Rodolfo Lollini
Sette valide ragioni per correre la Placentia Half Marathon
Ricevo ieri la telefonata dell'amico Fulvio Frazzei, esperto organizzatore di eventi podistici che m'invitava il prossimo 4 Maggio alla Placentia Half Marathon, per gli amici PHM. Lo ascolto e mi elenca sette ottime ragioni. Eccole:
Prezzo contenuto - Partiamo con i soldi che non saranno tutto nella vita, ma sono sempre importanti. Ormai con 25 euro (20 euro per gruppi con oltre 10 iscritti), diventa difficile trovare una mezza maratona, anche iscrivendosi un anno prima. La PHM ha un ottimo rapporto qualità prezzo.
Pacco gara - Sempre per restare prosaici è prevista una speciale medaglia all'arrivo, la maglietta tecnica ed ottimi prodotti gastronomici, nella più classica tradizione emiliana.
Gara veloce e di ottimo livello - Chiedete informazioni al vincitore 2024, Timothy Kibet Kangogo che ha chiuso la prova in 1h01'32"
Puoi essere allenato grazie all'Intelligenza Artificiale - Se non hai un coach e ti piacerebbe provare, la PHM ti offre un assistente di AI per il tuo programma di allenamento personalizzato in funzione del tuo livello di esperienza, l’obiettivo cronometrico e il tempo a disposizione per allenarti
Se cerchi una manifestazione per la tua gara sociale, sei nel posto giusto - L'organizzazione ti metterà a disposizione, gazebo, podio e le classifiche del tuo gruppo.
Corri in una città amica dei runner - Dimenticati incroci con automobilisti bloccati che strombazzano e preparati alla calda accoglienza dei piacentini.
Contribuisci anche Tu a confermare o superare il 28x28k - Questa misteriosa moltiplicazione serve per ricordare che nel 2024, per la 27^ edizione, grazie agli eventi collaterali furono raccolti circa 28.000 euro di donazioni per associazioni ed enti del territorio. Quindi per l’edizione numero 28 si punta a fare meglio di 28x28k euro.
A queste sette ragioni ne aggiungo io un'ottava: Fulvio Frazzei, milanese di nascita, da oltre trent’anni è piacentino d'adozione. E quando un ottimo organizzatore gioca in casa ed entra a far parte dell’ASD Placentia, gruppo leader nell’organizzazione nazionale, e non solo, di questo tipo di gare, il successo è garantito.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Anche alla Stramilano con 100 euro puoi partire davanti, con i top runner
L’altro giorno ho recitato il mea culpa per una dimenticanza su un mio articolo relativo al Campaccio, “rimediata” con un altro pezzo ad hoc. Ero abbastanza depresso. Perdo colpi, sto invecchiando male, pensavo. Per fortuna oggi mi arriva una notizia che conferma un trend che avevo anticipato lo scorso 1 dicembre. Insomma, ci avevo visto lungo. Il titolo era: “Se paghi 100 euro puoi partire con i top runner” e lo potete leggere cliccando qui.
In breve, in una affollatissima gara milanese molto “fashion”, gli organizzatori avevano segmentato la clientela, creando una fascia VIP che al modico prezzo d’iscrizione pari a 100 euro, forniva i seguenti servizi esclusivi:
- Pass ricordo personalizzato e con foto
- Fast track, una scorciatoia, come per i check-in aeroportuali, onde evitare lunghe ed arzigogolate code per il ritiro del pettorale
- Spogliatoi e deposito borse dedicati
- Accesso all’Area Hospitality post-arrivo
- Prenotazione taglia t-shirt e servizio di personalizzazione
- Gadget esclusivo
- Servizi igienici riservati
- Servizio massaggi post-gara
E soprattutto:
- Accesso dei VIP alla prima griglia, appena dopo gli élite.
A prescindere dalla velocità dei VIP in questione. Col risultato che meritevoli atleti da 4 al chilometro o anche meno, si sono trovati davanti anche molti “paracarri”.
