London Marathon: vincono Eliud Kipchoge e Vivian Cheruiyot
Il 33enne keniano Eliud Kipchoge vince la 38^ London Marathon in 2h04:17: per il campione olimpico si tratta del terzo successo della carriera nella capitale britannica (2015, 2016 e 2018), come già hanno fatto il connazionale Martin Lel, il portoghese Pinto e il messicano Ceron.
E’ secondo l'etiope Tola Shura Kitata in 2h04:49, terzo l’idolo locale Mo Farah in 2h06:21, che con questo tempo diviene il recordman nazionale.
Quarto il due volte campione del mondo Abel Kirui in 2h07:07, quinto Bedan Karoki in 2h08:34, sesto Kenenisa Bekele in 2h08:53, ottavo Daniel Wanjiru, vincitore di un anno fa, in 2h10:35.
Kipchoge, alla decima maratona della carriera, coglie così il nono successo sulla distanza (gli ultimi otto consecutivi): in una giornata dal clima quasi estivo, corre in maniera regolare (dal 35° al 40° km corre a 3’ al km!), staccando man mano gli altri otto iniziali compagni di fuga. Questi i suoi passaggi intermedi: 13:48/ 5km, 28:19/ 10km, 43:05/ 15km, 57:52/ 20km, 1h01:00/ mezza maratona, 1h12:36/ 25km, 1h27:24/ 30km, 1h42:33/ 35km, 1h57:35/ 40km, 2h04:27 finale.
L’ultimo a cedere è il 22enne etiope Kitata, che ha retto con il vincitore fino al 37° km, chiudendo comunque al secondo posto e migliorando il proprio pb (2h05:50 a Francoforte in autunno) di oltre un minuto, quarta prestazione under 23 all-time.
Terzo Mo Farah, che ha ceduto ai primi due solo al 28° km, realizzando comunque il nuovo primato nazionale che apparteneva sinora a Steve Jones (2h07:13) e la terza prestazione europea della storia dietro il norvegese Moen (2h05:48) e il turco-keniano Kigen (2h06:10).
Al femminile, vittoria per la 35enne keniana Vivian Cheruiyot, che raggiunge e supera al 35° km la favorita connazionale Mary Keitany, imponendosi in 2h18:31; seconda l’altra keniana Brigid Kosgei (2h20:13, pb), terza l'etiope Tadelech Bekele (2h21:40, pb), quarta ancora una keniana, Gladys Cherono in 2h24:10, quinta Keitany, che chiude in 2h24:27. Ritirata l’etiope Tirunesh Dibaba per problemi muscolari dopo il 30° km, dopo essere stata in testa nei primi 18° km con Keitany.
La Cheruiyot (un titolo olimpico, cinque titoli mondiali, due argenti olimpici e due mondiali, un bronzo fra pista e cross) ottiene il pb sulla distanza dopo l’esordio proprio a Londra nel 2017 (quarta in 2h23:50) e la vittoria in autunno a Francoforte (2h23:35). Molto regolare la sua condotta di gara, il passaggio alla mezza in 1h08:56, la seconda parte in 1h09:35, questi i suoi passaggi: 16:15/ 5km, 32:53/ 10km, 49:18/ 15km, 1h05:31/ 20km, 1h08:56/ mezza maratona, 1h21:56/ 25km, 1h38:19/ 30km, 1h54:48/ 35km, 2h11:08/ 40km, 2h18:31 finale.
Grossa delusione per Mary Keitany che cercava il primato del mondo in gara mista (già suo è quello in gara “solo donne” in 2h17:01) e il quarto successo a Londra, come la norvegese Ingrid Kristiansen. A lungo sotto il primato mondiale di Paula Radcliffe, la Keitany ha rallentato nella seconda parte di gara, per crollare nel finale, finendo addirittura al 5° posto.
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