Correre è lecito: facciamo il punto
Sul sito del CONI sono apparsi i calendari delle manifestazioni “di interesse nazionale” fino a giugno:
è una buona notizia, gli organizzatori hanno a disposizione almeno due mesi per decidere se impegnarsi o meno. A parte i problemi locali, dei quali occorre sempre tenere conto, come dimostra questa comunicazione tipica di un ente comunale e riguardante una manifestazione inserita nel calendario.
“A seguito della sua proposta di dare avvio all'organizzazione della…, gli organi tecnici e politici del Comune di... interessati all'organizzazione, hanno svolto una prima valutazione congiunta. Purtroppo, stante l'attuale situazione pandemica (peraltro in via di peggioramento), non siamo attualmente nella condizione di impegnarci e di conseguenza, vincolare voi e la Federazione all'effettuazione della gara in data …. Le responsabilità in termini di sicurezza, ci suggeriscono, di valutare con estrema cautela l'evolversi della situazione emergenziale. Ciò premesso, rimane ferma la nostra disponibilità, qualora il contesto lo consentisse, di avviare se possibile, anche nelle ultime settimane la manifestazione; è chiaro che come già detto non possiamo vincolare né voi, né tantomeno la Federazione ad una decisione in tal senso.”
Resta tuttavia da considerare quanto recita il comunicato del CONI.
“Ai sensi del DPCM vigente e delle Deliberazioni CONI, gli eventi e le competizioni riconosciuti di interesse nazionale sono tutti gli eventi e le competizioni ricompresi nell’arco temporale dello stato di emergenza prorogato sino al 15 aprile 2021 - programmati e fissati con sufficiente anticipo nei calendari agonistici [1], con date e luoghi certi, dalle Federazioni Sportive Nazionale, dalle Discipline Sportive Associate, dagli Enti di Promozione Sportiva ovvero dagli Organismi Sportivi Internazionali.
[1] Lo sport agonistico comprende quelle attività continuative che prevedono la partecipazione regolare a gare o incontri: viene praticato con allenamenti costanti da atleti tesserati ad una Federazione o ad un Ente riconosciuti dal CONI e richiede un elevato impegno psicofisico (cfr. DM del 18.02.1982).”
Dunque, in base a un decreto in vigore da quasi 40 anni, tutta l’attività che noi svolgiamo nella stagione agonistica è da considerare compresa, non solo quella inserita nel calendario nazionale: convinzione che ha spinto molti organizzatori a chiedere l’inserimento della loro manifestazione per la prima volta in quel calendario. Lo stesso vale per le gare regionali e provinciali, e comunque qualsiasi attività continuativa, anche ad esempio il Campionato Canavesano che la UISP organizza da almeno dieci anni e che comprende una quarantina di eventi.
Con buona pace dei sedentari, che particolarmente nel Biellese si dimostrano solleciti nel criticare le manifestazioni agonistiche, anche il recente BiUltra, Campionato Italiano di 24 ore su strada, e tutto quanto rientra nella corsa su strada, in montagna, campestre e simili è lecito e salutare, naturalmente con la cura e la responsabilità che caratterizzano i nostri organizzatori e atleti.
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