
Fabio Maderna
RunCard dal 2026 si cambia
Lo scorso 16 aprile dopo anni di immobilismo da parte della Federazione sull’argomento il Consiglio Federale ha approvato il nuovo regolamento della RunCard. Prima di analizzare le novità introdotte, facciamo un minimo di storia.
Cos’è la Runcard? Istituita dalla FIDAL nel 2014, ma diventata utilizzabile nel 2015, con lo scopo di permettere ai podisti amatori non tesserati a società sportive, i cosiddetti “atleti liberi”, di partecipare alle gare competitive ufficiali, non dovendo più ricorrere al tesseramento giornaliero. In realtà al momento dell’introduzione era previsto anche che il tesseramento RunCard durasse solo un anno e terminato quello l’atleta si dovesse poi tesserare a una società sportiva per poter continuare l’attività agonistica. Il risultato di questo fu che nel primo anno della RunCard, le società sportive ebbero un incremento di iscritti in quanto molti “liberi” scelsero di affiliarsi subito alla FIDAL attraverso una società sportiva invece di procrastinare il tutto all’anno successivo.
Come si sa, questo obbligo fu successivamente tolto permettendo, a chi aveva scelto la RunCard, di continuare a rinnovarla facendo sì che, via via, questo tesseramento diretto con la FIDAL, prendesse sempre più piede penalizzando proprio le società sportive che, invece di beneficiare di un aumento dei tesserati, li hanno visti piano piano, ma inesorabilmente, diminuire. Per capire il successo che ha avuto, soprattutto negli ultimi anni la RunCard, basta analizzare le classifiche delle varie gare FIDAL e vedere la percentuale dei RunCard, sul totale dei classificati.
Ricordiamo che il tesseramento RunCard è possibile se si è maggiorenni e in possesso di certificato medico agonistico rilasciato per l’atletica leggera, ha durata di 12 mesi, dalla data di emissione della tessera, e non ha limiti nel numero di rinnovi. Il costo è di 30 euro.
Cosa cambia dopo il 16 aprile? Saranno state le “grida di dolore”, che da anni giungevano in Federazione dalle società sportive con le quali lamentavano la continua riduzione dei propri tesserati, a indurre FIDAL a redigere un nuovo regolamento per quella che è stata definita la Runcard 2.0. con l’obiettivo di promuovere il tesseramento presso le affiliate e avvicinare i possessori della tessera alle associazioni. Con il nuovo regolamento è stata prevista anche l’istituzione dello Sportello Runcard per la consegna del certificato medico e, cosa che farà “storcere il naso” ai fedelissimi RunCard, l’incremento della quota di tesseramento. Il nuovo regolamento entrerà in vigore a pieno regime con la stagione 2026.
I costi della RunCard 2.0. Come accennavo prima, leggendo il nuovo regolamento la novità più, a mio avviso, significativa riguarda i costi della RunCard. Infatti, se resta invariato a 30 euro il costo della prima affiliazione, questo diventa di 40 euro dalla seconda per poi arrivare a 50 euro a ogni successivo rinnovo. Questi aumenti faranno sì che a tendere si ridurrà il gap economico con il costo del tesseramento attraverso una società sportiva.
Altra novità importante, anche da un punto di vista economico, è quella che regola i passaggi da tesserato a società sportiva a RunCard. Infatti, se un atleta tesserato con una società nel 2025 decidesse di attivare nel 2026 la RunCard per lui il costo è, da subito, di 50 euro. L’introduzione di questa norma potrebbe tamponare l’emorragia dei tesseramenti dalle Società Sportive verso RunCard.
Se il nuovo regolamento penalizza chi passa dalla società sportiva alla RunCard, favorisce invece chi fa il contrario. Infatti, in questo caso, a partire dal 2026, sarà ridotto al 50% il costo di affiliazione, che invece di 20 diventa di 10 euro.
Da segnalare anche, fra le novità introdotte il 16 aprile, che c’è anche l’aumento del costo della RunCard con convenzione EPS che passa da 15 a 20 euro e che dal 16 aprile non sono state più rilascate RunCard mountain&trail e Nordic walching, ma quelle già emesse andranno a scadenza.
Le reazioni al nuovo regolamento della RunCard 2.0 che si leggono sui social sono contrastanti: da chi accusa la Federazione di essersi piegata alle Società Sportive a chi plaude alle novità.
A mio parere è un buon compromesso che non soddisfa appieno le società e non penalizza troppo chi vorrà rimanere affiliato FIDAL attraverso la RunCard.
Caldo, vento, pioggia e blackout per un’epica DKR 24x1ora
SERVIZIO FOTOGRAFICO DI GABRIELLA PARLAVECCHIO
Iniziata alle 11 di sabato 21 giugno la 2^ 24x1 ora targata DKR ha vissuto 24 ore all’insegna della più estrema variazione climatica che però non ha scalfito la perfetta organizzazione “familiare”, come l’ha orgogliosamente definita Matteo Vecchia, anima della gara.
