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Giu 16, 2024 737volte

La 40^ Strachiviol sotto il segno di Fabio Ciati e Francesca Cocchi

Controllori e corridori fino all'ultima Controllori e corridori fino all'ultima Roberto Mandelli

San Rigo (RE), 16 giugno – Anche se il navigatore della mia auto, al nome di San Rigo, inonda di domande angosciate, e il massimo che si può ottenere da lui è portarti a Coviolo (dialettalmente Chiviol), i podisti sanno benissimo dov’è il Centro Biasola, rampa di lancio e centro di animazione della maratona di Reggio, con le tradizionali musiche dei Nomadi sparate a tutta (e non lontano, il ristoro “abusivo” e desideratissimo di Arsura).

Ammetto di avere (qualche volta, e col permesso di Paolo Manelli) accorciato il percorso della maratona, partendo appunto e arrivando qui, con in mezzo la parte più panoramica del giro, iniziato con le spugne calde di Paolo Giaroli e concluso con una doccia non meno calda negli spogliatoi deserti.

Ma prima della Maratona esisteva la Strachiviol, non a caso arrivata alla 40^ edizione, su un percorso di 10 km (misurati così esattamente che i podisti reggiani - mi diceva Angelo-Cugino Giaroli - vengono qui per cronometrarsi su una distanza sicura e inclusiva di 90 metri di dolce dislivello). L’unica stravaganza è che per fare 10 km esatti in questa gara occorre partire a 650 metri dal ritrovo, che sarà poi l’arrivo: sostiene Mastrolia, qui in corsa imbandierato dal tricolore ma che ieri ha tifato un po’ per l’Albania, che se anche facessero 10,6 non morirebbe nessuno.

Intanto, su una distanza tonda è facile calcolare le medie al km: il vincitore Fabio Ciati (Atletica Reggio, 30 anni esatti), impiegando 32:56, ha sfiorato i 3:15 al km, ed ha superato il secondo, Emilio Mori da Campogalliano&Correggio (che ha 15 anni in più), di un minuto e 20”; distacco che Mori ha dato con gli interessi al terzo, Carlo Carbone della Libertas Mantova, 31 anni per 35:41.

Tra le donne, la titolata trentunenne Francesca Cocchi (Corradini Rubiera) con 38:26 ha vinto abbastanza di misura su Serena Borsari (Victoria, 39:12), che ha avuto la meglio sulle vecchie volpi Rosa Alfieri (40:34) e Sua Maestà Isabella Morlini (41:47), che di primavere ne hanno venti e passa più delle vincitrici.

È ancora lunga la strada per la conclusione dei Grand Prix Reggio e Modena, cui la Strachviol apparteneva: ma voi sapete che a me piace scorrere le classifiche nelle ultime pagine, fino alla coppia femminile del Cavriago Partisotti-Colasuonno, teoricamente madre e figlia (anzi, a puro titolo indicativo, nonna e nipote: 71 anni contro 16, se prestiamo fede ai numeri dei giudici reggiani). Ho assistito alle investigazioni orali di Brighenti, solito impeccabile speaker (sebbene piazzato all’ombra, 50  metri prima del traguardo) che dopo l’arrivo di Brunetta ha aspettato 16 minuti per l’arrivo di Giulia, della quale per un certo tempo mancavano notizie, ma l’ha salutata con la stessa affabilità con cui aveva trattato i “campioni” già transitati: tra cui citerò il trittico femminile arrivato quasi insieme intorno ai 57 minuti, Maria Pia Verzellesi (un’altra prof collega e coetanea di Brunetta), Emilia Neviani e Soraya Pozzi, cui poco dopo si è aggiunta Maurizia Gambarelli, coetanea di Soraya.

Questo è il podismo di quelli che magari erano alla prima Strachiviol (quando la Pol. Biasola era targata Ghiga e ai lati delle strade comparivano i cartelloni dell’illuminotecnica Mainini); e non si può non inchinarsi ai piedi di due che magari l’avranno anche vinta, Anna Maria Venturelli (classe 1964, 52:41), e Antonella Benatti da Brugneto-Reggiolo, classe 1968, tra le più antiche collaboratrici di Podisti.net, oggi 49:57.

Tra gli uomini, va segnalato Medardo Corsinotti, classe 1960 che dopo tanti titoli sulle gazzette per i successi antichi, oggi sta ancora sotto i 5/km; l’altro prof Leandro Gualandri (classe 1950, 48:02) e il prodigioso Ettore Marmiroli, classe 1948, 45:39 cioè 4:35 scarsi a km.

Poi ci siamo noi, oggi non competitivi perché stiamo preparando altro: l’enologo Werter Torricelli che pensa alla Pistoia-Abetone, Paolino & Maurito in partenza per Livigno, Mastrolia che pensa a incantare giovani signore con la sua mise-après-course, Micio Cenci sceso dalle nevi del Cimone per dimostrare a sé stesso che il Covid è un ricordo lontano, Nunzio & Assunta che non mollano mai, Dervis Montanari che ha appena digerito il salame mediopadano diviso a metà ieri sera con Angelo Giaroli. E infine la cornice di quanti non corrono ma partecipano: Boniburini (un altro che qui ha mietuto successi) con la sua bottega viaggiante; Herr Martin Schupfer che sbandiera, al pari di Paolo Giaroli e Domenico Petti; Nerino che fotografa e concede i suoi scatti a questa testata, dove già figurano grazie al tempestivo lavoro di Roberto Mandelli cui si deve pure il solito eloquente collage di copertina.

Per tutti, una bottiglia di lambrusco di Albinea a 11 gradi (insomma, non quegli obbrobri delle Riunite a 8 gradi), ristori abbondanti e vari, compreso un(o) gnocco soffice che non ha bisogno di denti per andar giù. Insomma, un’altra bella giornata di sport e allegria.

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: Nerino Carri
Fonte Classifica: IRunning-Gruppo Giudici Uisp Reggio

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