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Ago 05, 2024 397volte

Curinga chiude festosa il suo “Settebello”

Curinga chiude festosa il suo “Settebello” Roberto Mandelli

4 agosto - Ci eravamo lasciati a metà del “Settebello”, l’intensa settimana che in questo paesone della collina catanzarese invita a svolgere sei maratone amatoriali, su percorsi quanto mai diversi, e concludere il tutto con una Sei Ore per le vie del centro, questa volta classificata Fidal Bronze e dunque con tutti i crismi: https://www.podisti.net/index.php/in-evidenza/item/12056-curinga-cz-il-settebello-curinghese-supera-meta-del-cammino.html .

L’ordine di precedenza impone di completare il discorso sulle sei maratone, confermando il dominio finale di Michele D’Errico e Carolina Agabiti (messi da Roberto Mandelli in copertina del servizio fotografico: senza discussioni nel campo femminile, dove la stakanovista ternana ha tuttavia ceduto il passo in una occasione, nella quale la concorrenza era di qualche spessore); mentre il siciliano ha ceduto tre volte di fronte ad atleti che avevano selezionato le proprie gare.

Così, la quarta maratona “Hostaria delle Memorie” del 31 luglio, una delle più agevoli come altimetria, è stata rivinta in 3.56:40 dal leccese Alberto Ble', che aveva già conquistato la seconda gara, e ha lasciato D’Errico appena dietro, a 16 secondi; mentre il terzo, Gennaro De Fazio, ha chiuso in 4.41. Tra le donne, Carolina Agabiti non ha avuto rivali finendo in 6.19.

D’Errico è tornato a primeggiare nella quinta maratona, la “Due Fontane”, in 3.49:40, rifilando quasi un’ora al secondo Luca Rainieri; assolo tra le donne della Agabiti in 6.29:40.

Stesso esito tra gli uomini ha segnato l’ultima maratona, quella del “Canyon”: D’Errico con 4.34:15 ha preceduto di 40 minuti Rainieri. Da notare l’apparizione (unica) del medico e scrittore barlettano Michele Rizzitelli, che in un certo senso ha fatto le veci dei colleghi supermaratoneti Ancora e Pandian (volati dopo 5 “sole” prove alla kermesse concomitante di Orta, mentre è stoicamente rimasto il “sindaco” mantovano Simonazzi), e ha chiuso in 6.47.

Rimescolato il podio femminile, dove si è imposta la pugliese Anna Maria Matone in 5.28:11, relegando l’Agabiti nella seconda posizione con 6.45:13. Bronzo virtuale, in 7.17, per l’altra pugliese Angela Gargano (qui in toccata e fuga col compagno di una vita Michele Rizzitelli).

Scontato il successo finale “a punti” per D’Errico (3 vittorie, 2 secondi posti e un terzo) e Carolina Agabiti (5 vittorie, virtualmente o effettivamente senza rivali, e un secondo posto): vedili in foto 33 e sul podio nella 40.

Per gli altri, un certo numero di “tacche”, e il ricordo di una ospitalità senza pari in questa terra ricca di memorie storiche, di spiagge dove si sta larghissimi e di cibi succulenti (chi non conosce la fileja coi suoi vari accompagnamenti si perde qualcosa di importante), senza dire che i prezzi sono la metà che nel norditalia, la gente anche sconosciuta ti saluta per strada, e se un contadino ara un po’ in profondo, o un proprietario di casa vuole scavarsi un garage seminterrato, ai primi colpi di aratro o piccone emergono reperti dal paleolitico all’età grecoromana al Medioevo. Reperti talora conservati in eccellenti musei (come a Vibo o a Nicastro), talora purtroppo lasciati nell’abbandono come la millenaria abbazia di S. Eufemia, non lontana da Lamezia (mentre all’Eremo di S. Elia, in periferia di Curinga, pare che stiano iniziando lavori di consolidamento).