L’innovazione sta prendendo piede ed a marzo sarà la volta della famosissima Stramilano: “NOVITÀ VIP PASS EDIZIONE LIMITATA € 100 – esclusiva quota di iscrizione comprensiva dei seguenti vantaggi: ritiro prioritario del pettorale al Centro Stramilano, pettorale personalizzato con nome, accesso al 1° settore di partenza con gli atleti top, invito alle due conferenze stampa ufficiali di Stramilano con possibilità di foto insieme ai campioni invitati, deposito borse riservato ai possessori di VIP PASS, kway e portachiavi Stramilano”.
Ed altri seguiranno. Dove andremo a finire? Beh, io qualche idea ce l’avrei. Se provate a leggere il mio pezzo citato prima, potrete trovare le mie previsioni ;-)
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
San Giorgio su Legnano (MI) - Campaccio Master sostenibile, umido ed anche un po’ più lungo
Lunedì 6 Gennaio 2025. Torniamo a casa provenienti da San Giorgio su Legnano (MI), dopo aver disputato la batteria dei “diversamente giovani" alla 58^ edizione del Campaccio. Sempre con la soddisfazione per aver partecipato, nel nostro piccolo, a questo bellissimo evento. Correre sullo stesso tracciato dei campioni e poi tifare per loro è una particolarità che non tutti gli sport consentono agli amatori. Come se prima di un match di serie A gli spettatori che sono anche calciatori dilettanti facessero una partitella nello stadio. Il Campaccio ti regala molte certezze, ma nel 2025 anche delle novità, come la svolta “sostenibile” di cui abbiamo parlato ieri nel nostro pezzo. Quanto alle condizioni climatiche, è ritornato il fango. Freddo-fatica-fango sono all’ordine del giorno nel cross, ma negli ultimi anni il Campaccio ci aveva abituato fin troppo bene, con condizioni climatiche molto buone ed equilibrio perfetto in gara. Oggi invece si scivolava mica male ed a farne le spese non sono stati solo i dilettanti, ma anche qualche top runner, ma di giovanili e gare degli assoluti Vi parlerà Maurizio Lorenzini nel suo pezzo. Prima di dare onore ai vincitori, confermiamo quanto anticipato nell’articolo di ieri. Il tracciato, credo per qualche lavoro nel parco, è stato modificato con qualche curva in più (oggi particolarmente scivolosa) e soprattutto con almeno una sessantina di metri in aggiunta per chi faceva due giri pieni come gli SM60+.
Venendo alla cronaca, nella prima batteria di giornata che vedeva anche degli SM fuori classifica, negli SM35 successo di Alessandro Maresca (Alpinistico Vertovese), davanti a Matteo Lovetti e Fabio Sassella. Nella stessa gara che comprendeva un giro corto e due lunghi per circa 5,3 km, il podio SM40 è stato composto da Francesco Guglielmetti (Fulgor Prato Sesia), Michele Salvatore e Mario Maffezzini, mentre tra gli SM45 vittoria di Fabio Palmieri (Tapascione Running Team) che ha preceduto Nicola Vaiana ed Ivan Doniselli. Seconda manche su analoga distanza con successo SM50 di Fabrizio Gentile (La Fratellanza), secondo Diego Scabbio e terzo Andrea Silicani. Tra gli SM55 segnaliamo come oltre a vincere, Roberto Pedroncelli (Paratico) sia arrivato davanti anche a tutti gli SM50. Fabio Caldiroli e Fabio Cattaneo hanno completato il podio degli SM55. Terza batteria per gli SM60 ed oltre. Due giri grandi per un totale di oltre 4,1 km. Gara che finalmente è stata separata da quella femminile in quanto come nelle precedenti hanno preso il via oltre un centinaio di atleti. Ottima decisione da parte degli organizzatori. Santino Maccagnan (Dynamyk Fitness) Marco Pranovi e Massimo Ribetto i primi tre di batteria oltre che i primi degli SM60. Francesco Mazzilli (Casorate), Salvatore Sanacuore e Marco Torrente hanno composto il podio SM65, mentre ecco il magico trio degli SM70: Martino Palmieri (Euroatletica), il Dottor Alessandro Cialfi e Fabrizio Santi. Gli altri trionfatori delle categorie più “datate” sono stati Giovanni Biffi-SM75, Pierino Gamba SM80, Oscar Iacoboni-SM85 che però non ha vinto la gara dell’applausometro, appannaggio di Angelo Cerello, SM90. Per i risultati, di una manifestazione che a livello master può tranquillamente essere comparata ad un campionato italiano, cliccate qui.
