Castelnuovo Rangone, il 1° maggio che piace agli sportivi
1° maggio – Questo paese laborioso e meritatamente prospero ha improvvisamente popolato, negli ultimi giorni, le pagine di cronaca nera per due delitti in meno di 48 ore: prima un marocchino ucciso da un connazionale, poi un pakistano ridotto in fin di vita da un connazionale (irregolare, ma ci sarebbe da meravigliarsi del contrario). Tanto non basta, ovviamente, per turbare la pacifica adunata non competitiva di 833 podisti o camminatori (esclusi quelli della Bassa che hanno puntato sulla più vicina Novi), su percorsi dai 4 ai 20 km, più una festosa schiera di scolaretti impegnati in un circuito dedicato. Non è mai troppo presto per cominciare col più economico e popolare degli sport.
Percorso collaudato e garantito dall’organizzazione di gente come Lord Roberto Colombini, Massimiliano “Nube” Montecchi e il campione senza età Ezio Venturelli (correvamo insieme le campestri del primo campionato provinciale giovanile modenese nel 1970, lui “leggermente” fuori età perché ventottenne, e ci doppiava tutti).
Primi 5 km in giro per il capoluogo e i suoi parchi, poi si attraversa il torrente Tiepido con una prima divaricazione dei tracciati: i 14, 16 e 20 km vanno alla frazione di Montale (dove tanti ricchi modenesi si trasferirono negli anni Sessanta favoriti da condizioni vantaggiose, e a un certo punto un ambizioso pompefunebri mise su una squadra di calcio per essere promossa tra i semipro, e finì invece sotterrata nella retrocessione), da dove fanno praticamente dietrofront per tornare sul Tiepido: qui sono passati 10 km, e veniamo finalmente instradati sulla bella carrareccia di destra fiume, da cui si distaccano volta per volta i tracciati di ritorno verso Castelnuovo. Quando viene il bivio per il 16, il sottoscritto e Maurizio Pivetti lasciano la compagnia sempre istruttiva dell’enologo Werther Torricelli (che tirando dritto per i 20 mi autorizza a mettere in piedi le bottiglie coricate, se il contenuto è limpido e si è già depositato il fondo); e ci si avvia lungo un vialone costeggiato da querce che porta fino all’ex stazione ferroviaria di San Lorenzo (luoghi dove decenni fa Pivetti faceva passare una delle più lunghe e suggestive camminate del trofeo Berlinguer). Da lì si sale sulla pista ciclopedonale, ex sede della ferrovia per Vignola, fin quasi alla stazione di Castelnuovo, là dove i nuovi impianti sportivi garantiscono una eccellente ricettività (scarsini solo i parcheggi auto, e un po’ imbrogliata la viabilità), che include perfino la possibilità di docce.
In cambio del miserrimo contributo di iscrizione di 2 euro ci viene data una confezione da un etto di affettati o arrosti (scelgo il culatello): bisogna dire che i produttori e commercianti locali, a giudicare dal volantino, sono stati molto generosi. Bene anche il meteo: malgrado le previsioni, non è piovuto salvo poche gocce vaganti, compensate dopo le 10 da qualche raggio di sole. Insomma, abbiamo avuto quello che speravamo, anzi di più. Per competere coi cronometri, come sanno Chiara Mezzetti e Dinamite Ray (tra i partecipanti più illustri) c’è sempre tempo.
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