L’avventura sulla pista del Campo del XXV aprile, sede della manifestazione, è iniziata con temperature torride che hanno messo a dura prova gli staffettisti impegnati nelle ore più calde, ha poi affrontato il vento forte e poi un violento acquazzone che ha si rinfrescato l’aria, ma ha anche causato un blackout di una ventina di minuti che ha costretto alcuni volenterosi a rimanere a braccia alzate per sostenere l’arco gonfiabile di partenza-arrivo per permettere il passaggio dei concorrenti.
L’alba ha riportato sulla pista il sole che, con il passare delle ore, ha rialzato le temperature in un crescendo fino all’ultimo giro quando, alle 11, è stata data la fine gara.
La seconda edizione della DKR 24x1 ora ha visto al via 18 squadre, lo scorso anno erano 15, che, nonostante lo spirito non competitivo della manifestazione, hanno dato vita a un’avvincente gara che si è risolta solo all’ultima frazione dopo un alternarsi, in testa alla classifica, di tre squadre: l’Ag Unipol Colombo, la DKR Elite e la Diadora. Alla fine a spuntarla è stato il team Diadora con 979 giri effettuati, 3 in più della DKR Elite e 4 della AG Unipol Colombo. Particolarmente avvincente sono state le ore dalle 21,00 alle 24,00 che hanno visto in pista gli atleti Run2gether, in gara per il team ON, che, incitati da Marco Rampi, hanno inanellato delle frazioni incredibili e John Maina Ndirangu ha anche stabilito la migliore prestazione con 49 giri. Bellissima la sfida, nella frazione 22-23, che ha visto protagonisti Salvatore Gambino e Robert Kiplangat Yegon. Tore ha tenuto testa al più giovane “avversario” per quasi tutta l’ora, prendendosi anche la soddisfazione di stargli davanti per un po’ di giri. Alla fine, per entrambi, i giri effettuati sono stati 45.
Fra le donne il maggior numero di giri, 40, lo hanno realizzato Ruth Mwihaki Gitonga, Run2gether, e Greta Cerea, team Diadora.
Tanti i protagonisti del mezzofondo italiano che con la loro presenza hanno impreziosito la manifestazione e fra loro Alain Cavagna, Daniele Molatore, Mattia Padovani, Stefano Avalle, Salvatore Gambino, Roberto Patuzzo, Andrea Astolfi, Nicolo Gallo, Andrea Soffientini, Aymen Ayachi e l’azzurra Sara Galimberti. Una frazione anche per la leggenda Danilo Goffi. Alla fine, sono stati 55 gli atleti che hanno corso 40 e più giri di pista, niente male!
Ma la 24x10ra è stata anche l’occasione per la solidarietà. Infatti, grazie ad Abareka, presente con la sua squadra, è stata organizzata una raccolta di indumenti per Rete Milano e, con l’aiuto di Aymen Ayachi, il cibo avanzato dal Nike Team è stato recuperato e donato ai senzatetto della Stazione Centrale. Sempre Abareka e le Flying Girls, hanno invece regalato momenti di relax grazie alle sessioni di yoga.
Particolarmente soddisfatto Mauro Oliva, co-organizzatore dell’evento con il già citato Matteo Vecchia, per il buon esordio del nuovo sistema di rilevamento cronometrico messo a dura prova dalla complessità, per durata e numero di passaggi (circa 15 mila), dalla pioggia torrenziale e dal blackout.
Alle parole di Mauro, l’onore di descrivere l’esperienza della 24x1 ora: “La 24x1 ora è molto più di una semplice gara di corsa. È una festa lunga 24 ore fatta di spirito di squadra, goliardia, musica, pioggia, caldo torrido, sdraio in corsia, spritz al posto dell’acqua, yoga, solidarietà e sorrisi. Un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita, soprattutto per scoprire quanto si possa correre — e sentirsi vivi — senza prendersi troppo sul serio, per un’intera giornata e notte. E’ quel momento in cui chi corre lo fa anche per chi aspetta, incita, fotografa, cucina, organizza. Dove, invece di passarsi una borraccia, ci si passa uno spritz. Dove qualcuno resta sveglio per 24 ore, forse di più, solo per non perdersi nulla. Dove alla fine dell’ultimo giro tutte le squadre accolgono ogni singolo atleta con un applauso che vale come una medaglia. È una gara in cui si entra da concorrenti e si esce come parte di una grande, rumorosa e incredibile famiglia.”
Appuntamento all’anno prossimo, sperando si riesca ad anticipare la data e a trovare il modo di coinvolgere le società milanesi, grandi assenti alla manifestazione.
La Three Livigno incorona Daniele Tufo e Simona Oggero
Dopo la prima giornata di gare, svoltasi il 20 giugno, la Three Livigno ha vissuto le altre due giornate di gare il 21 e 22 giugno.
