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Ago 25, 2021 Michele Marescalchi 2679volte

Gli indimenticabili amici del mondo podistico bolognese

Lolli e Morandi amici a New York Lolli e Morandi amici a New York M. Marescalchi

Bologna 24 agosto - Mi arriva tramite mia figlia collegata su Facebook (che io da anni ho tolto e mi rifiuto tassativamente di rimettere) la notizia della scomparsa di Angelo Pareschi, un caro amico e pioniere come tanti altri di storia e vicissitudini del podismo bolognese.

Poi, leggendo il bel commento del direttore Fabio Marri su Angelo Pareschi, ma anche su altri bolognesi e non solo, scomparsi recentemente, ho riscontrato che ne mancava qualcuno. Così, in pieno accordo con il direttore, decido di fare una sorta di rassegna, sia pur triste, di queste persone che ci hanno lasciato, ma che non dimentichiamo, aggiungendovi qualche nota personale su modi, contatti e l’amicizia avuta con loro.

Angelo Pareschi è una sorta di mito per il podismo bolognese: con lui abbiamo avuto una proficua collaborazione in tanti eventi iniziata con la Bolognamaratona, dove dopo le prime edizioni (ivi compresa la successiva maratonina) era lui che gestiva ristori, tavoli e postazioni con il materiale che noi gli avevamo dato in consegna e che utilizzava anche per altri eventi; ma per me era un piacere, d’altra parte tenere fermo materiale in magazzino senza utilizzarlo era uno spreco inutile. Non entro del merito, già ben spiegato da Marri, delle sue iniziative splendide per i bambini della Bielorussia; ricordo invece una sua proficua collaborazione alla Maratona di Verona, quando per l’ultimo anno era guidata dall’Avv. Callipari, e ad Angelo diedi l’incarico di gestire i ristori. Per anni è stato il presidente del Comitato Podistico Bolognese, magari alle volte con una certa autorità eccessiva: ma alla luce della pandemia odierna avrebbe giovato molto avere al comando una persona sola, con il suo modo di comportarsi e comandare.
Lo avevo incontrato il 14 giugno scorso durante una camminata serale dedicata alla FIDAS sotto l’egida organizzativa di Gnarro jet Mattei e Pontelungo; avevamo scambiato le nostre impressioni (come spesso avviene tra anziani) sui nostri reciproci malanni e sinceramente mi era sembrato tranquillo nel comportamento, e non l’avevo visto molto bene; poi la doccia fredda della sua scomparsa prematura. 
Ora, caro Angelo, spero che su in cielo tra gli angeli non scoprano che sei molto bravo nel gestire ristori e non solo, anche l’organizzazione di eventi, ma sicuramente sapranno quanto hai fatto con il cuore, la tanta solidarietà per i bambini della Bielorussia e questo ti pone su uno splendido piedistallo. Ciao, non è un addio ma (magari più tardi possibile) un arrivederci.

Altra scomparsa dolorosa, per la grande amicizia e reciproco rispetto che ci legava, è stata quello del buon Bruno Lolli, indimenticato organizzatore presso la sua officina, carrozzeria e rivendita auto, della Camminata, poi maratonina Lolli a Zola Predosa: anche lui ci ha lasciato in questo tragico 2021, il 26 aprile scorso, sia pur avendo superato il Covid; ma purtroppo, mentre era ancora ricoverato, una infezione o simil cosa lo ha portato via ai suoi cari famigliari ed a tanti amici. 
Il mio ricordo di lui va molto indietro nel tempo, quando ancora mi divertivo a correre in tutte quelle stupende ma faticose camminate domenicali sui colli bolognesi, quando nel dopo corsa mettevamo i piedi a bagno nelle tipiche vasche poste sotto al rubinetto o getto d’acqua continuo, per rinfrescarci e dissetarci; lui era con la sua consorte e figlia, e vedevo i primi approcci della figlia con il futuro marito, e ora sono genitori di splendidi figli e già nonni. Si affaccia anche il ricordo delle domeniche pomeriggio dopo le corse nella sua villa a bordo piscina, con le nostre rispettive consorti; le sue feste sociali dove non mancava mai l’invito, il famoso Lolli Night Show in un locale da ballo dove presentammo un’auto nuova che lui avrebbe poi messo in vendita, una serata con di tutto e di più, e io ebbi l’onore di presentarla.
Poi l’ultima edizione della Maratonina Lolli, una grande festa per i 40 anni di eventi e impegno, dove abbinammo alla corsa musica e spettacolo. Purtroppo imprenditori che sono appassionati del mondo del podismo come lo era lui ora sono quasi introvabili: lo ricordiamo con una foto alla maratona di New York con Gianni Morandi, più volte presente alla sua Maratonina Lolli: ciao Bruno magari stati mettendo in ordine all’officina e carrozzeria delle auto di ogni marca che hai trovato in cielo, sarà un successo anche lassù.

