Salta ancora il Run Tune Up di Bologna: la pandemia non c’entra
A Bologna città proprio non si riesce a correre agonisticamente (a parte l’annunciata Strabologna non competitiva del 22 maggio): va bene la 21 km dei colli, ma la maratona è saltata (però andrà sui colli di Monterenzio per la versione trail); saltata anche la Via degli Dei, che dal centro di Bologna doveva partire; e adesso, molto per tempo ci arriva il comunicato della Run Tune Up col quale l’organizzatore Stefano Soverini (una vita nel podismo) si confessa, e sembra gettare la spugna: non si cancellano vent’anni di questa mezza maratona (nata, lo ricordiamo ai più giovani, come preparazione alla maratona di New York, anche sotto gli auspici di Gianni Morandi allora in pieno spolvero atletico, e forse un po’ troppo ‘gonfiata’ stile rana di Esopo, come l’organizzatore si lascia sfuggire verso la fine; ma pur sempre un evento di rilievo): ma l’edizione 2022, prevista a settembre nel centro storico di Bologna, non si effettuerà per il mancato raggiungimento del budget. E i podisti normali si chiederanno se è finita per sempre la stagione delle gare nate dal nulla, con atleti-top fatti venire su invito, magari condito da ospitalità e rimborso spese (magari - non mi riferisco al caso de cuius - ingaggi), nella convinzione che leggere un nome keniano e uno etiope tra i partenti invoglierà gli altri a partecipare: anzi, al contrario, “gli altri” non verranno perché i premi sono già assegnati, e a loro tocca solo pagare quote d’iscrizione stratosferiche (non abbassate neppure quando la gara ‘scese’ dalla Fidal alla Uisp, risparmiando fior di tasse) per tenere in piedi lo spettacolo scintillante… dei top.
Ma al di là di quanto possiamo commentare noi bassa pedivalanza, Alberto Bortolotti ha dato la parola all’organizzatore, Stefano Soverini, che così esordisce:
“Il coordinamento organizzativo di RTU, a seguito della emergenza sanitaria, aveva deciso, suo malgrado, di annullare le edizioni 2020/21. Naturalmente è stata una scelta sofferta, ma a nostro avviso responsabile. Siamo ripartiti con un buon progetto 2022 già da settembre 2021, e presentato a istituzioni e aziende.
Purtroppo in questi mesi ancora difficili, non abbiamo riscontrato interessi concreti a supportare l’evento, che per il suo format organizzativo necessita di sostegni importanti. Contavamo su un maggiore interesse da parte di alcune banche e grandi aziende del territorio… invece zero assoluto”!
C'è possibilità di recupero?
“Oggi è difficile affermare se e quando si potrà organizzare. Certo sarebbe un vero peccato dopo 18 anni di RTU, per gli appassionati, per la città e per il paese, considerando che si tratta di una manifestazione internazionale”.
C'entra la Maratona di Bologna? C'è troppa concorrenza?
“Assolutamente no. Anzi, auguro agli organizzatori di continuare a offrire la maratona alla città di Bologna, è un appuntamento importante: incontreranno anche loro numerose difficoltà come è successo per noi, vanno affrontate e superate, e serve tanta passione e determinazione. Posso solo aggiungere che non si deve pensare che la mezza maratona abbia meno valore di una maratona: quando un evento sportivo è capace di coinvolgere tante persone e offrire una alta qualità di servizi, senza creare grossi problemi, merita tutta l’attenzione e il rispetto per le numerose ricadute in termini di messaggi valoriali e, perché no, anche economici nel territorio di appartenenza”.
Quanto costa la Run Tune Up?
“Troppo… è nata 20 anni fa in un periodo dove si riusciva a coinvolgere aziende importanti interessate ad entrare nel mondo grandi eventi running, e lo dimostravano concretamente; questo ci ha permesso di far crescere esponenzialmente la manifestazione, posizionando RTU tra le principali mezze maratone internazionali in Italia, sia per il format che per numero di partecipanti; ma con il passare degli anni, sono diminuiti i sostegni, e questo è stato un problema sempre più pressante. Se fosse stata una manifestazione più piccola, quindi con spese contenute, forse potevamo esserci ancora. Ora l’associazione RTU ha accumulato debiti da sanare, e questa per ora è la cosa peggiore da affrontare”.