DI seguito i verdetti finali sulle tre distanze previste: maratona, mezza maratona e 10,5 km, lunghezza del percorso, interamente lungo il torrente Spoel, che i concorrenti dovevano affrontare una, due o quattro volte.
Sulla distanza della maratona la vittoria è andata a Daniele Tufo, con un primo e due secondi posti, ottenuti nei tre giorni di gara, e a Simona Oggero, per lei due primi posti e un secondo posto.
La seconda prova di maratona ha visto primeggiare Nicolino Catalano (Atl. Solidale) in 3h16’44”, seconda piazza in 3h40’04” per Daniele Tufo e su Giancarlo Racca (Club Super Marathon Italia, la società organizzatrice) terzo in 3h41’13”. Giancarlo Racco ha però fatti sua la terza e ultima prova vincendo con il tempo di 3h36’05” precedendo di 53” Daniele Tufo (Naviglio Running Team e terzo Alessandro Ponchione (Gate-Cral Inpso) a 6’48”.
La classifica finale della mezza maratona ha premiato Alessandro Ambrosioni e la polacca Marta Brynda, due secondi e un primo posto per lei. Nell’ultima gara disputata, la vittoria è andata ad Alessandro Crippa (Gsa Cometa) in 1h18’55” con un vantaggio di 22’28” su Omar Guerini (Atl.Franciacorta) e terzo il britannico David Robinson a 25’14”. Ha messo il suo sigillo nell’ultima gara la polacca Marta Brynda che ha preceduto la spagnola Yolanda Fernandez a 6’18” e Carla Giacomel (Gp Marciacaratesi) a 22’43”. Il giorno prima a vincere era stato Enrico Amadori (Berunners) in 1h32’11” davanti a Giancarlo Floridia (Verde Pisello Group) a 27’32” e al marocchino Mohamed Taleb a 35’41”. Fra le donne il successo è andato ad Alice Ratti che in 1h51’40” ha prevalso per 3’59” sulla polacca Marta Brynda e terza Laura Maffioli (Us Acli Atl.San Marco) staccata di 11’28”.
Sono Gabriele Pellegrineschi e Barbara Graneri i vincitori sulla distanza dei 10,5 km. Pellegrineschi si è imposto in tutte e tre le giornate di gara, mentre la Graneri, dopo la vittoria nella prima prova, si è dovuta “accontentare” di un terzo e secondo posto, rispettivamente, nei giorni successivi.
La Polisportiva Moving alla 63^ Monza – Resegone contro bullismo e razzismo
Quando lo scorso 9 maggio durante la serata dedicata alla Polisportiva Moving non fu presentata, come era avvenuto negli anni precedenti, nessuna squadra “targata” Moving per la partecipazione alla Monza Resegone, ne parlai con Rudy Malberti e la sua risposta fu un po’ elusiva e non indagai oltre.
Oggi, a poche ore dal via della 63^ Mo. Re (ore 21 di sabato 21), la sorpresa last minute: una squadra del sodalizio guidato da Peppo Sala e Rudy Malberti ci sarà e anche quest’anno, ma parteciperà alla versione relay della gara. La staffetta Moving, che gareggerà nella sezione mista, sarà composta da Giovanni Brattoli, terzo nel 2024, Filippo Ba, componente del team vincitore 12 mesi fa, e dalla maratoneta Federica Meroni.
Il compito della staffetta, oltre che a ottenere un buon risultato sportivo, decisamente alla loro portata, soprattutto quello di portare sulle strade della Brianza un messaggio forte contro razzismo e bullismo testimoniato dalla scritta sul retro delle magliette che i portacolori Moving indosseranno “Stop Bullyng Racism”.
Ecco le parole di Rudy Malberti sull’argomento “L’obiettivo che ci prefiggiamo è coinvolgere le comunità, le famiglie e le istituzioni nella lotta contro questi due demoni per creare una società più giusta e inclusiva. La direzione in cui ci stiamo muovendo è la sensibilizzazione collettiva verso questi temi e riteniamo che il nostro ambiente e l’ambito sportivo siano tra i più ricettivi e positivi in assoluto. Ricettivo perché le persone trovano il modo di accomunarsi, di gareggiare, di sfidarsi con il solo intento, positivo, di ampliare i rapporti umani. Riteniamo che questa sia una delle strade, se non la strada, per sconfiggere questi due fenomeni che ledono la dignità e i diritti umani causando gravi conseguenze a chi li subisce"
Bene, speriamo che le tante persone che sabato sera lungo i 42 km assisteranno al passaggio della 63^ Monza-Resegone, recepiscano l’importante messaggio che Brattoli, Meroni e Ba, portano sulle spalle e lo facciano diventare anche loro.
