È morto Angelo Pareschi, un Grande del podismo bolognese
19 agosto – Se ne è andato Angelo Pareschi, una delle figure più fattive ed umane del podismo bolognese, che fino al 2015 aveva guidato come presidente del Coordinamento podistico provinciale. Non era vecchio (74 anni non ancora compiuti), ma il cuore, che già l’aveva fatto tribolare negli ultimi tempi, l’ha tradito in maniera definitiva.
In campo nazionale credo che fosse conosciuto soprattutto come organizzatore (insieme all’amico, quasi un fratello, Claudio Bernagozzi) della Bologna-Zocca, la classica 50 km della Sagra di Bologna, che dal 2010 aveva fatto rinascere come Bologna-Savigno, senza deporre del tutto le speranze di riportarla, un giorno, al percorso originale.
Nel frattempo, in questo travagliato biennio nel quale il Coordinamento ufficiale sembrava liquefatto, si era dato da fare per consentire agli appassionati delle non competitive di muovere le gambe, in allegria e in totale sicurezza. Eravamo stati con lui, nella sua patria di Castello d’Argile, l’11 ottobre scorso, per una camminata di cui restano le foto di Teida Seghedoni
dove Angelo appare nelle foto 29 e 30, insieme a Bernagozzi nelle foto 1, 300-302.
Una di queste immagini appare anche nella foto-copertina della cronaca
che ovviamente si occupava anche di chi aveva così ben organizzato:
…si è tornati a correre ufficialmente, nel pieno rispetto (addirittura eccessivo) delle norme: preiscrizione obbligatoria fino a due giorni prima, autocertificazione da lasciare agli organizzatori, misurazione della febbre dopo di che non puoi più uscire dal recinto, niente spogliatoi, pettorale numerato da tenere addosso (lontano ricordo del podismo non competitivo di 40 anni fa), tariffa calmierata di 2 euro di fronte a un pacco gara comprendente bottiglietta d’acqua e sacchetto di biscotti che è consegnato solo all’arrivo, con preghiera poi di allontanarsi velocemente verso casa o le proprie auto. Il tutto sotto la regia di due amici di Alessio Guidi, anzi quasi due “anime nere” per usare il linguaggio di un plurisqualificato fautore del fine-pena-mai: Angelo Pareschi, a lungo presidente del Coordinamento bolognese, che per una volta si distoglie dalla nuova attività di dirigente delle “5,30” tornando nei suoi luoghi d’origine; e Claudio Bernagozzi, già accomunati nella leggendaria Bologna-Zocca il cui nome tornava sul volantino d’oggi (e vedeteli meglio nelle foto iniziali di Teida, poi nella 300).
Dopo questa gara e i nuovi lockdown, Pareschi e Bernagozzi avevano fatto ripartire di nuovo le camminate, quasi sempre con epicentro nella stessa zona: abbiamo notizia di tre raduni nella vicina Argelato del 16, 23 e 30 maggio, e di altri a Volta Reno, il 6 giugno, seguito il 13 da una “Passeggiata ecologica lungo il fiume” di nuovo a Castello d’Argile, con oltre 250 partecipanti; e ancora a Volta Reno domenica scorsa. Stava lavorando per nuovi raduni ad Anzola, Argelato e Lovoleto.
Dall’avviso di una di queste gare traggo le parole finali, firmate da Pareschi:
“Non è richiesta quota di iscrizione ma si potrà volontariamente effettuare una donazione a favore dei bambini della Bielorussia.
Abbiamo tutti bisogno di ritornare a camminare in allegria ed in compagnia. Se ognuno farà la sua parte, faremo il bene di tutti”.
Perché aldilà dell’attività di organizzatore e coordinatore, Angelo si era speso fin dall’inizio per le vittime di Chernobyl: allestendo campi di lavoro là, e favorendo i soggiorni in terra bolognese dei bambini. Una volta mi raccontò, nel suo divertente eloquio con frequenti interiezioni bolognesi, di come era riuscito a farsi dare l’intera cucina (fornelli, pentolame ecc.) che un ospedale bolognese stava buttando, e a portarla di persona, su uno o più camion, all’ospedale (mi pare) di Pinsk.
Il funerale si svolgerà questo sabato 21, con l’estremo saluto nella camera ardente dell’ospedale di Bentivoglio (alle 9,30) e la messa funebre nella chiesa parrocchiale di Castello d’Argile: lì dove partiva una bellissima maratonina primaverile, con passaggio davanti alla monumentale chiesa di Mascarino dove la banda suonava, e al cui arrivo, in un fresco parco, trovavamo le torte preparate dalle signore argilesi.
La memoria di Angelo Pareschi si somma a quella di altri Grandi Vecchi, bolognesi ‘ariosi’, che ci hanno lasciato: l’ingegner Antonino Morisi, persicetano, già da tanto tempo ma senza che la sua figura sbiadisca; e il maestro Romano Montaguti, di origini collinari ma residente a Calderara, scomparso a 87 anni nello scorso febbraio.
In ricordo loro, e soprattutto di Angelo, domenica prossima a Lizzano in Belvedere si svolgerà, sotto forma di raduno spontaneo, un allenamento in montagna, con partenza dalle 8,30 alle 9, sullo stesso tracciato dei “Cinque passi in val Carlina”: gara ufficialmente annullata, ma che si terrà esattamente come l’abbiamo raccontata l’anno scorso
Con un motivo in più per esserci.
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