Ricordi, ringraziamenti, recriminazioni?
“Ricordo grandi fatiche ma anche grandi emozioni. Per esempio...I concerti del sabato sera con circa 20.000 spettatori in Piazza Maggiore, S Stefano e addirittura sul prato dei giardini Margherita con artisti internazionali. Poi un percorso di gara che definirei un capolavoro, unico nel suo genere, tutto in città con i primi 10 km velocissimi sui viali di circonvallazione. Ricordo anche che quando iniziammo nel 2002, l’ambiente podistico bolognese non era entusiasta di questo nuovo appuntamento, lo consideravano … una americanata! Forse perché furono proprio gli organizzatori della maratona di NYC a proporci di organizzare la corsa a Bologna, e poi questo nome strano…. RUN TUNE UP…. Xa vol po dir! I volan fer gli American a Bulagna!
Ma il sottoscritto e Gino Mazzetti, Presidente del Circolo podistico Ghinelli, ci eravamo intestarditi a voler a tutti i costi dare a Bologna una manifestazione podistica veramente importante di livello internazionale che mancava da molti anni. Recriminazioni? In questi 20 anni, a parte Soverini e Mazzetti, si sono succeduti diversi stretti collaboratori facenti parte del coordinamento organizzativo. Tra loro i più anziani non sono più tra noi, e di queste figure importanti purtroppo ne abbiamo persi tanti, poi forse non siamo stati bravi nel proseguire a consolidare un gruppo di lavoro stabile che fosse fortemente motivato ad impegnare il proprio tempo a questo progetto. Anche perché si lavora gratis!
Voglio ringraziare tutti i volontari e i tanti amici che RTU ha coinvolto sino ad oggi, magari alcuni si sentiranno anche sollevati dal fatto che non gli romperemo ancora una volta le scatole chiedendo il loro prezioso aiuto… circa 400 persone tra amici e volontari ...E non è facile stare 3 ore in un incrocio con una bandierina in mano e spiegare agli automobilisti inferociti che devono fermarsi per una corsa…..ma andate bene a correre in campagna! Per non dire altre cose sentite in questi anni.
E invece la forza di RTU è sempre stata la sua centralità, il Palazzo Comunale, la Piazza Maggiore, le vie del centro… in una parola Bologna! [Ndr: io però ricordo anche partenze-arrivi ai Giardini Margherita]. Una scommessa difficile che per 18 anni è stata vinta, anche grazie alla collaborazione con il Comune di Bologna, sempre disponibile a collaborare. In 18 edizioni possiamo contare la partecipazione di circa 80.000 runner da tutta Italia e tanti paesi esteri.
RTU ha attraversato diverse amministrazioni comunali, all’inizio fu veramente difficile far corrispondere risposte positive alle nostre pressanti richieste organizzative, poi piano piano e un po’ alla volta, siamo riusciti a lavorare insieme con soddisfazione.
Uno dei punti più difficili è il percorso nel centro storico, quindi avere strade chiuse al traffico e controllo di tutti gli accessi e incroci. La conformazione del centro e la poca tolleranza da parte dei cittadini non interessati alla manifestazione, è sempre stata una difficoltà importante”.
Cosa farà da grande Stefano Soverini, detto Celeste?
“Non credo sia interessante cosa farò, anche perché grande lo sono già... La decisione di fare RTU è stata del sottoscritto come purtroppo la scelta di rinunciare, e me ne assumo la responsabilità. Sono un podista (scarso) da 45 anni e fin che le gambe me lo consentiranno… continuerò a correre”.
Comunicazione di servizio: gli iscritti che intendono recuperare la quota versata nel 2020, e già due volte posticipata, possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
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