Arrivederci al 2026 e non dimenticate di portare il bicchiere riciclabile che è stato distribuito al ristoro, in rispetto di un approccio sostenibile.
Un Campaccio più sostenibile e con qualche variazione di percorso
In attesa di correre e successivamente commentare la 68^ edizione del Campaccio che già da oggi ha ospitato Charity Run, Nordic Walking ed il Chilometro Inclusivo ci teniamo a segnalare la bella iniziativa degli organizzatori riassunta in dettaglio in questa GUIDA ALLA SOSTENIBILITA’ che trovate cliccando qui.
A partire da questa edizione, “il Campaccio ha deciso di mettere a sistema le numerose azioni di responsabilità sociale realizzate nel corso degli anni, facendo evolvere il proprio impegno verso la formalizzazione del proprio Piano di Sostenibilità, in compliance con quanto previsto dalla Strategia di Sostenibilità della Federazione Mondiale di Atletica Leggera che, nel 2024, ha lanciato lo standard “Athletics for a Better World”.
Riassumendo le sei azioni:
- si vuole abbattere l’uso di plastica, tenendo progressivamente ad essere plastic free. Limitando l’uso di bottiglie e materiali di plastica, chiedendo agli atleti di portare una borraccia o utilizzare l’eco-bicchiere da riempire presso i due “Punti Acqua” presenti all’interno dell’impianto sportivo
- Smaltire correttamente i diversi tipi di rifiuti negli Ecopoint
- Visitare il Villaggio Sostenibile, uno spazio dedicato a famiglie ed appassionati dove poter trascorrere parte della giornata di gare. I partner per la sostenibilità daranno vita a diverse attività interattive per imparare ad applicare alcuni principi dell’agire sostenibile nella quotidianità
- Rispettare le persone. Poiché persone da ogni parte del mondo parteciperanno al Campaccio, si raccomanda di rispettare pienamente ciascun partecipante, promuovendo lo spirito di fraternità e di cooperazione tra le persone ed evitando qualsiasi situazione spiacevole invitiamo anche a non discutere argomenti politici e religiosi durante l’evento, per evitare di offendere gli altri e creare divisioni
- Contribuire a diffondere la cultura della sostenibilità
- Gli eventi, in particolare se di rilievo internazionale, producono notevoli emissioni di carbonio, principalmente generate da viaggi, alloggi, trasporti e consumo di energia degli impianti sportivi. Scegliendo mezzi ecologici oppure condividendo il viaggio con lo stesso mezzo insieme al maggior numero di persone possibili sarà possibile ridurre l’impatto ambientale degli spostamenti.
Concludendo brevemente con l’aspetto tecnico, ci sembra che il tracciato del giro sia stato modificato nella parte più lontana dalle tribune. Dopo la gara saremo più precisi.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Atleti Elite 2025: FIDAL ne taglia 17, compreso il recordman Chiappinelli!
Nel corso del Consiglio Federale del 20 Dicembre la FIDAL ha diramato i nomi dell’Elenco Atleti Elite per il 2025. Sono complessivamente 55 a loro volta divisi in sottocategorie d’importanza decrescente. I SuperTop sono 11 tra cui Battocletti, Iapichino, Fabbri e Furlani per fare qualche esempio. I Top 17, tra cui Crippa, Ali, Arese e Sibilio. Gli altri 27 sono Elite se così possiamo dire “semplici”. Di certo restare fuori da questo gruppo e relativi benefici diventa un problema. Cliccando qui vedete la lista completa.