E’ tempo di venire alla conclusione in pompa magna del Settebello, la 16^ edizione della Sei ore di sabato 3 sera (ore 18-24), circuito interamente urbano con un dislivello di circa 90 metri, dal punto più basso a quota 342 (appena sotto la Cattedrale di don Pino), al punto più alto (il campo sportivo e parco giochi sopra la chiesa di S. Giuseppe e il palazzo che ospitò Garibaldi), quota 433, da raggiungere due volte ad ogni giro. Nell’ultima mezz’ora, il giro “lungo” di 4,530 km è stato chiuso, lasciando ai podisti solo la sua parte più bassa, poco più di un km con una decina di metri di dislivello (vedi i ghirigori delle foto da 10 a 15).

Perfetta la chiusura al traffico veicolare (nella parte alta, i vialoni che fanno parte di strade provinciali erano transennati, metà per noi e metà per le rare auto), ottima la segnatura del tracciato, i controlli agli incroci, i rilevamenti dei passaggi (mediante chip Icron al traguardo, e con spunte manuali in quattro luoghi almeno, due dei quali affidati a giovani studentesse delle scuole locali: foto 31 e 47).

La Icron (che per eccesso di prudenza ci aveva dotati di due chip, uno per scarpa) aveva predisposto anche uno schermo (foto 22-23) nel quale potevamo apprezzare sia i nostri tempi giro per giro, sia la proiezione del risultato finale allo scadere della sesta ora (quando i due campanoni, del Duomo e dell’Immacolata, si sono messi a suonare a distesa, sebbene sfasati di un paio di minuti…). Potete capire un certo patema in chi, vedendo la sua proiezione iniziale di quasi 44 km (per giri compiuti attorno al 35-36 minuti), la vedeva, passaggio dopo passaggio (foto 16-21), accorciarsi a 42,900, poi 42,500, infine sotto la fatidica soglia dei 42,195; dopo di che, all’inizio dei giri ‘corti’, è convenuto darci dentro per recuperare il margine, venendo infine accreditato di 42,561, quanto basta anche considerando gli 800 metri complessivi di dislivello.

Grazie al presidente della società sportiva, Giambattista Malacari (anch'egli direttamente impegnato come atleta) abbiamo poi ricevuto la classifica coi tempi di passaggio ad ogni giro, molto interessante sia per i partecipanti sia per i curiosi e amanti di statistiche: https://podisti.net/index.php/classifiche/29872-6-ore-per-le-vie-di-curinga-curinga-cz-2.html?date=2024-08-03-00-00

La misurazione è avvenuta secondo le più cristalline regole federali: chi tagliava il traguardo negli ultimi minuti doveva portare con sé un bollo col suo numero di gara, da applicare sull’asfalto allo scoccare del tempo: dove poi passavano i giudici Fidal con la cordella metrica (il sottoscritto ha avuto il suo legittimo “bonus” di 771 metri, che gli è stato aggiunto ai 41,790 sanciti dal chip dopo 8 giri lunghi e 6 corti: foto da 26 a 30).

Sull’asfalto era segnato anche il traguardo della maratona, da raggiungere con 9 giri lunghi e un po’: ha vinto Giuseppe Piegari in 3.15:27, davanti ad Alberto Ble', già primo - come si è detto – in due delle sei maratone preliminari, e qui nella foto 45 dopo le premiazioni.

La gara assoluta, cui hanno preso parte 64 uomini e 14 donne, è stata vinta dal pugliese di Corato Giuseppe Zaza, un M 45 che con 64,339 km ha inflitto un chilometro esatto al materano M 55 Adriano Lamacchia, e 4 km e mezzo all’M35 di Crotone Alessio Calabro (i primi 5 sono nella foto 42). Noterei il decimo posto assoluto (9° maschile) di Luca Rainieri, che aveva partecipato ad alcune maratone della settimana, il 13° (e primo M 70) di Michele D’Errico, il semprepresente più volte nominato; e il 55° di don Pino Fazio, il “prete sempre di corsa” (foto 25, 34-38), che ha posato il suo numero finale ben… 26 metri davanti al sottoscritto (lo Spirito Santo aiuta chi se lo merita!). E non posso chiudere senza rinominare Marco Simonazzi, il mantovano con due lauree e mezzo, alla sua settima esibizione in sette giorni, che qui ha gareggiato per onor di firma compiendo 18,120 km (terzultimo, ma lui almeno ha osato).