Altro amico che ci ha lasciato è Romano Montaguti, il factotum del Lippo di Calderara: per anni la Camminata del Lippo, sotto varie vesti, la prima domenica di giugno è stata un fiore all’occhiello per il podismo bolognese,con tutte quelle maglie e bandiere che sventolavano a ricordare quanti club e società di ogni parte d’Italia vi avevano partecipato. Ma la cosa con lui che più mi ha coinvolto è stata quella di trascinarmi, quando ancora correvo, alla famosa Ciaspolada della Val di Non, con il pullman, anzi i pullman che lui organizzava: una trasferta che per anni ha portato migliaia di bolognesi e non solo alla Ciaspolada di Tret di cui era divenuto cittadino onorario, poi per anni aveva ricoperto anche il ruolo di speaker, dove non mancava di promuovere i gli eventi ai quali partecipava e che organizzava; senza dimenticare la collaborazione con la Maratonina di Calderara e la sua passione di distendere, a mo’ di bucato all’asciuga, maglie e bandiere che ricordavano tutti coloro che erano passati tra gli eventi del Lippo, della Maratonina e anche Maratona.
Molti forse non ricordano, magari erano ancora dei bambini, la Maratona e Maratonina ebbero storia iniziale proprio nel centro dell’abitato di Calderara di Reno, prima del trasferimento al centro sportivo Pederzini per una miglior logica organizzativa.
Per il buon Romano Montaguti è una vita vissuta intensamente in simbiosi con il suo amato e appassionato amore per il podismo; e quando mi vedeva in qualche occasione a commentare gli eventi podistici non mancava mai di venirmi a salutare e propormi le tante iniziative che, nonostante il passare delle primavere, per lui erano fonte di vita. Ciao Romano, avrai già steso tutte le magliette e canotte anche in cielo.

Altro amico che ci ha lasciato ed è tuttora una figura indelebile del podismo bolognese è stato il mitico Dante Negroni, meglio conosciuto come capogruppo del famoso gruppo super-non-competitivo della "Fiacca e Debolezza": per anni pure lui presidente del Comitato Podistico, sin dalla sua nascita, in momenti pionieristici anche di grandi difficoltà organizzative, quando nascevano corse e corsette molte delle quali oggi sarebbero da denuncia penale: per fortuna che non vi ha (almeno credo) mai preso parte il direttore Fabio Marri, altrimenti sai quali strali sarebbero stati scritti, ma non vi era ancora Podisti.Net.
Il mio ricordo personale con il buon Dante è proprio di quei primi anni, quando entrai come rappresentante del gruppo Podistico SIP poi per quello del PMO (Polisportiva Mercato ortofrutticolo) nel nascente comitato podistico bolognese: con Negroni avemmo l’onore della richiesta di un paio di rappresentanti podistici di regioni dove nasceva il fenomeno podismo molto poco regolarizzato, di andare a tenere convegni su come formare un Comitato Podistico che difendesse in primis i partecipanti. Lo facemmo in Lombardia e Liguria: sinceramente devo poi ammettere (e mi tirerò addosso gli strali di coloro che dirigono sotto varie vesti in questi ultimi 15-20 anni il Comitato Podistico Bolognese) che altri hanno poi saputo sopravanzarci, ma semplicemente perché ci si è seduti sugli allori del passato,venendo a mancare idee e rinnovamento su regole e metodi.
Una volta dissi (ma non scrissi) che mi sembrava di avere a che fare con il non rimpianto Politburo dell’ex Unione Sovietica; io sono di questa parte politica, ma ogni tanto bisogna anche rivedere e ammodernarci per fare di meglio. Su questo, in occasione di tanti incontri alle camminate, ero in perfetta sintonia con il buon Dante Negroni. Pensate che ho ancora un CD con una canzone sul podismo registrata e incisa da lui con alcuni componenti del suo gruppo, che mi regalò anni orsono e che ho tenuto tra i ricordi di un passato che non deve essere dimenticato. Ciao Dante, forse stai registrando una canzone, magari come coristi ti farai accompagnare da Bruno, Romano, Franco, Luigi, Vincenzo e ora anche da Angelo.