Cosa è cambiato rispetto al 2024? Molto. Tra nuovi ingressi ed esclusioni si parla di oltre trenta nomi. Ma questo turnover sta un po’ nella normalità delle cose. C’è chi cresce, c’è chi scende. Tagliate entrambe le due nostre migliori maratonete Yaremchuk ed Epis, senza nessuna altra rappresentante del settore, ma di questo noi stessi avevamo parlato un paio di settimane fa su questo articolo, si registra la “strage” delle mezzofondiste. Salutano il club: Bellò, Coiro, Cavalli, Sabbatini. A dire il vero non entusiasmanti agli Europei e ai Giochi Olimpici, ma non vogliamo entrare nel dettaglio, anche perché tra nuove entrate, atleti tagliati ed altri non considerati, ci sarebbe da scrivere un libro. Tuttavia restiamo molto stupiti da due aspetti.
Lista ridotta di 17 unità: non ci credono nemmeno loro nell’Atletica nazionale...
Si dice, lo scriviamo anche noi e soprattutto si vantano i vertici federali, che la nostra atletica va bene, anzi benissimo e poi da 72 atleti Atleti Elite nel 2024 si passa a 55 nel 2025? Se andava male quanti ne sarebbero stati inclusi? E per favore non rispondetemi che il 2024 era l’anno delle Olimpiadi/Europei in casa, perché allora l’atletica in un 2025 con meno appuntamenti, non interessa più? Se poi volessimo confrontare con il 2023, dove l’elenco era da 64 nomi, i conti comunque non tornerebbero.
Fai il record italiano? Chi se ne frega, io ti taglio caro Yoghi
Quantomeno curioso il caso di Yohanes Chiappinelli, per gli amici “Yoghi”, nuovo recordman a Valencia in 2h05’24”. Prestazione del 1 Dicembre 2024. Diciannove giorni prima (19) del summenzionato Consiglio. Sei il migliore e ti tagliano. Probabilmente l’elenco andava fatto sui risultati entro il 30 Novembre o ci sarà stato qualche altro codicillo da fare rispettare. Anche se faceva a pugni con il buon senso. Eh sì che di giornate per pensarci ed aggiustare le cose ne abbiano avute parecchie.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Eurocross tra campioni, tapascioni “portoghesi” e gaffe TV
Domenica scorsa si sono disputati ad Antalya (TK) i campionati europei di cross. Li abbiamo seguiti per Voi e proviamo a condividere alcune impressioni e particolari che forse vi sono sfuggiti.
Grandi risultati per l’Italia - Tre ori, un argento ed un bronzo il nostro medagliere, con vittorie anche in specialità dove non avevamo mai vinto. Io non sono esperto come il collega Lorenzini (qui il suo articolo) che però è meno preparato di me in altri sport ;-). Siamo secondi, un podio che a livello continentale ormai ci appartiene da molte manifestazioni dell'atletica. Nel placing table scendiamo al quarto posto perché non ci sono stati molti piazzamenti tra i primi otto. Nella foto il placing table e cliccando qui troverete tutti, ma proprio tutti i risultati, tempi intermedi ecc ecc.
Battocletti e Ingebrigtsen super, Crippa come Gimondi - La nostra rappresentante ha dimostrato una sicurezza ed una superiorità pari al norvegese. E poi Konstanze Klostenhalfen, seconda, corre veramente male. I movimenti delle braccia sono inguardabili. Dovrebbero dare dei secondi di penalizzazione… Bravissimo Yeman che ormai maratoneta ha fatto una gara sul ritmo. Paragone ciclistico, copiando un vecchio titolo: Merckx superuomo, Gimondi primo degli uomini.
La RAI non ti lascia (quasi) mai - La RAI non ti lascia mai era uno spot per pubblicizzare l’emittente pubblica, in realtà stavolta non hanno creduto alle nostre Under 20 che hanno vinto il bronzo. Ma con trentotto canali non si poteva passarla da qualche parte in diretta, partendo 20 minuti prima?
Inquadrature… turche - Cose turche della regia locale che per metà delle gare riprende l’arrivo frontalmente senza fare capire bene chi sta vincendo, chi è in rimonta ecc ecc.
