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Gen 31, 2025

Modena, 51^ Corrida: “chi non resiste non va in licenza”

Modena, 51^ Corrida: “chi non resiste non va in licenza” Roberto Mandelli

31 gennaio – Va in archivio anche questa ennesima edizione di una delle corse più longeve d’Italia: per il dibattito su quante se ne siano effettivamente corse dal 1973 a oggi non ripeto quanto già scritto l’anno scorso (https://podisti.net/index.php/cronache/item/11278-la-corrida-resta-sempre-la-piu-amata.html ), ma sta di fatto che in questa giornata grigia (per fortuna non piovosa) i dati della sezione agonistica abbiano fatto registrare un buon miglioramento: 658 arrivati (di cui 124 donne) contro i 605 del 2024. Per quanto riguarda i non competitivi, non oso pronunciarmi: il comunicato stampa della Fratellanza cede alla facile lusinga del titolo ”la carica dei cinquemila”, che evoca le sesquipedali millanterie dell’altra gara-clou modenese, la Corrimodena, ogni anno introdotte da questi titoli dalmatici privi di ogni fondamento. La tv di regime, Trc, e la Gazzetta di Modena (sempre generose verso gli eventi locali), hanno parlato di “quasi 5000”: la personale impressione, di uno che con questa ne ha corse 41, non giungeva a tanto: a meno che, per arrivare a 5000, non si contino anche i portoghesi, quelli che inorriditi dai 7 euro della tariffa minima sono partiti senza pettorale, magari mezz’ora prima nello stile mediopadano.

Ma sono piccolezze, di fronte a una corsa storica (il comunicato ufficiale abusa dell’aggettivo “classico”: il percorso è sempre quello classico, con partenza da Viale Berengario per poi imboccare la Via Emilia tra le classiche bancarelle della Festa del Patrono; alle ore 14:30 il classico sparo) che ha saputo risorgere dalle sue ceneri dimostrando ancora una volta la lungimiranza del duo Gigliotti-Finelli che nel 1973 trasformarono in gara il tradizionale pellegrinaggio dei modenesi al luogo natale del loro patrono.

Dal versante agonistico, è stato un assolo dei due vincitori: il 25enne marocchino Abdellah Latam, raggiunto verso metà gara il primo dell’edizione 2023, Iliass Aouani, se ne è andato per i fatti suoi tagliando il traguardo in 39’39”, quasi un minuto meglio del 40’32” dell’avversario, incalzato a sua volta da Stefano Cecere con 40’41”. Leggermente peggiorato il livello tecnico, dato che il vincitore 2024 aveva segnato 39:12, e anche il secondo aveva ottenuto un tempo migliore del primo di oggi.

Netto invece il miglioramento in campo femminile, dove Elisa Palmero, già prima nel 2023, domina in 43’27”, un minuto meglio della vincitrice 2024, e ben due minuti e mezzo sulla seconda, la russa Evgeniia Taubert (45’57”, un soffio davanti a Benedetta Coliva, 46’01”).

Sul versante del “colore”, spicca come sempre la rumorosa presenza dei cadetti dell’Accademia militare, poco meno di 500 (iscritti come non competitivi: foto 10, 11, 20, 21), che suddivisi in plotoni di una cinquantina di componenti hanno intonato i loro canti, tra il truce-militaresco (siamo forti, moriremo per la bandiera, siamo felici col fucile in mano) e il goliardico, come questo “E’ una corsa di resistenza – chi non resiste non va in licenza – ma chi resiste è proprio fesso – perché in licenza non va lo stesso” (parole di Mogol-Vannacci?).

Per il resto, la Corrida è una tentazione cui i modenesi doc non resistono: il sottoscritto (come detto, alla 41^ presenza dal 1977, tra comp e non comp) volendosela prendere con calma per una ragione che vi dirò domenica sera, ha adocchiato nella prima parte della gara uno di quei plotoncini cui si era aggregato Rambo Benassi (foto 18), mentre nel finale si è contentato di arrivare insieme alla celebre modenese adottiva Julia Jones (foto 24).

All’ingresso di via Jacopo Barozzi, a un km dalla fine, ha ricevuto il solito incoraggiamento del grande Ferraguti, come al solito lì a separare quelli del giro lungo dagli altri della Minicorrida; e allo sbocco della stessa strada, dove un tempo aveva appuntamento fisso con Caco Borsari vecchia gloria calcistica, si è imbattuto in una scritta macroscopica apposta sui muri della prospiciente scuola “Corni”, evidentemente da qualche allievo particolarmente corniuto: “ma chi è Jacopo Barozzi?”.

Poi, l’ingresso nel vecchio ippodromo, gloria ducale e teatro di tante corse (foto 3-6), senza più la voce amica e competente di Brighenti a fare da speaker, sostituito da uno che, premiando Maurizio e Fabrizio Gentile, li dichiara fratelli mentre sono zio e nipote.

Così così il rapporto tra costi e servizi (non vi dico cosa ne pensa Giangi); sta di fatto che, dopo due ristori di sola acqua lungo il percorso (che ho saltato, anche perché c’era da aspettare che ti riempissero i bicchieri), e il ristoro finale di acqua+mela (foto 14), ho potuto usufruire del party mega-galattico dei Modena Runners, che dopo aver piazzato parecchi dei suoi nelle classifiche di categoria (a cominciare dal novese Giuseppe Castiello, 44 anni e 44 minuti per completare il percorso), ha dispensato allegramente cibi (incluse frappe carnevalesche) e bevande, preventivamente approvati dalla sua dietologa Chiara Mezzetti.

Intanto erano arrivati anche glorie affezionatissime alla Corrida: il campione di tanti “Passatori”, Elvino Gennari, del 1946 (1.22:50), e il poco più giovane Giuseppe Cuoghi, del 1947 e presente a tutte le Corride, che chiude il lotto poco sopra le 2 ore, soccombendo ancora una volta a Renato Sacco parmigiano di Torrile.

E sono sicuro che, piacendo a San Geminiano, non andranno in licenza, e li ritroveremo nel 2026.

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: Modena Runners
Fonte Classifica: Fratellanza 1874

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