa.
Non perdetevi il travaso di bile di Claudio Bernagozzi.
Per festeggiarlo mi sono messo lo smalto fucsia!
C'è di tutto: dal solito gne gne gne sui modi (che sono validi in quanto funzionano, disse un certo Macchiavelli), alla gigantesca minchiata che lui e quelli come lui "hanno portato avanti l'ambiente, avvicinando la gente alla corsa".
Caro Bernie, tu non hai sviluppato proprio niente. Tu hai intercettato il movimento podistico, e lo hai fatto guadagnandoci: soldi, potere, contatti, visibilità (a proposito della guerra dei like). Per fare questo, tu e tutti quelli come te avete girato la testa dall'altra parte, accettando compromessi imbarazzanti, che tu ancora ti ostini a chiamare "virgole".
Tu sei l'amico di Barbi. E nemmeno te ne vergogni. Non serve aggiungere altro.
E, se pensi che i miei modi siano da stigmatizzare, credimi, non hai visto ancora niente: ancora non mi sono messo a grufolare nei SOLDI.
Credimi, farai meglio a darti al modellismo. O a visitare i cantieri.
Il tuo tempo è finito.
IL RE È NUDO.
Credo che la triste vicenda di Francesco Bassano sia la migliore risposta al vergognoso articolo apparso su podisti.net una decina di giorni or sono, a firma di tale Fabio Marri.
Di cui vi do ampi stralci, che si commentano da soli.
Lo dissi in tempi non sospetti: ci sarà buonissima giustizia. Nessuno di questi ha mai visto un Maiale davvero incazzato.
PERCHÉ NON LA DENUNCIO?
Perché non ha niente. Le visure sono pubbliche. Non ha una busta paga, una casa, un’auto... nemmeno un cazzone che se l’è sposata in comunione di beni. Quindi, semplicemente, farle causa sarebbe un investimento a perdere.
Scommettiamo che adesso mi accuserà di omicidio, strage e banda armata, ma che non risponderà a un cazzo?
Ecco che cosa sei tu, sei quella in foto: tette e telefono. E bugie, alle quali hai finito per credere.
E recordateve, vuje d’a Fidal, che ci sta ‘no giudice nun zolo aBberlino ma puro a Torre Annunziata, e ce stà ppuro n’arbitro che se chiama Santo Manganiello; e a vuje de Podiste.nette: quanno me ce metterò io, de vuje arrimarrà manco delle ruine de Cartaggine!
10 commenti
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Venerdì, 17 Gennaio 2020 14:35
inviato da Daniele Bonesini
Con profondo dispiacere ieri sera ho appreso di esser stato menzionato in questo articolo
Ci tengo a precisare che più volte ho richiesto che venisse modificato (rimuovendo il mio nome) in un articolo di cui non condivido i toni ed i contenuti.
Se il direttore (che non conosco personalmente) ritiene di dovermi coinvolgere in una lite sua personale con altri, né rimango profondamente deluso e mi riserverò sull eventualità di azioni future.