Bravo Panetta, ma non parlategli di Under 23 e Cross corto - Finalmente un uomo che segue le gare e non si innamora di ascoltarsi, perdendo il contatto con cosa sta succedendo sul campo. Interpretando e giudicando il gesto tecnico in salita, sugli ostacoli, insomma dappertutto. Ma per favore non parlategli della categoria Under 23 ed il cross corto. Sostanzialmente una categoria per bamboccioni non ancora cresciuti e gare troppo corte per essere chiamate cross ;-).
Tapascioni Portoghesi - Che invidia vedere i rappresentanti di Gibilterra in gara. Che fanno una brutta fine, doppiati ed eliminati/fermati senza completare la distanza. Erano quattro, uno classe 1974, quindi 50 anni… Maurice Turnock, molto meno forte di tanti miei amici di quell’età. Ha senso che un paese di 34.000 abitanti possa schierare dei tapascioni? Con Ingebrigtsen, Crippa e soci che volano a 2e50 al chilometro sui 7832 metri mentre il 50enne viene fermato prima dei quinto chilometro. Sta andando a poco meno di 4 al mille.
Che invidia per quelle medaglie - Altra invidia per gli azzurri/e che vincono oro e bronzo a squadre arrivando indietro e non portando punti (si calcolano i punti solo dei primi tre atleti), ma poi si premiano tutti. Il mondo è ingiusto...
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Maratona italiana in crescita, ma la strada è ancora lunga
Domenica scorsa 1 Dicembre è stata una giornata foriera di buone notizie per la maratona italiana, tutte provenienti dalla velocissima gara di Valencia. A partire dal nuovo primato nazionale maschile ad opera di Yohanes Chiappinelli che con una gara avveduta, senza fughe pazze come alle olimpiadi, ha fermato il cronometro sul tempo di 2h05’24”. Come anticipavamo, non si è trattato di una prestazione isolata, in quanto sono stati tanti gli italiani a comportarsi bene in terra iberica (leggi qui un riassunto) e quindi cogliamo l’occasione per provare a fare un bilancio dello stato di salute di questa disciplina.
Donne
Cominciamo con le signore, dove in realtà domenica scorsa l’unica soddisfazione è arrivata da Sara Nestola. La classe 2001 della Calcestruzzi Corradini ha esordito sulla distanza con un buon 2h29’12”. Crono assolutamente nelle sue potenzialità, visto che già vantava 1h11 sulla mezza. Grande soddisfazione per il coach Stefano Baldini, anche se il distacco dalle due nostre migliori atlete è ancora ampio, sebbene assolutamente colmabile visto la sua giovane età e chi la guida.
Purtroppo a livello donne la situazione è piuttosto stagnante se si pensa che nella top ten ci sono solo tre prestazioni recenti (compresa il 2h24 del 2019 di Sara Dossena che nel frattempo si è ritirata), mentre le altre sono piuttosto datate. Peraltro anche i migliori tempi di Sofiia Yaremchuk 2h23’16” e Giovanna Epis 2h23’46” sono del 2023, in quanto l’anno olimpico è da dimenticare. La trentunenne italo-ucraina non ha brillato e la Epis, ormai trentasettenne e reduce da un infortunio, è già tanto che sia riuscita a gareggiare a Parigi. Noi non sappiamo se riusciranno ancora a migliorarsi. Lo auguriamo ad entrambe. Di certo la distanza dal record mondiale di Ruth Chepngetich è molto ampia. La keniana nello scorso ottobre ha chiuso la maratona di Chicago in 2h09'57". Tredici minuti in meno rispetto alle nostre. In una ipotetica gara, mentre la Chepngetich taglia il traguardo, le nostre migliori sarebbero appena dopo il 38mo chilometro.
Non ci resta che sperare in una crescita della Nestola e che in un futuro, speriamo non prossimo, Nadia Battocletti ci regali soddisfazioni anche sui 42 chilometri. Per il momento godiamoci le sue performance su altre distanze.
