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Dic 02, 2017 Stefano Severoni 2624volte

Francesca Innocenti dopo la 24 ore di Reggio

Francesca Innocenti Francesca Innocenti Foto da http://www.arezzonotizie.it

Sabato 11 e domenica 12 novembre 2017 la pista ciclistica Cimurri di Reggio nell'Emilia ha ospitato la 2^ edizione della 24 ore IUTA, anche quest’anno fortemente desiderata dal Centro di Terapia Riabilitativa (CTR) di Reggio Emilia e dall'Università di Urbino, che proseguiranno le ricerche avviate nel corso della prima edizione svoltasi nel marzo 2016. Un eccellente gruppo di atleti ha corso lungo il circuito certificato FIDAL lungo 1013,41 m.   Dopo l’evento, abbiamo rivolto alcune domande all’ultramaratoneta, e nazionale delle 24 ore, Francesca Innocenti, tesserata per il forte team ASD Bergamo Stars Atletica.

 Com’è andata la gara?
- È stata un'esperienza davvero interessante e utile; sono stata molto contenta di essere stata invitata da IUTA e CTR a parteciparvi. Adesso sono curiosa di venire a conoscenza dei risultati delle analisi ematiche fatte. Per quanto riguarda la mia gara, più che definirla tale lo definirei un test sulle 12 ore. Ho provato a battere il mio personal best, tenendo un ritmo sostenuto nelle prime 12 ore, poi nelle ultime 4/5 ore ho camminato e corso con gli altri partecipanti: è stato bello condividere con loro la fatica delle ultime ore di gara.

Soddisfatta della tua performance?
-
Ho raggiunto un buon chilometraggio nelle 12 ore, circa 118 km, tuttavia sono rimasta un po' delusa per non essere riuscita a migliorare il mio p.b. di 121,066  km. Alla fine di ogni gara mi chiedo sempre cosa avrei potuto migliorare... questa volta posso dire che le gambe stavano bene, forse dovevo semplicemente correre più veloce o forse mi ha penalizzato il clima umido e freddo, che mi ha costretto a cambiarmi per mettere vestiti più pesanti dopo il tramonto. Le soste nelle gare si sa che penalizzano il risultato finale. Inoltre nelle ultime due ore di gara ho avuto qualche problema di stomaco, che mi ha costretta a due piccole pause anche se di pochi minuti. Per fortuna, quando ho episodi di vomito poi riparto, le gambe non ne risentono. Tuttavia mi sento di dire che siamo a fine stagione e questo è stato per me un anno molto impegnativo dal punto di vista sia fisico che emotivo, ricco di tanti obiettivi e sogni realizzati; l’impegno degli scorsi mesi forse si è fatto sentire in questa gara.

Impegnativo il percorso? 

- Il percorso è scorrevole, l’asfalto molto liscio, anche se di notte sarebbe stata utile una maggiore illuminazione.

Le condizioni meterologiche sono state favorevoli?
-
La stagione purtroppo non è delle migliori, diciamo che siamo stati fortunati che non ci sia stata pioggia, ma siamo stati un po' tutti penalizzati dalla tanta umidità. Il sole la mattina, nelle ultime ore di gara, non è mai uscito, solo tanta nebbia che ci è entrata dentro le ossa.

Cosa hai assunto in gara?
-
Ho mangiato una mela, una banana, cracker di riso, 1 o 2 barrette proteiche, gel, un po' di pasta in bianco all'ottava ora di gara fornita dall'organizzazione, e ho bevuto acqua, the caldo e un po' di coca-cola.

Come sono andati i test eseguiti dall’equipe medica?
-
Prima della gara e a digiuno ci hanno fatto un prelievo del sangue e raccolto un campione di urine. C'è stato il controllo del peso, altezza, frequenza cardiaca, pressione arteriosa e saturazione dell'ossigeno nel sangue. A fine gara, è stato ripetuto di nuovo il prelievo ematico, controllato il peso e la pressione arteriosa. Adesso attendiamo i risultati.

Quale indagine è stata particolarmente utile per te?
-
Sicuramente i valori che emergeranno dalle analisi forniranno preziose informazioni per comprendere meglio la reazione del nostro organismo alla fatica fisica.

Ritieni che sia importante valutare le proprie condizioni con test appropriati non solo per gli atleti di vertice, ma per il comune podista?
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Certamente venire a conoscenza di come reagisce l'organismo a situazioni di stress e fatica prolungati può essere utile a tutti i podisti, indipendentemente dai risultati conseguiti e dai km percorsi.

Cosa dovrà essere migliorato nell’organizzazione? Quali le maggiori criticità?
-
L'organizzazione è stata ottima e ho percepito tanto impegno da parte dello staff della IUTA e CTR verso noi atleti. Forse l'ambiente dedicato agli esami ematici era di dimensioni ridotte per il numero di atleti che eravamo, ma tutto sommato posso dire che è andato tutto bene, è stata davvero una bella esperienza.

Il rapporto qualità/prezzo lo ritieni positivo?
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La manifestazione e gli esami sono stati gratuiti, noi atleti abbiamo solo dovuto portare gli alimenti per i ristori personali.

Quale episodio in particolare ricordi?
-
Rimarrà il ricordo di una bella esperienza che mi ha arricchito sia dal punto di vista umano che sportivo. È stato bello finire le ultime ore di gara, correndo accanto a chi doveva raggiungere il proprio obiettivo chilometrico e a camminare con gli altri amici, scambiando quattro chiacchiere e sostenendoci a vicenda. Ricorderò con grande piacere l'impegno e la disponibilità dello staff IUTA, che ci ha fornito the e caffè caldi durante tutte le ore di gara, e dello staff del CTR che con il dottor Citarella ci ha assistito durante tutta la notte, intervenendo nei momenti di difficoltà incontrati da qualche atleta. Spero tanto che il prossimo anno si possa ripetere questa esperienza!

Cosa hai pensato in gara?
-
Nelle prime tre ore di gara sono stata con la mia amica Valentina, di cui avevo lo stesso passo, poi ho proseguito da sola e la mia attenzione si è focalizzata sul provare a raggiungere l’obiettivo che mi ero prefissata. Quando le “crisi” legate alla stanchezza fisica e mentale (un paio) sono arrivate, ho cercato di distrarmi guardando il paesaggio (anche se eravamo in una pista in mezzo ai campi della pianura padana) e gli altri runner, e ho ascoltato la musica del mio mp3, aspettando che le crisi passassero.

Prossimi obiettivi?
 -
Io e Marcello Spreafico parteciperemo alla Maratona di Reggio Emilia imminente, poi si ripartirà ad anno nuovo con altri obiettivi; la prima ultra-maratona sarà la Strasimeno d’inizio marzo. Questo è stato un anno molto intenso, ricco di emozioni e soddisfazioni, la più grande indubbiamente è stata quella di aver indossato la maglia azzurra in occasione del Mondiale di 24 ore di Belfast del 1°/2 luglio, un ricordo che rimarrà per sempre impresso nel mio cuore e nella mente. Ogni volta che guardo la mia canotta azzurra, provo tanta soddisfazione e sono orgogliosa di quello che ho fatto. Spero tanto di continuare a indossarla anche in futuro.

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