Daniele Bonesini
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NdD: Accontentato. Mi pare che fosse stato accontentato ben prima dell'invio di questo commento, ma evidentemente per certi lettori distratti o prevenuti, protesi alla caccia dell'autore del pezzo, ogni nome è un potenziale colpevole (compresi gli ignari fotografi!); e allora, meno nomi si fanno e meno 'colpevoli' si trovano. Speravamo che fosse chiaro fin dall'inizio che il "B*" (ormai non lo citiamo più nemmeno qui) era un vocativo, non un nominativo; e che la sua presenza intendeva satireggiare il grossolano equivoco in cui l'Esposito era caduto, scambiando B* per il direttore di Podisti.net. il "Cignale" semplicemente mostrava di proseguire l'equivoco. Infine: non ci sono liti personali ma solo la volontà di fare il punto (il punto e virgola, se si vuole) su una questione che non coinvolge due o cinque o dieci persone, ma tutto un modo di fare del "giustizialismo" condito da grossolani insulti ai danni di chi non si adegua. Cosa perfettamente capita, tra i commentatori, da Mario Liccardi. [F.M.] -
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Venerdì, 17 Gennaio 2020 11:31
inviato da Gian
L’articolo mi lascia a bocca aperta .. nn mi capacito di come, su un sito di questo rilievo, possano apparire prese in giro di Così basso livello che nn chiariscono ne la questione In se (torto o ragione degli interessati) ne la rendono divertente ai lettori..Visto l’importanza dei fatti il giornalista dovrebbe ottemperare alle linee e obblighi dell’ informazione di stampa e nn rendere la vicenda un modo per Prendersi gioco dell’interessato ... (torto o ragione dello stesso). --------------------------------------------------------------------------------------------------
NdD La satira è ospitata regolarmente in tutti i giornali anche serissimi (dalle vignette, ai "Buongiorno" di prima pagina, ai "falsi" di Michele Serra ecc.); e la fanno Crozza, o la Littizzetto,e altri all'interno di seriose trasmissioni politiche. Non si vede perché dovremmo rinunciarci noi. Il fatto in sé è spiegato nella sentenza, pubblicata all'inizio del pezzo; l'opinione se la faccia il lettore, valendosi o no del commento satirico. Che può non piacere, ci mancherebbe: bisognerebbe però prima leggerlo con attenzione. Grazie per il riconoscimento del "sito di rilievo". [F.M.] -
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Venerdì, 17 Gennaio 2020 00:46
inviato da Fabmarri
Per chiarire i dati di fatto (poi ognuno è libero, scriveva Guareschi del suo "Don Camillo", di rompermi un candelotto sulla testa se l'articolo non gli piace). Nessuno dei "due autori" si è tirato fuori, perché i due nomi che apparivano in didascalia indicavano chiaramente che la foto proveniva da loro. Ma per maggior chiarezza ho tolto i due nomi, e se qualcuno se l'è presa con loro, forse non ha letto bene. La foto appariva in un nostro servizio dalla Orta 10 in 10, e c'è tuttora.
Anche le persone citate nel corso del pezzo cinghialesco non c'entrano con la redazione del pezzo: sono tutti nomi ripescati da un anno di irrisioni e insulti del signor Esposito, che a quanto pare gli hanno conciliato i like di alcuni e forse una sorta di sindrome di Stoccolma di altri. Diciamo pure che abbiamo messo nel ventilatore quella certa roba, ma chiarendo che non è roba nostra bensì della persona di cui il Cinghiale, preterintenzionalmente, ha dimostrato la fondatezza della condanna (che si ritiene sia solo la prima di una serie).
Dove stia poi il razzismo non lo vediamo: sono razzisti i film di Abatanatuono, di Checco Zalone, di Albanese?
E che noi proteggiamo i dopati è un luogo comune che nasce dalla fucina dell'ex-Maiale (usiamo il nome non per offesa ma perché se lo era attribuito lui): vorremmo che fossero perseguiti i dopati veri (non chi si spalma la crema per lenirsi le piaghe e viene beccata a casa sua in un giorno feriale); e una volta condannati e scontata la pena, se non recidivano, crediamo che abbiano diritto a reinserirsi nel mondo. La "fine pena mai" non è nel vocabolario di Fabio Marri -
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Venerdì, 17 Gennaio 2020 00:06
inviato da Filippo
Che articolo schifoso!!! Continuate a proteggere i dopati, vi riesce meglio.
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Giovedì, 16 Gennaio 2020 23:34
inviato da Federico
Un articolo di una mediocrità unica.
Uno dei due scrittori dell'articolo si è già tirato fuori. Chissà se avrete il coraggio di condividere questo articolo su Facebook.
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Ndr.: il nome sotto alla foto non è il nome dell'autore del pezzo, bensì l'autore della foto. L'autore del pezzo è indicato in cima allo stesso e lo si vede anche in home page sotto al titolo. -
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Giovedì, 16 Gennaio 2020 23:25
inviato da Mario Liccardi
Forse Piergiorgio non conosce abbastanza Carlo Esposito. Carlo e’ stato giustamente squalificato per due mesi da Fidal per violazione dello Statuto Federale e del Regolamento di Giustizia. Avrebbe potuto essere squalificato gia’ mesi fa se avesse trovato i competitori giusti. Un giorno si’ e l’altro pure, Carlo Esposito ha massacrato Marco Bonfiglio che alla fine ha reagito. E non e’ il solo. Credo che altre denunce siano in arrivo.