Uomini
Migliore la situazione al maschile, con ben sette atleti della top ten nazionale grazie a prestazioni realizzate nell’ultimo biennio. Di cui tre nel frizzante weekend di Valencia. Oltre “Yoghi” Yohanes Chiappinelli, recordman in 2h05’24”, Iliass Aouani ha “pareggiato” Yeman Crippa con 2h06’06”. Ottimo anche un altro esordio di un atleta di Stefano Baldini: Pietro Riva ha siglato un bel 2h07’37”. A soli 15 secondi dal suo maestro. Nel gruppo dei nostri maratoneti, non vogliamo dimenticare Neka Crippa ed Eyob Faniel, entrambi con personali sulle 2h07. Ci sarebbe anche il quasi quarantenne Daniele Meucci, ma vista la carta d’identità non ha più molto tempo a disposizione.
Insomma un bel gruppo, ma con tutto il rispetto e facendo il tifo per loro, va sottolineato come il nostro livello sia ancora lontano dai vertici mondiali. Facendo il confronto tra Yoghi e il crono mondiale di Kevin Kiptum (2h00’35”) il gap è di circa 5 minuti. Nella ipotetica gara, mentre il prematuramente scomparso campione keniano attraversa la finish line, il nostro migliore atleta è un miglio indietro. E in mezzo ce ne sono tanti. Non a caso a Valencia Chiappinelli conquista il record, ma si piazza al tredicesimo posto. Se torniamo indietro di 17 anni, quando nel 2007 Stefano Baldini corre in 2h07’22” a Londra, Haile Gebrselassie a Berlino stabilisce il primato mondiale in 2h04’26”. Meno di 3 minuti. Speriamo quindi che il nostro bel gruppo di maratoneti ci stupisca ancora, a partire da Yeman Crippa che ha in effetti "sbagliato" la gara parigina, ma a febbraio 2024 a Siviglia aveva fermato i cronometri a 2h06’06 per staccare il biglietto per le olimpiadi. Dando l’impressione e anche dichiarando di avere ancora del margine. Speriamo bene: forza ragazzi!
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
Se paghi 100 euro puoi partire con i top runner
Il mondo cambia, compreso quello del running, anche se qualche vecchio nostalgico fa finta di non accorgersene o addirittura s’indigna per le novità. Questi “podisti dinosauri” credono ancora che le gare le organizzino solo le società sportive, con l’unico obiettivo di fare bella figura e non perderci troppi soldi. Invece no, sono entrati i mercanti nel tempio! Ovvero società che più che lecitamente vogliono guadagnare da questa attività. Mentre i summenzionati dinosauri, seguendo la tradizione evangelica, sarebbero pronti a cacciarli dal tempio della corsa a suon di sferzate.
Attenzione! Da questo punto in avanti, parlando di affari, utilizzeremo la sua lingua per antonomasia, ovvero l’inglese. L’idioma della perfida Albione, potrebbero tuonare i dinosauri.
In questa metamorfosi chi può guidare il trend, se non Milano, la city del business? Dove settimana scorsa, seguendo la passione, follow your passion, quasi 10000 atleti hanno corso una 10k ed una half marathon. Un numero molto alto, anche perché i prezzi non erano popolari. Se escludiamo le tariffe valide molti mesi prima, quando non so Voi, ma io non riesco a prevedere se sarò sano ed in forma, con le commissioni si pagavano circa cinquanta euro per la mezza ed una trentina per le prove più corte.
Ma il bello deve ancora venire, in quanto, sborsando 100 euro (sia per la 10 che per la 21) si diventava VIP customer, clienti veramente importanti. Questo upgrade che modifica lo status, Alberto Sordi nel Marchese del Grillo, lo descrive così: “io, sono io e Voi siete un mazzo” o razzo, o qualcosa del genere.
Scusate, sto divagando. D’altro canto i VIP avevano diritto a:
- Pass ricordo personalizzato e con foto
- Fast track, una scorciatoia, come per i check-in aeroportuali, onde evitare lunghe ed arzigogolate code per il ritiro del pettorale
- Spogliatoi e deposito borse dedicati
- Accesso all’Area Hospitality post-arrivo
- Prenotazione taglia t-shirt e servizio di personalizzazione
- Gadget esclusivo
- Servizi igienici riservati
- Servizio massaggi post-gara
Riassumendo, un trattamento da re e soprattutto la massima separazione dal restante popolino. Anche nell’espletamento dei bisogni fisiologici. Cosa che mi ricorda le vecchie fabbriche dove una volta c’erano i bagni impiegati e le latrine operai.
