A Vermiglio torna la “divina” e mette in riga tutte; conferme maschili di Rigo e Giardiello
Vermiglio (Val di Sole, TN), 16 agosto – “Tra le Androne de Vermei” è stata l’ottava e penultima prova del Circuito podistico Val di Sole, che si chiuderà domenica prossima con la 50^ edizione della “5 Campanili” di Commezzadura.
Dopo due assenze consecutive (la prima per ragioni di salute, la seconda per motivi professionali: in pratica, una perizia glaciologica sull’Adamello!), Isabella Morlini è tornata e ha lasciato aperta solo la lotta per il secondo posto femminile, andato alla brava Lucia Leonardelli (vincitrice a Dimaro).
È tuttavia probabile che la docente reggiana, per il sistema di punteggi qui in uso, non riuscirà a far suo il trofeo finale, moralmente strameritato: ma è chiaro che ben altri successi, sportivi e culturali, arricchiscono il palmarès di questa straordinaria atleta (“divina”,come la definiscono non senza invidia nelle sue terre padane).
Nelle altre categorie femminili, successi di Luisa Rocchia ed Elisabetta Nicoletti: partecipazione non altissima (35 donne in tutto nelle categorie adulte), sia per la collocazione in un giorno feriale sia per la minaccia di maltempo, che non ha disturbato le gare dei grandi ma ha costretto i piccoli a correre sotto la pioggia, e con una temperatura bruscamente abbassata dopo l’afa meridiana.
Nelle categorie maschili, assente Pinamonti protagonista delle precedenti gare, è tornato al successo Alex Rigo (vincitore assoluto, classe 2001 e incluso per età tra i Seniores), col prodigioso giovanissimo Federico Giardiello, classe 2009, secondo assoluto e primo tra gli Juniores, Diego Zanoni tra i Master e Filippo Giovannini tra gli Amatori (nonché terzo assoluto, classe 1978). Risultano in tutti 101 classificati uomini, con un premio speciale attribuito al più anziano in gara, Matteo Sonna classe 1940.
Le classifiche sono visibili come sempre nella pagina Fb del comitato organizzatore, e includono anche i giovanissimi: tra queste, Sveva Daprai si muove già come una vip, presentandosi alla premiazione con un berrettone sponsorizzato che le copre tre quarti di volto, e agitando la coppa come una campionessa di Wimbledon. Crescerà.
https://www.facebook.com/photo/?fbid=160951103690066&set=g.1459425087443083
(assolute)
https://www.facebook.com/photo/?fbid=160902933694883&set=g.1459425087443083&locale=it_IT
(per categorie)
Il percorso era il più lungo dei quattro ultimi, superando i 5,5 km, per metà campestri attorno al bellissimo Centro Fondo e area giochi di questo grazioso paese a 1100 metri di quota, con 115 metri di dislivello dovendosi salire anche al centro storico. Molti dubbi sono venuti nell’ultima parte del giro, quando si tornava nei prati lungo il fiume, che andava oltrepassato in uno dei tre ponti disponibili. Quale? In mancanza di frecce o bandelle, i locali ovviamente non avevano dubbi, mentre io ho dovuto consultarmi con una giovane concorrente mia “rivale”, la quale però al terzo ponte (quello giusto) stava per tirare dritto dato che c’era rimasta la freccia della partenza che sembrava indicare la direzione opposta. Per fortuna sua, e anche mia, di là dal ponte la aspettava il presumibile fidanzatino (forse già arrivato, o forse fuori gara) che l’ha scortata negli ultimi 500 metri e alla fine ha insegnato la retta via anche a me, sul piede dei 35 minuti complessivi.
Ristoro finale, gestito come sempre dagli Alpini nel tendone ad uso ritrovo e salone premiazioni (con la presenza della Vicesindaca), straordinariamente ricco di salumi vari e cubetti di mortadella e di formaggio, il tutto andato a ruba, come le crostate e l’ottimo tè (stranamente, le bottigliette d’acqua Peio erano quasi invisibili). Premi per i migliori invece alquanto più risparmiosi dei cestoni alimentari visti a Dimaro e Malè: ma la cosa era prevista e comunque non avrebbe riguardato lo scrivente.
Nel frattempo, fuori dal tendone, finché non ha fatto buio gruppi di ragazzini giocavano a calcio, dividendosi il campetto in due parti, con due zaini nel cerchio di centrocampo a demarcare la porta: come si faceva noi, mezzo secolo fa. È l’ultima immagine (con quella della simpatica mamma-atleta Deborah Groaz da Peio) che mi porterò dalla Val di Sole, assieme al “prezzo medio” della benzina quotato 1,95 (ma a Pellizzano trovo a 1,936): e ovviamente, alle bellezze supreme di queste parti, tra Adamello, Presanella e le incredibili, fuori classifica, Dolomiti di Brenta.
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