Rocca Malatina (MO): il Trail della Riva piace e si conferma
13 aprile – Un dato curioso: il numero dei classificati nelle tre gare di oggi a Rocca Malatina, cioè 426, è esattamente identico al numero dell’edizione 2023. Con la sola differenza che gli arrivati 2024 erano ripartiti su tre percorsi, di 34, 20 e 14 km, mentre fino all’anno scorso i percorsi erano solo due, di 34 e 20. In più si aggiungono i non competitivi sul tracciato di 12 km: insomma, in questa frazione di Guiglia a 580 metri d’altitudine, nota per le sue piccole Dolomiti alias “Sassi”, è venuta davvero tanta gente, malgrado per i trailer ci fosse per esempio la concorrenza della non lontana Abbotts Way.
Giornata decisamente calda anche in quota, dove ai 26 gradi raggiunti a metà giornata si è aggiunta una umidità che ha fatto sudare fin dai primi tratti all’ombra dei faggi; e le conseguenze cronometriche si sono viste soprattutto nella gara lunga maschile, il cui vincitore Marco Gubert ha impiegato 3.35:53, cioè quasi tre quarti d’ora in più del vincitore 2023.
Tra le donne invece non c’è stata differenza, anzi la vincitrice Dinahlee Calzolari col suo 4.10:03 si è migliorata di 19 minuti rispetto al tempo che l’anno scorso le aveva garantito il terzo posto, ed ha virtualmente preceduto di 6 minuti colei che vinse nel 2023.
Sui 20 km il vincitore Robert Ferrari (1.44:37) ha fatto meglio per 3 minuti sul primo dell’anno scorso, all’incirca come la prima donna Vittoria Vandelli (2.02:07), che oltre tutto ha sopravanzato di oltre 12 minuti la seconda Giulia Botti (2:14:40), che ha prevalso quasi allo sprint sulla terza Maria Nicoleta Rusu (2:15:44, seconda l’anno scorso).
La Botti era arrivata seconda nei 34 km l’anno passato e – possiamo dire – quest’anno ha scalato una marcia, allo stesso modo di Isabella Morlini, salvo che per la prof reggiana il risultato non cambia: aveva vinto i 20 km l’anno scorso con 3 minuti di vantaggio sulla Rusu, ha stravinto i 14 quest’anno con 1.54:19, venti minuti davanti alla seconda.
Distacco quasi altrettanto netto tra i maschi, dominati da Matteo Domenicali (1.29:59), dieci minuti sul secondo Marco Maggi (1.40:37). Terzo assoluto… la Morlini, due minuti davanti al terzo maschietto.
La gara sui 20 km, con 1000 metri di dislivello (il mio Gps segna 1030), ha raccolto il maggior numero di adesioni, 265 (erano state 277 l’anno scorso): addirittura più delle medaglie disponibili, per le quali in extremis si è rimediato concedendo anche a noi una medaglia avanzata dai 34 km, dove sono arrivati in 99 (erano stati 149 nel 2023): ma il percorso, come sentivo dire sotto le docce, è veramente duro coi suoi 1500 e passa metri D+.
Sui 14 km, che avevano gli stessi metri di dislivello dei 20 (e dunque proporzionalmente erano più duri), sono arrivati in 62, e qui citerò il 59° Lolo Tiozzo, classe 1945 e di gran lunga il più anziano del lotto, reduce dalla maratona di Parigi, che ha finito in 3.24:41; e Paolo Giaroli, classe 63, per il suo 4.06:42.
Quanto ai 20 km, distanza che ho corso io senza troppo onore (seppure ottenendo un platonico primo posto di categoria), faziosamente vorrei segnalare il successo nella sua categoria di Gianluca Spina, neoquarantenne figlio di Italo, con un tempo intorno alle 2.35, mentre la zia Margherita Gandolfi, classe 1963, è arrivata seconda delle coetanee in 3.38, precedendo la sorella Cecilia (classe 1959, mamma di Gianluca, e domenica scorsa a premio nella maratona di Russi) che ha chiuso in 3.47.
Le due sorelle mi hanno inesorabilmente staccato circa a metà gara, quando ci si avviava verso lo stupendo cocuzzolo di Montecorone, e con loro c’era anche la supertrailer Ermanna Boilini che però non trovo nelle classifiche.
Hanno poi provveduto la scalata al sasso di S. Andrea e ancor più la risalita dal guado del km 15 a stellarmi definitivamente, lasciandomi la sola consolazione di dare un quarto d’ora al vecchio compagno e rivale Ideo Fantini, che colla sua classe 1949 era il più anziano dell’intero lotto e infatti ha vinto gli M 75.
Percorso, in ogni caso, bello e vario, ottimamente segnalato a prova di ipovedenti, ben assistito da vigili urbani e addetti (sguinzagliati da Herr General Direktor Checco Misley di Mud&Snow, che questi sentieri li fa praticare da anni ai suoi adepti) nei punti nevralgici, con tre ristori intermedi ben forniti e uno altrettanto nel finale, dove ho particolarmente apprezzato una coca fredda e salutare, visto il clima. Anche le docce, sebbene non caldissime per gli ultimi, sono state quanto mai gradite.
Premiazioni riservate ai primi cinque assoluti di ognuno dei tre percorsi (insomma, trenta premiati, non in denaro secondo lo spirito trail) cui noi peones abbiamo aggiunto, dietro il corrispettivo all’incirca di un euro a km (salvo i 14 km che hanno pagato come i 20) un discreto pacco gara di cibi tradizionali e salutistici (mi è venuto in mente il Carosello col cowboy che recitava in versi "è carne ben scelta, è carne Montana"); in più, per 10 euro, un pranzo talmente abbondante che quasi nessuno è riuscito a completare, e ci siamo portati a casa qualche crescentina farcita e la crema di salame da spalmare.
La bella presenza di Anna Cavallo, oggi in veste di mastra birraia con berretto da tipografa, ha completato le gioie di questa giornata.
CLASSIFICHE per le prime posizioni (dal sito dell'organizzazione)
PERCORSO 34KM MASCHILE
1 Marco Gubert (3:35:53)
2 Leonardo Barioni (3:39:08)
3 Marco Bellini (3:41:24)
PERCORSO 34KM FEMMINILE
1 Dinahlee Calzolari (4:10:03)
2 Chiara Vitale (4:15:49)
3 Donatella Acciaro (4:44:52)
PERCORSO 20KM MASCHILE
1 Robert Ferrari (1:44:37)
2 Davide Uccellari (1:48:00)
3 Alberto Smaniotto (1:52:10)
PERCORSO 20KM FEMMINILE
1 Vittoria Vandelli (2:02:07)
2 Giulia Botti (2:14:40)
3 Maria Nicoleta Rusu (2:15:44)
PERCORSO 14KM MASCHILE
1 Matteo Domenicali (1:29:59)
2 Marco Maggi (1:40:37)
3 Matteo Barbieri (1:56:04)
PERCORSO 14KM FEMMINILE
1 Isabella Morlini (1:54:19)
2 Sonia Ugolini (2:15:26)
3 Giorgia Anceschi (2:19:20)
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