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Ott 28, 2020 2696volte

28 ottobre, la Marcia sui podisti arriva a Faenza: “avete vinto ancora una volta”?

Dall'edizione 2018: Enrico Vedilei premia i vincitori Dall'edizione 2018: Enrico Vedilei premia i vincitori Roberto Mandelli

L’annullamento di una corsa a circuito, più goliardica che competitiva, in altri tempi avrebbe meritato tutt’al più un “flash”. Questa volta invece va sbattuta in prima pagina, perché completa la storia di un weekend, quello imminente al cambio tra ottobre e novembre, dove già sono saltate le due maratone che c’erano (Lago Maggiore e Cesenatico), e viene meno anche questa possibilità, un’occasione di divertimento molto più che competizione.
La frase che chiude il titolo è ripresa dal sito dell’organizzatore, Enrico Vedilei di krakatoa sport (Bagnacavallo), personaggio notissimo sia per le sue prestazioni nell’ultrarunning, sia per l’instancabile attività di organizzatore nella sua Romagna, fra l’ultratrail del Lamone ai primi di gennaio e le 6 ore in varie località del Ravennate.

Destino parallelo, quello capitato alla “Birra” e al “Presidente”, annullate lo stesso giorno: programmate in estate, rinviate a tempi più tranquilli e con modalità più riposanti, spostate dalla loro sede originaria e collocate in parchi pubblici di massima sicurezza, fornite di tutti i crismi anticontagio, hanno dovuto cedere insieme  sotto i colpi di un ennesimo decreto improvvisato, raffazzonato, feroce e imbelle nello stesso tempo, perché incapace di aggredire le cause del contagio (la movida incontrollata, il rifiuto della mascherina, i bivacchi nei tavolini dei dehors, ridendo o fumando, senza nemmeno la finzione del bere un caffè), ridotto così a sparare nel mucchio, alla pesca a strascico: siccome non siamo capaci di controllare se ci sono palestre o bar che se ne infischiano delle regole, siccome non abbiamo la forza o la voglia di andare nelle piazze e strade del centro dove si addensa incontrollata la gioventù più indisciplinata e irregolare, siccome le nostre aperture scaglionate delle scuole (ogni dieci minuti: ma che scaglionamento è?) producono l’assembramento degli studenti seduti sui marciapiedi e sui gradini davanti alle scuole in attesa che venga il loro turno, allora chiudiamo tutte e per sempre le palestre, aboliamo la cena in ristorante, lasciamo a casa il 75% degli studenti (e quelli che già prima andavano a scuola una volta la settimana, rientrano nella percentuale o no?), infine tartassiamo e quasi proibiamo lo sport amatoriale. Con l’aggiunta moralistica: pensate ai 36mila morti e state in casa, equivalente a dire: pensate al Vajont e non accendete più la luce, pensate a Marcinelle e non usate più il carbone.

Dunque la notizia, nuda e cruda, è che la “6 ore della birra”, spostata da giugno a questo sabato 31 ottobre, dalla sede originaria della campagna e del Senio a sud di Castelbolognese al nuovo “Pistino ciclistico Vito Ortelli” (altro campione degli anni di Coppi Bartali e Martini) di Faenza, è stata annullata per decisione superiore presa nel tardo pomeriggio di oggi 28 ottobre (per chi non lo ricordasse e volesse stabilire qualche parallelo: anniversario della Marcia su Roma), a seguito – si è detto – di “avvertimenti” ricevuti, magari mascherati da precetti salutari: come dice il titolo di un libro recente, “per il tuo bene ti taglierò la testa”.

Pensare che, poche ore prima, Vedilei aveva diffuso un memoriale per gli iscritti e chi dovesse iscriversi (a differenza di tante corse annullate, che prima incassano e poi ti fanno l’edizione virtuale, per la “Birra” il pagamento era previsto solo all’ingresso nel recinto di gara, e anzi la quota era stata ribassata dai 30 euro originari a 25). Si anticipava che ”l'Ente di Promozione Sportiva ASI Italia, il Comune di Faenza e la Societa Ciclistica Faentina, dopo aver analizzato il nuovo Decreto, hanno dato l'ok per effettuare la gara”, ma che ci sarebbero state tutte le precauzioni necessarie: “Come organizzatore vi misurerò la febbre prima di entrare dentro l'area recintata che ospita il Pistino e vi daremo un braccialetto di riconoscimento da usare per tutta la permanenza dentro l'impianto”. “PER EVITARE ASSEMBRAMENTI vi faremo trovare una sedia per ogni atleta, distanti almeno 1mt fra di loro. Sopra troverete una cartella con l’Auto dichiarazione Anti Covid 19 da compilare, una penna, il pettorale e il chip. Oltre a ciò troverete il bicchiere da birra e apribottiglia a mo’ di medaglia, personalizzate con logo manifestazione. Dentro la cartella lascerete la quota iscrizione e una volta tolto il pettorale e il chip, la stessa dovrà essere riconsegnata all'organizzazione”.

Non potremo fare festa come gli altri anni, ma volevamo mantenere la manifestazione, quindi per evitare che l'alcool influenzi il comportamento di qualcuno, il bonus birra non sarà valido per le premiazioni” (nelle precedenti edizioni, accanto alla classifica normale ce n’era una goliardica, che assegnava un km in più di percorrenza per ogni bicchiere di birra bevuto ai ristori)

Ognuno di voi si porterà da casa il proprio kit di ristoro (da lasciare sempre sulla propria sedia personale). L'organizzazione mette a disposizione solo della birra in bottiglia, 2 da 0,66cl o 4 da 0,33cl, dipende da quello che riusciremo a trovare in commercio in questi ultimissimi giorni.

Come da Decreto Nazionale, tutti DOBBIAMO arrivare sul campo di gara e stare in zona partenza con la mascherina di protezione, questa deve essere usata anche in gara, almeno per il primo giro.             Durante la gara è VIETATO correre appaiati ad altri atleti e nel momento del sorpasso prendete bene le misure, allargatevi in modo da avere almeno 1,5mt di distanza”.

Basta? No, seguivano suggerimenti, ad abundantiam: “Visto anche il periodo non troppo caldo e quindi sopportabile, usare una bandana/buff in modo che se per caso e involontariamente si percorre qualche metro insieme ad un altro atleta, ci si potrebbe proteggere con questo accessorio. Durante l'anello, saranno presenti dei giudici che vi ricorderanno di rispettare queste regole, fate in modo che non prendano decisioni che potrebbero farvi arrabbiare”.

Evidentemente non è bastato. Abbiamo chiesto a Vedilei se voleva dichiararci qualcosa; il suo whatsapp di cinque parole rende l’idea: “Non so, sono senza forze”.

Da altre parti, i camerati da tastiera esultano; a commentare questi Eia eia alalà basta l'altro whatsapp ricevuto da un’amica maratoneta: “Se siamo ridotti così è perché persone del genere hanno un seguito. Che tristezza”.

 
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