Ronchi e Hassanatte dominano il 35^ Trofeo Sempione e il 1° Losa Challenge
SERVIZIO FOTOGRAFICO DI ROBERTO MANDELLI
Milano 15 giugno – Si è corso questa mattina, in una data decisamente insolita per la gara, Il Trofeo Sempione, giunto alla 35^ edizione. Da essere la gara di inizio stagione del podismo milanese (ben 33 volte si era corso a marzo mentre nel 2024 solo le avverse condizioni meteo avevano suggerito il rinvio e poi la gara si era corsa in serale a luglio) quest’anno il calendario podistico l’ha destinata a essere, di fatto, quella di chiusura delle grandi gare milanesi. L’edizione di quest’anno era anche l’ultima prova del neonato Losa Challenge, un circuito di tre gare la prima delle quali è stata il 4 maggio la DKRace al Parco di Monza, seguita dalla 5K Run Fast il 17 maggio ad Arconate.
Il caldo torrido di questi giorni non ha mollato la presa nemmeno stamattina, meno male che la partenza alle 8,30 ha un pochino alleviato dalla calura i partecipanti a cui il parco ha regalato anche tratti ombreggiati del percorso. A proposito di percorso quello del 35° Trofeo Sempione prevedeva, dopo la partenza sulla pista dell’Arena, un giro di lancio di 1600 metri e poi un giro di 4200 metri da ripetere due volte, per un totale di 10 km certificati, e questo ha permesso agli atleti di transitare per 3 volte sulla gloriosa pista dell’Arena Civica che, ho potuto constatare di persona, è davvero ridotta male, peccato! A proposito di pista, è stato un piacere sentire l’amico Paolo Merzario raccontare allo speaker di quante volte, durante la sua carriera, ha gareggiato all’Arena e i tanti prestigiosi risultati ottenuti.
Se oggi il Trofeo Sempione, che per me è una gara speciale per averla corsa, raccontata, organizzata e oggi vissuta anche da volontario, si è potuto svolgere è merito del sodalizio fra Road Runners Club Milano e DK Run a cui va il mio personale ringraziamento, ma credo anche dei soci del Passo del Ciovasso che ”inventarono” il Trofeo, per aver tenuto viva questa storica gara milanese. Bravi!
Puntuale la partenza alle 8,30 per i circa 800 partecipanti fra competitivi e non, e gara maschile che ha vissuto un po’ di incertezza solo nei primi 1600 metri quando al primo transito in Arena, in testa c’era l’inossidabile Salvatore Gambino tallonato, però, da Luca Ronchi che lo ha poi attaccato e staccato nel secondo giro finendo la gara da dominatore assoluto con il tempo di 31’59”. Salvatore ha tenuto duro e ha portato a casa un ottimo secondo posto chiudendo in 32’28” e riuscendo a controllare il ritorno di Andrea Geddo, terzo. Per lui il cronometro si è fermato dopo 32’36” di gara.
Senza storia la gara femminile che ha visto sempre al comando Fraida Hassanatte, la forte atleta del Ciad che, scaduto il premesso di soggiorno, a breve dovrà lasciare l’Italia, ma quante soddisfazioni si è presa in questi mesi a partire dalla vittoria alla Innovation Run dello scorso 13 aprile. Fraida ha chiuso il 35° Trofeo Sempione in 35’40” davanti a Sara Galimberti (36’31”) e a Giulia Sommi (37’39”).
Alla fine, sono stati 506 i competitivi che hanno portato a termine la gara e 144 i non competitivi. Non proponibile il confronto, troppo diverso il contesto, con i numeri dell’anno scorso.
Finite le premiazioni del Trofeo Sempione, si sono svolte le premiazioni del 1° Losa Challenge che ha visto salire sul primo gradino del podio e iscrivere il proprio nome sul neonato Albo d’Oro, proprio i vincitori di giornata Luca Ronchi e Fraida Hassanatte. Luca si è aggiudicato il Losa Challenge in virtù del 5° posto a Monza, del 6° ad Arconate e del 1° oggi. Fraida invece grazie al 2° posto a Monza, e ai primi posti di Arconate e oggi e a loro sono andati i 400 euro di premio.
Considerando che le Olimpiadi Invernali dell’anno prossimo incideranno non poco anche sul calendario podistico milanese, mi auguro che si trovi comunque una data per il Trofeo Sempione e che il sodalizio di oggi, che ha svolto un eccellente lavoro organizzativo, trovi continuità e tenga in vita una gara a cui sono molto affezionato. Viva il Trofeo Sempione!
A Simone Paredi e Stefania Brazzoli la 12^ La 10 km del Parco Nord
SERVIZIO FOTOGRAFICO DI ROBERTO MANDELLI
Cinisello Balsamo (MI) 8 giugno 2025 – Una mattinata nuvolosa, afosa, ma non troppo calda, ha accolto gli oltre 800 iscritti, fra competitivi e non, alla dodicesima La 10 km del Parco Nord, organizzata dalla Sport Club Libertas di Sesto San Giovanni, che si sono ritrovati, come sempre, al Centro Scolastico del Parco Nord con i suoi ampi spazi comodi e accoglienti per il pre e post gara.