Anche se ora e’ un po’ cambiato, fino a poco tempo fa la maggior parte dei post di Carlo Esposito erano costruiti al fine di massacrare gli agnelli sacrificali di turno. Si sente Dio in Terra, un Dio biblico che giudica e non perdona, sprezzante e vendicativo. Post spesso “indecenti”, tutti tesi a mostrare i muscoli e ad offendere qualcuno. Carlo Esposito vorrebbe diventare un influencer con migliaia di sostenitori e probabilmente gia’ un po’ lo e’.
Cio’ detto, l’articolo è ironico e colpisce nel segno. Con la speranza, l’ultima Dea, che questa squalifica sia di lezione a Carlo Esposito e gli insegni ad essere piu’ rispettoso verso il prossimo. -
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Giovedì, 16 Gennaio 2020 19:57
inviato da Piergiorgio
Articolo denigratorio, irridente, potremmo anche dire discriminatorio. La sentenza è pubblica e nessuno la contesta, anzi. Forse vi fa più onore difendere i dopati e non chi li attacca.
Distinti Saluti -
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Giovedì, 16 Gennaio 2020 18:49
inviato da Angelo
Credo di non esagerare si vi dico che un articolo più brutto, scritto male, senza senso e sconclusionato di questo non l’ho mai visto.
Un accozzaglia di razzismo, luoghi comuni, denigrazione del napoletano. E ve lo dico da Veneto Doc.
E sono una persona che della lettura ne ha fatto un hobby quasi a tempo pieno.
Se volevate scrivere qualcosa sulla vicenda, ma non vi usciva nulla di intelligente, era meglio tacere.
Un bel tacer non fu mai scritto. -
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Giovedì, 16 Gennaio 2020 10:26
inviato da Mario Liccardi
Ahahahahaha!!!!!! Bellissimo.
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Mercoledì, 15 Gennaio 2020 20:14
inviato da Laura Failli
Caro Marcello, ti ringrazio per le risate che mi hai fatto fare, anche se non credo che il sig. Dr. Esposito Carlo meriti tutta questa attenzione; certi personaggi amano solo apparire, non importa se in buona o cattiva luce, importa brillare per quell'attimo fuggente nel cielo effimero del nulla mediatico. Comunque ridere di gusto fa bene ed è la moneta giusta per ripagare la totale mancanza di autoironia, autocritica e pacatezza di questo saccente soloncello social.
Intervengo perché nell'articolo citi una frase del sig. Dr. Esposito Carlo che mi menziona e desidero chiarire, perché la frase così estrapolata può essere fraintesa.
Quando il sig. Dr. Esposito Carlo iniziò a stigmatizzare alcuni comportamenti scorretti, caddi nell'illusione di poter creare un movimento per smascherare chi bara nel nostro sport. Una specie di "Sardine del podismo" ante litteram. Me ne dissuasi subito. Io critico ciò che non mi garba e considero scorretto, ma questo non significa stigmatizzare tutto un ambiente, come venivo invitata a fare. Infatti nel video successivo al post con la frase col mio nome, il sig. Dr. Esposito Carlo mi descrive come un cagnolino al guinzaglio della Iuta (o qualcosa di simile, non ricordo bene e non ho intenzione di rivederlo), essendo ormai ritenuta inutile agli scopi della logica della macchina del fango che, spruzzando mota indiscriminatamente, non può certo ambire a fare "pulizia". Inoltre ho avuto il torto di dimostrare, fatti alla mano, che alcune "campagne" del sig. Dr. Esposito Carlo erano manifestamente infondate.
Una piccola precisazione dovuta in quanto si fa il mio nome e il mio nome è la cosa più preziosa che possiedo.
Per il resto, lasciamo che il sig. Dr Esposito Carlo venga sommerso da un assordante silenzio.
O da eventuali altri pronunciamenti degli organi competenti.
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