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Apr 25, 2024 171volte

Modena, tanta bella gioventù alla 18^ Camminata della Libertà

Modena, tanta bella gioventù alla 18^ Camminata della Libertà R. Mandelli, da originali di Italo Spina

25 aprile – E lasciamo che i gaudenti intasino l’autostrada in direzione Rimini, e gli ottuagenari vadano in piazza Grande a cantarsi reciproci inni di gloria e attestati di partigianeria sotto l’ala protettrice di Vanni Bulgarelli, riciclato per non far danni all’ANPI dopo una lunga presidenza dell’azienda trasporti modenese (“un disastro  totale, come dimostrano ampiamente i fatti:  dal record di bus bruciati, al numero elevato di scioperi, alle continue vessazioni contro il personale, frutto di numerose cause in Tribunale”: fonte La Pressa); per chi ha meglio da fare, provvede la Madonnina (nel senso di Polisportiva e di quartiere) ad allestire una bella non competitiva, non nella solita direzione Freto-Tre Olmi, ma sfruttando le piste ciclabili ricavate dalle ex ferrovie, fino a Villanova e sul tracciato d’argine Secchia dove per tanti anni passava anche la Lesyncorsa.

E il pensiero va a Gianni Vaccari, presidente della sezione podismo, che proprio alla Lesyncorsa fece la sua ultima apparizione pubblica, e che decenni fa aveva iniziato anche questa Camminata della Libertà, inizialmente ubicata dalle parti di via Barchetta e della “Crepa”. Ma quando uno se ne va, è importante che il suo insegnamento rimanga: e devo dire che, perfino in questa non competitiva, abbiamo avuto un perfetto controllo degli incroci, un “isolamento” dal traffico delle zone di partenza-arrivo e degli attraversamenti più delicati, una segnalazione del percorso molto attenta, tre ristori sul percorso lungo (di poco superiore ai 14 km se si voleva farla proprio tutta, evitando di svoltare verso il traguardo quando si stava già attorno ai 12, "ad una manciata di lancette d'orologio" come ho sentito dire da Alessandro Troncone, un ragazzo di Trc che, se continua così, darà filo da torcere a Brighenti) più un ristoro finale. E dietro il corrispettivo minimale di 2,50, un barattolo di salsa di pomodoro più un dolcino: non si può volere di più.

Settecento i partecipanti (mancavano i reggiani, che avevano la loro corsa, e i supercompetitivi andati alla 50 di Romagna), con la scontata vittoria per società del Cittanova con 112 iscritti, ma ormai tallonata da Run & Fun con 98, e a parere di chi scrive la più bella gioventù, specialmente femminile; terzo posto per la Guglia di Sassuolo con 49. Molti anche i carpigiani, tra cui il benemerito dottor Sergio Guaitoli, e i castelfranchesi, tra cui Fabio Setti con cui ci siamo scambiati lungo 4-5 km i ricordi delle maratone corse insieme, e di quel prodigioso Alfonso Pagliani che correva in due settimane Passatore e Nove Colli, e comprò l’auto nuova per scarrozzare Govi da una maratona all’altra.

Clima decisamente freschino (8 gradi in partenza), la maggioranza ancora in maniche lunghe e pantaloni quantomeno al ginocchio (Mastrolia invece colla criniera dei suoi giorni gloriosi); forse quello che aveva più caldo di tutti era Micio Cenci, sceso dalla sua Fanano innevata, e che aveva “ceduto” la moglie Lella a gestire il ristoro finale con Paolo “Paletta”.

Inevitabile tributo alla giornata, a parte i discorsini iniziali che nessuno ha ascoltato, il disco incantato (nel senso di rotto) di “Bella ciao” che ricominciava sempre dallo stesso punto. Un po’ più di fantasia e di verità storica poteva proporre «Siamo i ribelli della montagna - Viviam di stenti e di patimenti - Ma quella fede che ci accompagna - Sarà la legge dell'avvenir», o «Su comunisti della capitale - è giunto alfine il dì della riscossa - quando alzeremo sopra al Quirinale - Bandiera Rossa». O soprattutto quella che Beppe Fenoglio dichiarò essere l’unica canzone dei partigiani comunisti (Bella ciao esisteva solo come canto delle mondine): “Fischia il vento e infuria la bufera - Scarpe rotte eppur bisogna andar - A conquistare la rossa primavera - Dove sorge il sol dell'avvenir”. Ma vallo a dire a Vanni Bulgarelli, o a quell’omonimo del Presidente Vaccari, che a Gianni doveva pur qualcosa come sportivo e poi deputato (poi trombato, poi auto-riciclato), eppure oggi non era alla Madonnina ma in Piazza Grande.

Invece alla Madonnina non ci si ferma: il prossimo giovedì 9 maggio, a inaugurare la teoria delle gare serali estive (un anno, Gianni Vaccari mi disse con entusiasmo: “in questo giugno si corre 28 volte!”), ci si ritroverà ancora qui per la “Passo dopo passo”, altra non competitiva co-organizzata col Rotary Club “Muratori” di Modena, a sostegno del Centro Oncologico Modenese. Correre e far del bene.

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