Ma non finiva qui, in quanto il distacco raggiungeva il suo acme con:
- Accesso dei VIP alla prima griglia, appena dopo gli élite.
Partendo davanti a circa 9000 avversari. Apriti cielo. La domanda ricorrente del dinosauro medio è stata: “Ma come? Mi toccherà slalomeggiare per superare gente che viaggia alla metà della mia velocità ed immeritatamente si troverà davanti a me? Sacrilegio!”.
Poveri dinosauri. Non hanno ancora capito che sono in via d’estinzione e che il running business ha in mente altre redditizie innovazioni. Magari una “VIP-Run Ten… Light", ovvero lunga appena 2000 metri. Si parte e poco dopo, grazie ad un fast track, si piomba sul traguardo, dove due bellissime miss tendono lo striscione d’arrivo, nella cornice di una folla di comparse festanti. Il tutto per soli 1000 euro, foto compresa. Per la videostory sui social servirà un supplemento.
Rodolfo lollini - Redazione Podisti.net
A Milano Arena con le pezze e credibilità a pezzi
Il grido di allarme è arrivato pochi giorni fa dal neo presidente FIDAL Milano Tito Gilberti. La pista dell’Arena Civica “Gianni Brera” è ormai da rifare. Pezze, rattoppi di ogni forma, buchi, strappi sono sparsi un po’ ovunque sull’anello. Nella nostra disonorata carriera di pistard ne abbiamo visti di anelli vecchi e scalcagnati però tutti con danneggiamenti che seguivano una certa logica in termini d’invecchiamento e frequenza d’uso. All’Arena la localizzazione dei danni non sembra invece dettata da un progressivo consumo delle zone più soggette allo stesso e questo fa pensare.
Ma da quanto tempo la pista era stata rifatta? L’inaugurazione in pompa magna, presenti il sindaco Sala, Luminosa Bogliolo, Vittoria Fontana, Lorenzo Perini e Filippo Tortu è datata 15 ottobre 2020. Com’è possibile che già nel 2022, dopo solo un paio di anni la pista abbia avuto bisogno di diversi interventi? L’allora Assessore allo Sport, Roberta Guaineri, nel frattempo precocemente deceduta, pace all’anima sua, li aveva definiti “fisiologici”. Ma chi le aveva suggerito questa giustificazione? No, non era un fatto normale, come è ugualmente anomalo che dopo quattro anni sia già finita definitivamente KO.
Non avendo prove certe, non possiamo e non vogliamo accusare nessuno, ma soltanto affidarci a delle ipotesi. Ad esempio relative alla minore qualità dei materiali usati, a cui però, a dirla tutta, si dovrebbe aggiungere anche un mancato o deficitario controllo della messa in opera degli stessi. Speriamo proprio non sia così, anzi, ne siamo certi in quanto sarebbe molto grave. Di sicuro anche per Gilberti i lavori sono stati fatti male. Altra causa o concausa da ricordare è come l’impianto stesso abbia ospitato anche eventi extra sportivi, con pesanti attrezzature montate sull’anello. La pista è stata adeguatamente protetta e controllata in fase di montaggio e smontaggio? Mentre sulla prima congettura relativa a qualità e messa in opera della pista, lo ripetiamo, non abbiamo prove, qui almeno in un caso questa eventualità è stata acclarata, ma ci sembra insufficiente per giustificare l’attuale sfacelo.