Confermato il percorso che ha “esordito” l’anno scorso, sempre un giro di 5 km da ripetere due volte, ma reso più scorrevole e con meno tratti di sterrato e con la partenza e arrivo posizionati nel viale appena fuori il Centro Scolastico, esattamente dove, il 4 maggio scorso, aveva preso il via la 6 Ore del Parco Nord, sempre organizzata dalla Libertas.
Alle 9,00 tutti allineati e pronti per la partenza con i competitivi davanti ai non compatitivi, per lo sparo del giudice che ha dato il via alla gara.
Al primo passaggio sotto al gonfiabile, la gara maschile sembrava già decisa con Simone Paredi, quarto nel 2024, in prima posizione con un discreto vantaggio su Mattia Grifa, mentre in terza posizione passava Antonio Celardo, seguito a breve distanza da Lorenzo Barbieri.
Come da pronostico invece la gara femminile anche questa saldamente nelle mani (o piedi?) della vincitrice 2024, Stefania Brazzoli, mentre più distanziate la seguivano, in coppia, Silvia Silvera e Laura Brenna.
Nessuna sorpresa al termine del secondo giro, con Simone Paredi (ASD Atletica Pidaggia 1528) nettamente vincitore in 32’32” davanti a Mattia Grifa (Azzurra Garbagnate) con il tempo di 33’07” mentre al terzo posto, con un secondo giro regolare, è arrivato Lorenzo Barbieri (33’15”) che non è riuscito a confermare però il secondo posto dell’anno scorso. Il secondo giro è stato invece fatale ad Antonio Celardo, terzo al primo passaggio, che ha chiuso al sesto posto.
Tutto facile anche per Stefania Brazzoli (Team Fisiosport) che iscrive il suo nome per la seconda volta nell’Albo d’oro della gara vincendo con il tempo di 37’26”, migliorando di circa 28” il crono del 2024. Alle sue spalle, staccata di poco meno di un minuto, è arrivata Laura Brenna (DK Runners Milano) che nel secondo giro ha staccato Silvia Silvera (ALT. Casone Noceto) giunta terza. 38’13” e 38’39” i loro rispettivi tempi finali.
Da sottolineare come durante tutta la gara, partecipanti siano stati incitati dal Presidente della Libertas, Paolo Cova, che, impadronitosi del microfono concessogli dalla “RoslamigliorespeakerlabbiamonoiMassari”, speaker da sempre della gara, non lo ha più lasciato.
Mentre la manifestazione volgeva al termine con l’arrivo degli ultimi non competitivi, sono tornato al Centro Scolastico in attesa delle premiazioni e lì la bella sorpresa di trovare in palestra, dove era allestito il deposito borse, l’incontro con Claudio Chiaveri, che, nonostante qualche problema di salute, non ha voluto rinunciare a dare una mano ai suoi compagni di squadra per la buona riuscita della manifestazione. Missione compiuta Claudio!
Alla fine, sono stati 493 i competitivi che hanno tagliato il traguardo, una settantina in più dello scorso anno, mentre i non competitivi 240, numero ben lontano dai 650 del 2023, peccato. Con la premiazione speciale di Remo Andreolli, a 89 anni ha portato a termine la sua dodicesima partecipazione (“sai Fabio mi spiaceva non farla oggi considerato che le ho fatte tutte”, mi diceva prima della gara) è calato il sipario su La 10 km del Parco Nord 2025 che anche quest’anno ci ha regalato una bella mattinata di sport, divertimento e amicizia. All’anno prossimo!
Presentata la 63^ Monza Resegone. Ecco l’ordine di partenza
Monza 4 giugno. È stata presentata, con la tradizionale conferenza stampa di inizio giugno, la 63^ Monza Resegone che prenderà il via sabato 21 giugno dall’Arengario di Monza.
A fare gli “onori di casa” Enrico Dell’Orto, Presidente della Società Alpinisti Monzesi (SAM) e con lui l’Assessore allo Sport del Comune di Monza, Viviana Guidetti, il Presidente di FIDAL Lombardia, Luca Barzaghi a rappresentare le istituzioni civili e sportive. Al tavolo anche Maria Alberta Mezzadri, membro del Comitato Esecutivo della Fondazione Monza e Brianza, e Carlo Alberto Scott, Vicepresidente di Brianza per il Cuore, due Associazioni che sono entrate nel mondo Monza Resegone.
Al tavolo anche Guido Locati nella duplice veste di sponsor della manifestazione, ma anche quale Vicepresidente del Monza Marathon team che da diversi anni ormai collabora con la SAM alla realizzazione della gara e Michele Ceccotti, storico sponsor della Mo. Re.
Nella sua presentazione Enrico Dell’Orto ha sottolineato, con non poco orgoglio, che la Monza Resegone è stata selezionata per il programma “Italia dei Giochi” della Fondazione Milano Cortina 2026 con l’obiettivo di promuovere lo sport nella vita delle persone, che, ha ricordato Enrico, sono gli stessi che la Mo. Re. persegue da cento anni.
