Ciao Adriano!
Ieri mattina (30 gennaio), purtroppo a seguito di una lunga malattia (SLA) e un lungo calvario, ci ha lasciato l’amico Adriano Gabrieucig di soli 54 anni di Udine.
Erano i primi anni 2000 quando, per noi Udinesi, iniziare a correre significava recarsi al parco del Cormor per condividere le fatiche con altri neofiti della corsa.
E’ lì che incontravi Adriano, persona squisita sempre con il sorriso sulle labbra pronta a darti, con discrezione, dei consigli sulla corsa; ogni podista che incrociava lungo il percorso lo invitava a correre assieme a lui con il suo gruppetto.
E’ difficile descrive Adriano, forse una persona un po’ timida, riservata, mai sopra le righe, pronto ad incentivare e aiutare qualsiasi con un grande cuore con una grande forza di volontà e amico di tutti. Nella corsa aveva trovato il suo mondo; la sua mentalità il suo dover arrivare al traguardo che si era posto, la sua caparbietà era sicuramente fuori dal comune.
Come gran parte di noi la competizione era nel suo DNA però, a differenziava di molti di noi, non aveva invidia su altrui risultati. Adriano era colui che ti telefonava dopo una gara importante per sapere com’era andata e per condividere le gioie o le delusioni sportive.
Sportivamente predisposto alle lunghe distanze e alla grande fatica mentale e fisica aveva trovato nella gare di lunga distanza la sua dimensione.
Però era un po’ di tempo che le presenze al parco di Adriano diventavano sempre più rare. Da circa metà del 2013 ha iniziato a saltare qualche allenamento.
“Adriano, cosa c’è?”
La risposta era: “Mi sento stanco, forse avrò “tirato” un po’ troppo; avrò bisogno di un po’ di riposo”. La presenza era sempre meno frequente. Iniziava così, per diversificare, ad andare in bici. Ma il suo mondo era la corsa.
Passa il tempo. Mi dice: “Non riesco a capire cosa succede, sono sempre stanco. Fare un giro al Parco (mt. 1630) mi sembra di fare il Passatore”
Adriano non molla. La sua testa dice di non mollare. Lo trovo alla partenza alla mezza di Palmanova 2014: “Sono stanco, non riesco ad allenarmi bene, tu fai il tuo ritmo”, mi dice. Termina in 01.30. Era purtroppo una delle ultime sue gare.
Adriano lascia un buco attorno a noi però ci rimane il ricordo di una grande persona prima ancora di essere un grande sportivo; la sua tenacia, la sua forza mentale e di sopportazione siano per tutti noi e soprattutto per i più giovani un monito da seguire, ricordandosi che solo dietro a tanti sacrifici si può raggiungere un grande traguardo, questo è quello che ci ha insegnato Adriano.
Giusto, ma solo per cronaca, ricordare suoi primati: 02.45 sulla maratona nel 2013 e nello stesso anno, 08.28 alla 100 km del Passatore.
Ciao Adriano, grande persona e grande amico!
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