Se qualcuno ha altre spiegazioni saremo ben lieti di ascoltarle. In primo luogo in qualità di contribuenti. Di certo, lo ripetiamo, che dopo un paio di anni la pista avesse già dei rattoppi non può essere associato al consumo. Un anello dura più di un quadriennio olimpico. E questo lo sanno tutti quelli che masticano un po’ di atletica, in primis Tito Gilberti che ha dichiarato anche questo sulle colonne del Corriere della Sera. E se si vuol tirare in ballo un uso massiccio della stessa, nemmeno questa causa regge come spiegazione. Se pensiamo agli utenti, non dimentichiamo che nessuno dei seppur tanti bambini che la usa indossa scarpe chiodate. Quelle che in sostanza provocano la maggiore usura. In ogni caso, un’analisi rigorosa delle cause credo sia indispensabile per non ricadere con le scelte future, negli errori passati.
Tirando un pietoso velo e guardando avanti, l’augurio è che si faccia alla svelta, ma anche bene. Premesso che chi scrive non prende provvigioni da nessuno, si potrebbe utilizzare il fornitore che è leader mondiale di anelli di atletica e pavimentazioni sportive. Quello che per intenderci ha realizzato anche la pista parigina dei record alle ultime olimpiadi. Guarda caso è italiano. Costa il doppio? Tutto è relativo. Dipende anche da quanto durano i suoi materiali, probabilmente il triplo degli attuali e senza costose “manutenzioni fisiologiche” a cadenza biennale.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net
“4 Piazze - Piacenza”: una gara a misura di runner
Con la voglia di cambiare, oggi domenica 24 novembre ci siamo alzati di buon ora per attraversare il Po e raggiungere Piacenza (PC). Ci avevano parlato molto bene della “4 Piazze Running” e come San Tommaso siamo andati a verificare in occasione della seconda edizione. Su numeri e vincitori della mattinata agonistica, potete leggere il completo riassunto del comunicato stampa cliccando qui. A nostro avviso, tra le prestazioni più interessanti c’è stato l’esordio sul miglio di Alessandro Moser del Lagarina Crus Team. Uno fra gli Allievi più interessanti d’Italia ha dominato la gara, chiudendo in 4’35”. Questo è avvenuto in prima mattinata dove si è scelta la distanza anglosassone per le categorie giovanili, mentre il resto delle gare si è corso sui 5k. Sia chiaro, non che su questa distanza si sia andato piano, con Giuseppe Gravante che tra gli Elite ha vinto in 14’05” e ben dieci atleti sotto il muro dei 15 minuti. Sono andati fortissimo anche i master. Salvatore Gambino con 14’50” ha mancato di 1 secondo il primato italiano SM50. Per interesse più personale ho invece constatato come per vincere gli SM65 bisognava viaggiare a 4 al chilometro… Se invece cliccherete qui, potrete trovare tutti i risultati in dettaglio.
Tornando al nostro obiettivo odierno e facendo una checklist di quello che vuole un amatore quando si iscrive ad una gara, abbiamo constatato come alla “4 Piazze” non manchi nulla. Un costo ragionevole, un buon pacco gara gastronomico. Per capirci di quelli che quando arrivi a casa, tua moglie non storce il naso chiedendo: “cosa mi hai portato?”, ma anzi lo promuove. Deposito borse e spogliatoi con docce non lontani dalla partenza. Una simpatica medaglia finale in legno. Servizi igienici ben tenuti anche in Piazza Cavalli, cornice scenografica per partenze ed arrivi di un percorso nel centro storico che come ricorda il nome della manifestazione toccava le quattro piazze principali della città. Tracciato su tre giri da circa un miglio a cui andava aggiunto un mini giro iniziale che ha permesso agli spettatori di seguire gli sviluppi delle varie gare come il pubblico di Formula 1 grazie ai quattro passaggi sul traguardo. Cronometraggio con chip nell’ambito di una gara ufficiale FIDAL con distanza omologata che ovviamente consentirà a tutti i tesserati d’inserire la prestazione sul proprio database federale. Premi per tutte le categorie oltre ad un interessante montepremi per gli Elite. Insomma, buona la prima ed oggi anche la seconda edizione qui a Piacenza. Complimenti all’ASD Atletica Piacenza, al Comitato Organizzatore ed a tutti i volontari.
Rodolfo Lollini - Redazione Podisti.net