Nel corso della conferenza stampa non sono state segnalate novità di rilievo rispetto all’edizione del Centenario, con la conferma della gara in versione Relay.
Relativamente alle iscrizioni, è stato ricordato che sono ufficialmente chiuse, ma che se ci fosse qualche terna ritardataria che volesse ancora iscriversi, sia nella versione classica che nella relay, può contattare direttamente la SAM scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Alla 63^ Mo. Re. risultano iscritte 7 squadre femminili, 56 squadre miste e 97 maschili mentre 50 sono quelle iscritte alla relay, numeri che, dopo quelli dell’edizione del Centenario dello scorso anno, sono tornati in linea con le precedenti edizioni. Fra le squadre iscritte, una americana e una in arrivo da Catania.
Enrico ha poi ricordato che la consegna degli zaini è prevista per il 13 giugno mentre la data delle premiazioni è stata anticipata a giovedì 26 giugno.
Prima di concludere la conferenza, il Presidente della SAM ha ringraziato tutti gli Enti coinvolti, le Associazioni, gli sponsor, e le società sportive che, oltre al già citato Monza Marathon Team, dallo scorso anno collaborano per la buona riuscita della gara: i Runners Desio, il Gruppo Podistico Villasantese e il GS Avis Seregno.
Come da tradizione finita la conferenza stampa è stato effettuato il sorteggio dei pettorali delle squadre femminili e miste (FM e MF) mentre il sorteggio di quelle maschili era già stato fatto la sera precedente presso la sede SAM.
Appuntamento all’Arengario di Monza, sabato 21 giugno alle 20,00 per la partenza della Relay, mentre alle 21,00 toccherà alla prima squadra femminile partire per la 63^ Mo. Re.
E’ sempre una grande festa il Palio dell’Ortica
SERVIZIO FOTOGRAFICO DI ROBERTO MANDELLI
5 giugno 2025. Anche il 13° Palio dell’Ortica, come lo scorso, per i lavori (ma sono iniziati?) al Centro Saini, sede delle prime undici edizioni, si è svolta in trasferta: tutta la logistica nell’accogliente e spazioso Centro Sportivo Schuster e percorso, classici 6 km, all’interno del Parco Lambro.
Sempre numerosa la partecipazione a questa manifestazione che ogni anno gli amici dell’Ortica Team organizzano impeccabilmente, sempre con passione e impegno, e che, come scrivevo l’anno scorso, “riunisce, pur rimanendo a carattere non competitivo, top runner, meno top e tanti camminatori”, con circa 700 presenze, un centinaio in più rispetto al 2024. Invariato, una cinquantina circa, il numero dei bambini che si sono divertiti nella Tigella Cup, quarto memorial dell’indimenticato Claudio Farina, “aperitivo” del Palio.
Serata con un meteo inaspettatamente ideale considerato che, quando sono partito da casa, piovigginava.
Poco prima delle 20, i 700 si sono spostati dal Centro Schuster all’interno del Parco Lambro, e fra loro anche noi del gruppo Nordic Walking dell’Atletica Lambro. L’attesa della partenza e il breve tragitto percorso sono stati anche l’occasione per scambiare qualche parola con i tanti amici presenti, alcuni che non vedo spesso e altri, come il Compa, con cui condivido le parkrun del sabato mattina, e di foto ricordo. Poi il via per i due giri del percorso!
Era da qualche mese che mancavo dal Parco Lambro e, anche se potrei dire che conosco a memoria quello che può offrire il percorso, mi sono proprio goduto i 6 km con i bastoni da Nordic, chiacchierando con Kanako e Milena, lei in versione camminatrice.
Anche se non competitiva, il Palio dell’Ortica è solito premiare i più veloci e quest’anno a terminare per primo i 6 km, è tornato a essere il portacolori del DK Runner, l’intramontabile Salvatore Gambino, e contro di lui nulla ha potuto il vincitore 2024, il sempre presente Loris Mandelli. Alle sue spalle l’ortichino Luca Rossetto, secondo l’anno scorso.
Ferma per “maternità” Silvia Pasquale, tutti nomi nuovi al femminile con Alessandra Lupidi che ha messo in fila, Loredana Tallarico e Valeria Baldoni.
Ovviamente le premiazioni dei più veloci le ho perse, le vedrò nelle foto di RobertosuperclikMandelli, che, anche se orai centellina le sue presenze alle manifestazioni, al Palio non manca.
Non mi sono perso, anche se ho dovuto divorare un ghiacciolo al tamarindo per salire sul podio, le premiazioni dei Gruppi dove il I-Marziani sono arrivati primi con il maxi-gruppo, eravamo in 77, che comprendeva anche gli amici dei Road Runners Milano e noi dell’Atletica Lambro. Al secondo posto un esordiente sodalizio milanese i Nolo Runners.
Lunga vita al Palio dell’Ortica, ci vediamo l’anno prossimo!
