Il bacio di Miguel Ángel al Crocifisso di Caravaca
17 agosto - “Miguel Ángel López, sette anni di lotta contro se stesso”, “Rinasce Miguel Ángel López”, sono i titoli di due quotidiani spagnoli di stamattina, giorno successivo alla vittoria del forte atleta iberico nella 35km di marcia ai Campionati europei di Monaco di Baviera. Ieri mattina l’atleta murciano ha vinto l’oro con un’impeccabile condotta di gara conclusa in 2h26’49’’. Il volto sorridente dell’ultimo chilometro, le soste per gli abbracci (già prima di tagliare il traguardo) e per recuperare una bandiera, il “cinque” dato alla mascotte dei Campionati, sono stati prova di una serenità e consapevolezza ritrovati. I problemi, fisici e psicologici, si erano presentati dopo gli ori sui 20km di marcia agli Europei del 2014 e ai Mondiali del 2015. Con pazienza e tenacia Miguel Ángel li ha superati ed oggi è tornato il Superlopez che tutti conoscevano.
Agli osservatori attenti non è sfuggito un altro segno, forse il più importante. Un minuto dopo aver tagliato il traguardo, Miguel Ángel ha baciato il crocifisso che aveva al collo e che ha mostrato alla telecamera. Lo porta da anni con sé, in ogni gara, insieme ad una medaglietta che ricorda il suo battesimo. Qualche anno fa ha aggiunto una piccola pergamena, regalo della moglie Daniela alla quale deve, per sua ammissione, gran parte del recupero.
La croce di Miguel Ángel è la Croce di Caravaca custodita in un reliquiario nella città di Caravaca de la Cruz nella regione di Murcia, Sud della Spagna. Ha una storia davvero singolare che risale al 1231 quando un governante musulmano fece arrestare tutti i sacerdoti cattolici della zona. Domandò ad uno di essi spiegazioni sulla messa, che gli chiese di celebrare in una moschea. Il sacerdote, dopo aver accettato, si accorse che mancava un segno fondamentale: la croce sull’altare. Fu così che due angeli portarono la croce a doppio braccio. Il governante musulmano e i suoi familiari, al vedere questa scena, si convertirono al cattolicesimo. Papa Pio V nel 1572 concesse l’indulgenza plenaria ai pellegrini che visitano il santuario di Caravaca il 3 maggio ed il 14 settembre. Papa Giovanni Paolo II autorizzò dal 2003 un Anno giubilare che si tiene ogni sette anni.
L’attacco di Miguel Ángel López al settimo chilometro della gara di oggi a Monaco di Baviera arriva da lontano: è lungo sette anni! Le coincidenze numeriche ci restituiscono un grande campione nella gara nella quale il nostro Matteo Giupponi ha raccolto un bel terzo posto a tre minuti e mezzo dal vincitore.
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