Podistica Volumnia (PG): regione, vogliamo correre!
La ASD Podistica Volumnia di Perugia, con la piena adesione della ASD Podistica Carsulae di Terni, ha inviato una lettera al presidente della Regione Umbra e al relativo assessore allo Sport in cui si chiede di autorizzare “la ripresa degli sport di contatto e, per estensione, quella delle competizioni podistiche secondo l’art. 1, comma 1, lettera g) del DPCM 11/06/20”.
Nella missiva, che si può leggere insieme ad altre considerazioni sul sito della Podistica Volumnia
http://www.podisticavolumnia.it/archives/6068
viene chiaramente stigmatizzata la passività tanto degli Enti di promozione sportiva, quanto quella del Coni e della Fidal, organismi che, secondo gli scriventi, “non sembrano interessati a difendere lo sport amatoriale e dilettantistico in questa delicata fase storica,non solo perché non si fanno carico delle urgenti istanze di ripresa delle attività degli sportivi, ma perché –nell’eventualità di un ritorno alle competizioni- sono essi stessi a proporre modalità operative farraginose e inapplicabili nella maggioranza delle nostre piccole realtà locali.”
Inoltre queste due combattive società sportive, le quali da tempo si battono in favore di una maggiore libertà nel mondo podistico amatoriale, messa a dura prova da una certa invadenza dell’Ente pubblico di riferimento, ossia la Fidal, sottolineano che proprio l’Umbria, una delle poche regioni che non ha ancora previsto un ripresa degli sport di contatto, è stata appena sfiorata dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19; tant’è che attualmente l’indice di contagio risulta il più basso d’Italia.
Esprimendo una corretta, a mio avviso, preoccupazione per quella che in molti definiscono con una certa leggerezza “nuova normalità”, la Podistica Volumnia e la Podistica Carsulae citano come riferimento organizzativo transitorio il protocollo attualmente adottato in Svizzera. Un protocollo con poche e molto semplici regole, il quale occupa lo spazio di una paginetta, e che risulta ben più ragionevole rispetto a quelli ‘lunari’ che la stessa Fidal e alcuni Eps hanno elaborato.
Onore al merito di queste due coraggiose società dilettantistiche, dunque, le quali si sono fatte carico di interpretare un diffuso e crescente malcontento che serpeggia nel nostro ambiente. Soprattutto dopo che l’annuncio della morte clinica del virus, data già dalla fine di maggio da alcuni autorevoli medici che operano in prima linea, si sta rivelando tale man mano che passano i giorni.
In questo senso, tra pochissime settimane arriveremo al paradosso che non ci sarà più un solo paziente ricoverato in ospedale a causa del Covid-19, le persone avranno praticamente ripreso ad assembrarsi come prima (cosa che di fatto già avviene sotto i nostri occhi), ma noi podisti continueremo a sfogliare la classica margherita nella speranza di riprendere a gareggiare.
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