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Apr 23, 2018 3126volte

A San Possidonio è quasi estate

Paesaggio - San Possidonio (MO) - Al Gir dal Comun Paesaggio - San Possidonio (MO) - Al Gir dal Comun Foto di Teida Seghedoni

I podisti “delle Basse”, raggruppamento geografico non ben definito ma che, direbbe Guccini, sta tra la via Emilia e il West (inteso come il corso del Po dalla reggiana alla ferrarese), si sono ritrovati domenica 22 a San Possidonio, uno tra i comuni più settentrionali della provincia di Modena, e tra i primi a coltivare il podismo di massa (era una tappa delle primissime edizioni della Sgambada, 1972 e dintorni), per una nuova edizione de “Al Gir dal Cumun” (il podismo di queste parti resta fedele al dialetto, altrocché Run e Trail o Trial o Challenge ecc.).

Gara che si svolge da decenni, dapprima solo su asfalto ma che da qualche anno ha inserito nel giro lungo di 18 km il passaggio per l’oasi naturalistica del Budrighello e una lunga sezione sull’argine destro del Secchia, dove una quindicina d’anni fa fu inaugurata la pista ciclabile fino al Po (e all’inaugurazione non mancò una corsa podistica da S. Martino Secchia a Rovereto organizzata dall’immancabile Ilva da Fossoli).

Terra purtroppo che reca ancora i segni dei terremoti del 2012: l’orologio del campanile segna da allora le 5,47, la chiesa è puntellata, nella piazza celebre per la maccheronata di fine agosto regna un’allegria un po’ mesta, da naufraghi che però vogliono riprendere la vita normale.

Come da tradizione, i pettorali distribuiti erano numerati perché c’è sempre una premiazione, particolarmente sentita per le categorie giovanili: su percorsi ridotti (vedere le foto di Teida Seghedoni 412-7) o anche per qualcuno più audace (288) sul percorso lungo.

Presenti anche bambini un po’ cresciuti, come Maurito figlio di Paolino (foto 351), Giangi (160-162, ma non pare gradisse molto essere ritratto), Gamba ed Legn Sala (31, 88) che continua a vantare il record di essere stato l’unico ad autogestirsi in una Modena-Abetone di un quarto di secolo fa, e la dinasty dei Gennari da S. Flis, già incoronata dai Passatori dei bei tempi (e incontrando il Gennari della foto 10 la domanda da fare era inevitabile: “tè sit Loris o Elvino?”).

Il caldo estivo è stato mitigato dalla frescura dell’oasi (foto 52-73), ma una volta saliti sull’argine (foto da 163 in poi), qualcuno ha osato inaugurare la prima tenuta da spiaggia dell’anno (239, 301, 307). Altri tempi, quando queste erano le nostre spiagge e in quell’acqua si faceva il bagno. Ma questa corsa d’altri tempi è viva come sempre.

 

Servizio di Teida Seghedoni

http://foto.podisti.net/p1031039355

 

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: Teida Seghedoni

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