Tra le donne, prestazione a dir poco prodigiosa della quarantenne udinese  Elsien Cargniel Bergamasco, che con 61,560 è giunta terza assoluta, infliggendo oltre 5 km a Rosa Cardola (Torre Annunziata) e 8 ad Alisia Calderone (podio nella foto 41, e la vincitrice, sempre sorridente, alla cena finale nella 51).

Dodicesima donna, con 42,737, si è piazzata Anna Maria Matone, vincitrice il giorno prima e mia compagna per buona parte del tracciato insieme alla beniamina locale, di origini ucraine, Sofiya Hirnyak, prima F 70 con 43,653. Tra le partecipanti alla settimana di maratone, solo la veronese Paola Riolfi si è iscritta alla gara maggiore, completando 31,710 km, mentre Carolina Agabiti (foto 5 all’atto dell’iscrizione) ha preso parte alla 22 km (5 giri lunghi) concludendola al 5° posto in 3.19. Tra i 14 classificati di questa gara, il più veloce è risultato Donato Nazzareno in 1.55:42; la prima donna Valentina Maiolino in 2.05:45.

Dei 17 partecipanti alla 10 km competitiva, risulta davanti Venerando Tina (M60) in 1.02:53. Sul sito Icron https://www.icron.it/newgo/#/classifica/20243460  mancano i risultati della staffetta delle 6 ore per squadre di tre; come ovviamente non sono registrati i non competitivi, soprattutto giovanissimi.

Con una temperatura iniziale, alle 18, di 35 gradi, i ristori e “raffrescamenti” hanno assunto un’importanza essenziale: e i due ufficiali, nel punto più alto e in prossimità del traguardo (la foto 6 mostra la preparazione del tavolo), sono sempre stati riforniti di acqua, cola, idrosalini, tè freschissimi, più frutta (pesche, banane, angurie) ugualmente fresca (oltre a cibi solidi, pane e dolciumi); gradite anche le spugne (almeno nei primi giri), e i ghiaccioli che verso il finale ci metteva in mano la signora Caterina Frija (foto 44-45, presente anche in veste di nonna dell’ultimo nipotino nato); più i bicchieroni di birra che uno sconosciuto benefattore mi ha porto in due occasioni. Ma non ho rinunciato neppure al “marendello” (spicchio di pesca acerba) che un bambinetto mi ha messo in mano nella parte alta. La tradizione curinghese ha poi offerto il pasta party nel mezzogiorno antecedente la gara, e una cena completa (dal primo al secondo, col contorno, a dolce e frutta, più vino e birra) durante la cerimonia delle premiazioni, dall’una fin quasi alle tre.

Curinga, nobilissima terra, e la sua équipe sportiva guidata da Giovambattista Malacari e da Elisabetta Prinzi (entrambi al traguardo delle 6 ore) hanno dato il meglio di sé, con generosità persino eccessiva nei riguardi di certe pretese dei devoti di Santa Tacca. Ma su questo, semmai, tornerò in altra occasione.

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: R. Mandelli - D. Gianaroli - F. Marri
Fonte Classifica: Icron

1 commento

  • Link al commento Caterina frijia Lunedì, 05 Agosto 2024 20:12 inviato da Caterina frijia

    Vi aspettiamo a Curinga con gioia!
    Venite a conoscerci
    A vedere e toccare con mano quanto ha detto di noi il caro amico Fabio Marri , che ringrazio insieme alla sua deliziosa signora.
    Caterina Frijia

    Rapporto

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