Simona Oggero e Leonardo Pasquali i vincitori della 7^ Quadrortathon
Gozzano (NO) 2 giugno - Si è conclusa oggi, con la quarta tappa, la Quadrortathon giunta alla settima edizione. Organizzata dal Club Super Marathon Italia, le quattro tappe prevedevano quattro maratone, a copertura delle quattro zone geografiche del Lago d’Orta. Per ogni tappa, la prima disputata venerdì 30 maggio, erano previste anche una mezza maratona e una 10 km.
Ripercorriamo velocemente i risultati della quattro giornate di gara.
Venerdì 30 maggio – E’ stata la Maratona del Vergante, nella zona sud-est del lago, ad aprire le ostilità e a imporsi è stato Leonardo Pasquali vincendo con il tempo di 3:10’03” davanti all’austriaco Georg Neuhold (3:12’07”), già terzo lo scorso anno nella classifica finale, e a Eugenio Ditano che ha terminato la sua prova in 3:58’33”.
Nella gara femminile vittoria per Laura Manzetto, sesta assoluta, con il tempo di 3:59’34”, che ha preceduto Simona Oggero (4:35108”) e l’inglese Nicola Ledingham al traguardo in 5:27’17”.
Nella mezza maratona la prima a tagliare il traguardo è stata la norvegese Josefine Brekke (1:27’03”) che ha preceduto la connazionale Cathrine Jusvoll (1:39’09”) e Simona Frigerio (1:53’22”). Marco Rossi è stato il primo a tagliare il traguardo in 1:31’03” davanti allo statunitense Samuel Longenbach (1:37’22”) e Giovanni Dellavalle (1:39’37”).
La prova sui 10 km ha visto il successo del francese Zacharie Mouchot (38’37”) davanti al connazionale Guillaume Halouis e terzo Gabriele Gemelli. Daniela Parente si è aggiudicata la prova femminile.
Sabato 31 maggio – La seconda tappa si è svolta nella zona nord – est del lago con la Maratona del Mottarone, la più dura delle quattro, con la scalata del monte e 1100 metri di dislivello. La gara maschile ha vissuto sul duello fra i protagonisti della prima prova, Pasquali e Neuhold, con il primo che ha bissato il successo del giorno precedente vincendo in 3.32’54”. Al terzo posto Claudio Di Toma che ha chiuso con il tempo di 3:41’47”. In campo femminile la vittoria è andata a Simona Oggero in 4:40’08” davanti a Erika Pinto e Barbara Sciarrone.
La mezza maratona, con arrivo posto in vetta al Mottarone, è stata vinta da Marco Rossi in 2:06’55” che ha preceduto Luigi Macciò e Andrea Fietta. Fiorella Bagnoli è stata la prima donna a tagliare il traguardo in 4:03’11”.
Paolo Matli si è aggiudicato la 10 km maschile mentre al femminile la vittoria è andata a Daniela Parente.
Domenica 1°giugno – Il Santuario della Madonna del Sasso ha visto l’arrivo della terza tappa, la più partecipata delle quattro, nella zona sud – ovest del lago. Sorpresa nella maratona maschile con la vittoria di Francesco Intorrella, iscritto alla sola gara di domenica, che si è imposto in 3:06’05” staccando il vincitore delle prime due prove, Leonardo Pasquali, di 24’15”. Terzo Georg Neuhold. Gara femminile a Mirela Hilaj che in 4:21’01” si è imposta su Simona Oggero, vincitrice il giorno prima sul Mottarone, ed Elena Brusadelli.
Marco Rossi ha bissato il successo del giorno prima nella mezza maratona vincendo in 1:55’36” davanti a Gennaro Pepe e Francesco Rosiello. La peruviana Roca-O Osorio si è aggiudicata la prova femminile in 3:13:31” precedendo Alessandra Deponti e a Karina Monica Yepez Andrade.
Gabriele Gemelli e Daniela Parente si sono aggiudicati la 10 km. Per la Parente terzo successo in tre giorni!
Lunedì 2 giugno – E’ stata la Maratona del Lago d’Orta a chiudere la Quadrortathon e anche questa gara ha vissuto sul duello fra Neuhold e Pasquali con quest’ultimo che ha portato a casa il terzo successo, su quattro gare, vincendo con il tempo di 3:19’34” e staccando il suo rivale di 4’45”. Terzo di giornata Daniele Tufo. Mirela Hilaj si è aggiudicata, dopo la terza, anche la quarta prova, in 4:04’11” davanti a Elisa Fornasier e Simona Oggero.
Successo per Gianluca Girardello nell’ultima mezza maratona in programma che si è aggiudicato con il tempo di 1:35’12” davanti a Marco Rossi e a Tommaso Pellegrino.
Nella 10km maschile il successo è andato a Simone Girotti in 49’08”, davanti a Gabriele Gemelli e Corrado Masseroni. Non è riuscito il poker di vittorie a Daniela Parente, terza dietro a Sara Clemente (51’49”) e a Maria Arrondini.
