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Lug 16, 2023 1236volte

16 luglio: viva gli sposi e i 42 seguaci (oggi) di Alessio

16 luglio: viva gli sposi e i 42 seguaci (oggi) di Alessio Roberto Mandelli - da Fb Alessio Guidi

Che fare il 16 luglio per chi non è nelle isole greche o ichnusiche o peloritane per correre alla maniera di Filippide sconfinando a casa del commissario Montalbano, o non è un supertrailer da Piz Boè o da Civetta, o un appassionato delle dighe in val Venosta nonché con ampia disponibilità monetaria?? Bisogna rovistare nei calendari locali, tra le gare “della Quercia” sopravvissute a Colei che finora gli elettori non hanno visto arrivare, o le competizioni appenniniche da 8 km dove impieghi due ore di stradacce per arrivarci…

Zummando all’area bolognese, oggi fino a qualche anno fa c’era una gara montanara dalle parti di Porretta, e una collinare a Savigno: la prima non è nemmeno più calendariata, la seconda è stata annullata pochi giorni fa, allo stesso modo della vicina camminata di Quartesana (FE). Allora?

Per fortuna che Alessio c’è: scontata la lunga sospensione (lunga e suina e condita di acido lattico, ma pare che quelli là non se la stiano passando benissimo), il Guidi fondatore, presidente, trascinatore del “Passo Capponi”, nonché sgradito rivitalizzatore del morente podismo bolognese (“fai un piacere all’asino, e ti ricambia con un calcio”, diceva mia suocera), non passa giorno che non proponga un evento, saltabeccando da Brescia a Milano a Ravenna ma senza trascurare la sua provincia.

Ecco dunque che, in questo torrido e desertico 16 luglio (neanche un prete per chiacchierar), Alessio di punto in bianco allestisce una bellissima camminata semiufficiale da Crespellano (o se volete pignoleggiare, da Pragatto, patria del celebre dantista Tommaso Casini), su per i colli lungo la via Pradalbino, 3 km di falsopiano, poi salita più ardua (diciamo da Casaglia-San Luca, per citare l’esosa competizione in arrivo) fino al resort Guardastelle, andando insomma dai 54 metri slm della partenza a quota 370, con deviazione facoltativa per i calanchi a sud, con visuale su Monteveglio e la renitente Savigno, mentre in fondo troneggiano alquanto sfumati nei vapori Cimone e Corno alle Scale.

Qui c’è un ristoro e un agguato fotografico (uno staff auto e ciclo-trainato ci sorveglia discretamente), poi lo scollinamento con varie opzioni lasciate ai concorrenti, per un percorso che alla fine assommerà a 15,8 km più 400 m D (al netto delle private libidini): o deviare verso il centro di Oliveto dove c’è una fontana di acqua fresca, o prendere la via sterrata del Balcone (attenzione ai due molossi, nel senso di cani, che passano la rete di recinziione), o stando nel sicuro proseguire costeggiando il cimitero di Oliveto, lungo la strada asfaltata interrotta da una frana (ma a piedi si passa), poi da lì via Puglie con qualche mangiaebevi che in parte coincide con una recente competitiva, o con la vecchia corsa del festival cara persino a Giangi; e da lì la discesa dove chi non ne ha più cammina, e si può chiacchierare allegramente col medico condotto della zona Gianluca Ognibene (che ha fatto esperienza perfino al Tor des Géants), o coi due neosposi Michele e Laura (sposi da giovedì scorso 13 luglio), che volentieri replicano il bacio nuziale al ristoro conclusivo, con tanto di bomboloni alla crema e altre leccornìe contribuite dai partecipanti. (Siccome Laura Bertacchini, concittadina e compagna di scuola di mia figlia, dice che nelle mie cronache sono sempre cattivo, lamenterò la mancanza degli spumanti usuali al ristoro privato di Alessio nella camminata di Santo Stefano).

Ci saranno 33 o 35 gradi, che importa, la salita è in parte ombreggiata, in discesa andando ai 6 a km ci si fa un po’ vento, e i tanti ciclisti che incrociamo fanno sicuramente più fatica di noi; ma la facciamo tutti volentieri.

Nelle rituali foto di gruppo, io conto almeno 42 partecipanti, addirittura forse più donne che uomini. Trovo allegria, scambi di esperienze, altruismo, progetti: in poche parole, che il fotocollage di Roberto Mandelli condensa con la sua arte, trovo la contagiosa leggerezza dell’essere di Alessio Guidi, più rinato che mai tra i suoi 4389 amici di Fb: ai quali sono sicuro che già domani proporrà una nuova, sana e imperdibile (l’aggettivo stavolta non è sprecato) follia. https://www.facebook.com/alessio.guidi.3

 

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