La salita di Baldini… e di tutti gli altri
Luglio si avvicina, e con esso la data – in teoria – in cui dovrebbe svolgersi la corsa in salita Castelvetro-Ospitaletto, sulle prime colline a una ventina di km da Modena: 7 km di ascesa con un dislivello di 400 metri.
Il tracciato era regolarmente usato da Renzo Finelli (atleta olimpico a Mexico 68, primo allievo di Gigliotti, poi tecnico della sua società di sempre, la Fratellanza Modena 1874) come campo di allenamento per i suoi atleti, in particolare modo durante le preparazioni invernali. Dalle categorie giovanili e cadetti, fino a Stefano Baldini, il precetto festivo di ogni domenica era il “collinare”, sempre lo stesso, con Finelli che aspettava tutti in cima sotto la chiesa.
Passano gli anni, e alcuni di quegli allievi, in particolare Andrea Baruffi e Mohamed Moro, hanno pensato di riproporre il percorso come gara rivolta agli amatori, in una sfida ideale coi tempi registrati dagli atleti ‘veri’, oltre che con sé stessi: tempo da battere, i 25 minuti netti di Baldini.
Dopo un’edizione diurna allestita per la prima volta la mattina dell’Epifania 2017, e la conversione in serale d’inizio estate (nello stesso 2017, poi il 29 giugno del 2018), la quarta edizione competitiva si è svolta il 3 luglio 2019, sotto le cure appunto di Andrea Baruffi (che in quei giorni compie gli anni), di Moro e di Sonia Del Carlo, simpatica mamma-atleta col sorriso da ragazzina, vincitrice femminile nel 2018, e invece l’anno scorso sacrificata nella logistica, col ristoro di metà percorso sotto l’acqua, infine come ‘scopa’ al seguito dell’ultimo concorrente.
Dicevamo, chissà che ne sarà dell’edizione 2020: nell’attesa, Mohamed Moro ha raccolto tutti i dati realizzando una classifica all-time, ovviamente capeggiata da Baldini, ma con soli 14 secondi su Massimiliano Ingrami, altro maratoneta di valore (vinse una maratona di Carpi quando era ancora una gara di alta caratura). Ognuno dei nomi meriterebbe una storia a sé: curiosando senza pretese di completezza, vedo Baruffi al quinto posto di sempre, un solo secondo davanti a Matteo Villani (il medico ora impegnato anti-covid, ma a suo tempo olimpico sui 3000 siepi), e 4” prima di Alessandro Giacobazzi, astro nascente della maratona. Nei primi dieci c’è anche Davide Uccellari, triatleta classe 1991 che di olimpiadi ne ha fatte due (Londra e Rio), cinque secondi davanti al maresciallo-trombettiere Oronzo Di Gennaro.
E ci si può divertire scendendo verso le parti meno ‘premiate’, facendo attenzione al 24° posto di Riccardo Tamassia, che sta salendo parecchio le quotazioni almeno in campo regionale; mentre Moro si accontenta di essere 30° (ma lui è specialista di 800 e 1500).
Appena dietro a lui comincia la cinquina delle migliori donne, guidate a pari merito da M. Chiara Cascavilla e Martina Merlo (29:25). Dietro loro compare Gianluca Ferracuti, contitolare con Moro del negozio Run&Fun da dove è ripartita l’idea della corsa, e Giancarlo Bonfiglioli, altro mezzofondista che però a Ospitaletto viene per prestare servizio.
Tornando alle donne, in settima posizione è Giulia Bellini, moglie di Matteo Villani e mamma di tre creature (attesa al rientro); seguono Sonia Del Carlo e Anna Lupato, “e via via tutti gli altri”, come diceva Dezan agli arrivi in volata del gruppo compatto: fino al caratteristico duo Giuseppe Cuoghi e Massimo Bedini, ex hockeista uno, ex arbitro l’altro, che per due secondi riesce a non essere l’ultimo dei 176.
Ma gli sportivi veri vanno comunque alle corse agonistiche, non per il pacco gara o il patetico premio di categoria, ma per la gioia di correre, che – siamo sicuri – alla fine prevarrà su tutti i virus.
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