Classifiche finali – La classifica finale maschile vede al primo posto Leonardo Pasquali davanti all’austriaco Georg Neuhold e terzo Alessandro Lucchi.
Simona Oggero si è aggiudicata la classifica femminile davanti alle britanniche Charlie Harvood e Karen Hamilton.
Fabio Busetti, Rosetta Lettieri, Sara Jurkic e Ferdinando Gambelli, avendo portato a termine tutte le maratone fin dalla prima edizione del 2017, hanno ricevuto un premio speciale.
In totale, fra partecipanti e staff, il Quadrortathon ha impegnato oltre 600 persone.
Sport e solidarietà alla presentazione della Polisportiva Moving
SERVIZIO FOTOGRAFICO DI ROBERTO MANDELLI
Monza 9 maggio – Sport e solidarietà sono i due elementi cardine della Polisportiva Moving che, come ormai da tradizione, ha avuto la sua presentazione nella serata che si è svolta presso la palestra Moving di Monza.
È stato come sempre il vulcanico Rudy Malberti, il Doc” come lo chiamano i suoi ragazzi, a condurre la serata che è iniziata con il video di saluto di Peppo Sala, il Presidente della Polisportiva Moving, assente per motivi di salute, ma che ha voluto far sentire forte la sua presenza al fianco dei suoi atleti a cui ha augurato una stagione ricca di successi.
Poi è stata la volta delle istituzioni sportive che hanno portato il loro saluto con Martina Cambiaghi, delegata Coni Monza e Brianza, e Luca Barzaghi, Presidente FIDAL Lombardia che hanno, quasi all’unisono, ricordato quanto siano importanti l’entusiasmo e la passione nello sport.
Rudy ha spiegato come la scelta del polipo come simbolo della Polisportiva, non sia stata casuale perché i tre cuori di cui dispone rappresentano l’atletica (FIDAL), il triathlon (FITRI e la corsa in montagna (FISKY) le discipline in cui la Moving è impegnata.
L’aveva promesso all’inizio che sarebbe stata una serata “veloce e scorrevole” e così è stata, ma Rudy si è preso il giusto tempo per ricordare le tante iniziative solidali che la Polisportiva sostiene a partite dalla River Valtellina Run, in programma il prossimo 28 settembre a Sondrio e organizzata dal team Resina Valtelllina, gara il cui ricavato è a favore del Comitato Maria Letizia Verga, attivo nello studio e cura della leucemia e linfoma infantile. Novità dell’edizione 2025, sarà la 10 km certificata FIDAL.
Rimanendo nel solidale, è sempre presente alle serate Moving anche Romano Parnigoni, Presidente del GS I Bindun, l’associazione nata nel 1982 con l’obiettivo di regalare un sorriso a chi ha avuto poco dalla vita e che, per finanziarsi, organizza anche partite di calcio dove partecipano ex calciatori che a loro volta sostengono il progetto.
Ricordata anche la ASLED – Associazione Senegalese Legnano e dintorni, il cui Presidente, Mamadu Cissè, ieri sera presente con due dei tre figli, è anche un componente della squadra FIDAL.
Chi avrà letto in passato delle presentazioni Moving, sa quale sia il legame che Rudy ha con Fabio Perversi, lo storico componente dei Matia Bazar e quest’anno per lui e i componenti della band presenti anche il batterista Lallo Tanzi e il bassista Silvio Melloni, sono stati organizzati festeggiamenti speciali in occasione del cinquantesimo anno di carriera della band a cui Rudy ha regalato una copia originale del loro primo LP (in vinile) oltre che offrire una torta celebrativa.
Prima di passare a presentare gli atleti Moving, Rudy, che non ha smesso un attimo di trasmettere la sua passione per quello che fa, ha ringraziato “vecchie e nuove” glorie dello sport lombardo intervenute alla serata: il ginnasta campione olimpico Igor Cassina, Laura Vernizzi, argento olimpico a squadre nel 2004 ad Atene e campionessa mondiale nel 2005, sempre a squadre, a Baku nella ginnastica ritmica. Presente, come sempre, l’otto volte campione del mondo nei pesi leggeri di canottaggio, Andrea Re.
Mario Lambrughi ha confermato di aver chiuso la sua carriera di velocista e di essersi dedicato al bob dove spera di far parte di una squadra nazionale alle prossime olimpiadi di Milano Cortina. Per concludere la parte della serata dedicata ai “campioni”, Rudy ha chiamato accanto a sé, Yassine Rachik, maratoneta azzurro alle olimpiadi di Tokio e Riccardo Fumagalli, il diciassettenne promettente quattrocentista azzurro.
La serata si è conclusa con la presentazione dello Staff della Polisportiva Moving a partire dai tecnici, dallo staff medico e poi gli atleti, in rappresentanza delle varie discipline sportive, presenti alla serata, e con l’occasione è stato ricordato il recente successo nella Relay Marathon di Milano.
Applausi per tutti e poi il ricco rinfresco finale a suggellare una bella serata di sport e solidarietà.