Poi come non ricordare il rag. Luigi Giagnorio, il factotum del gruppo Gnarro Jet poi divenuto Gnarro Jet Mattei dopo la fusione con quest’ultima gloriosa società bolognese: Giagnorio è stato alla guida della Bolognamaratona sin dalla sua nascita, poi della Maratonina Città di Bologna, di varie staffette e iniziative benefiche. Ci ha lasciato nel febbraio del 2019 e immagino quanto avrebbe ulteriormente sofferto nel vedere lo stop di tante attività e iniziative alle quali faceva capo causa pandemia. Con lui ho vissuto anni indimenticabili sin dalla prima edizione della Bolognamaratona, poi vennero lo stop e le problematiche economiche, come nel 1990, quando i mondiali di calcio con una sede a Bologna ci fece perdere una cifra non indifferente già concordata e si volle comunque continuare per salvare la faccia. Fu un vero e proprio bagno di sangue che recuperammo nel futuro, io e lui da soli, avendo perso gli altri collaboratori iniziali, con la Maratonina di Bologna e un rientro per due anni anche della Maratona. Giagnorio è sempre stato un punto di riferimento anche per il Comitato Podistico Bolognese con la sua pacatezza, gentilezza e modi che si addicevano ad un vero signore.

Sempre nel 2019 ci ha lasciato un altro pioniere del podismo prima come grande protagonista della corsa, poi come esperto venditore di scarpe da corsa e ideatore della famosa Cronoscalata di San Luca, il mitico Vito Melito, l’uomo della 100 km del Passatore, laureato in Filosofia, nato ad Ariano Irpino, poi trasferito a Bologna per lavorare in un plesso scolatistico. La prima volta che lo vidi fu in occasione di un Campionato Italiano di Maratona, quando ero ancora un semplice portaborse del mitico speaker Renato Rizzoli (mio grande maestro insieme a Lamberto Vacchi), ricorderò sempre l’atleta Vito Melito che non stava mai fermo, e questo anche negli anni successivi in fase di partenza: bene, in quell’occasione riuscì a fare una falsa partenza e dovemmo riportare tutti indietro.
Ma il suo approccio con tutti è sempre molto simpatico, accompagnato da quell’accento irpino che mai lo ha lasciato e sempre contraddistinto; innumerevoli le sue presenze negli ultimi anni con castelli di scatole contenenti scarpe da corsa o jogging agli eventi podistici ai quali partecipava per la vendita di scarpe e abbigliamento sportivo da corsa. Ci ha pure lasciato un bellissimo libro scritto dal collega Carlo Orzesko, dal titolo Invito alla corsa, un vademecum per comprendere, prevenire e risolvere problemi fisici e psicologici durante l’attività sportiva, edito da BUD Press S.r.l.s. Editore, Calderara di Reno. Anche per Vito un reverente ricordo, e chissà che lassù in cielo non abbia già organizzato una 100 km, forse rifiutata perché troppo lunga, o magari il banchetto con le scarpe da proporre unitamente a buoni consigli per la corsa.

Un'altra grave perdita per il podismo bolognese è stata quella causa leucemia di Vincenzo Ferrone, a lungo il patron della Polisportiva Progresso sezione Atletica di Castelmaggiore: con la sua meticolosa solerzia da ex militare dell’Esercito ex 1° Maresciallo Lgt. del Reggimento Genio Ferrovieri di Castelmaggiore ha portato ad una crescita esponenziale la Corrida, meglio conosciuta come Maratonina di Castelmaggiore. Una Corrida con l’abituale appuntamento in dicembre, ora la settimana dopo la Maratona di Reggio Emilia. Aggiungo altri eventi di tipo sociale, di sagre, come quelle del ricordo dei due carabinieri uccisi dalla Uno bianca Erriu e Stasi, la Camminata per la Sclerosi Multipla di maggio, la Camminata della Raviola a Trebbo di Reno, la collaborazione con la Staffetta che porta partecipanti, famigliari e istituzioni al cippo che ricorda i caduti per mano della Uno Bianca. Insomma con Vincenzo io unitamente a tanti suoi fattivi collaboratori abbiamo condiviso un insieme di iniziative ed eventi, molto spesso anzi quasi sempre con la collaborazione della consorte Lorella e dei suoi due cari figlioli.      

Ma non posso dimenticare altri cari amici con i quali ho a più riprese lavorato, pure loro indimenticabili pionieri del podismo, non solo bolognese ma emiliano-romagnolo e nazionale: come Gianfranco Corà della Ferrara Half Marathon e poi Ferraramarathon, Evaristo Guerra (classe 1936, morto il 5-12-2020) della Maratona del Lamone, Nicola Stella della Vigarano Maratona: quest’ultimi due cofondatori con il sottoscritto e Stefano Fornasier (Venicemarathon) dell’AMI (Associazione Maratone Italiane); per chiudere con Franco Pezzulli, indimenticato organizzatore delle mitica Camminata Montanara di Vergato, poi divenuta Maratonina.

Anche per loro (tutti accomunati in questa galleria messa a punto da Roberto Mandelli) resta l’indelebile ricordo di tanti anni passati a cercare di migliorare il mondo della corsa su strada, nella grande stima e amicizia reciproca.   

Foto Marescalchi

   

 

 

 

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