Ostuni (BR) - 11^ Maratonina degli Ulivi Secolari
Tre grandi protagonisti nel ritorno della Maratonina degli Ulivi Secolari nel calendario delle prove di Corripuglia: i due vincitori, Mino Albanese e Daniela Tropiano, e il gran caldo, con temperatura già estiva.
E il ritorno nel Corripuglia coincide anche con il ritorno della manifestazione a Villanova, il mare di Ostuni, con il percorso notevolmente più semplice rispetto alle ultime edizioni con partenza ed arrivo nella splendida “Città bianca”.
818 gli iscritti, anche in questa occasione era lecito aspettarsi qualcosa in più, considerando che la manifestazione era valida – come accennato - come 6^ prova del campionato regionale su strada e, in più, come seconda prova del circuito provinciale “Sulle Vie di Brento”: troppe però le concomitanze dal trail sul Gargano alla gara di Minervino, dalla non competitiva a Triggiano all’urban trail di Castellaneta, alle gare su pista di Acquaviva (del sabato prima) fino a finire alle maratone di Londra e Padova.
Ad organizzare l’Atletica Città Bianca, presieduta dal capace Francesco Valente: tante le indicazioni sulla strada, appena usciti dalla Statale, che indirizzano al punto preciso di ritrovo: sorprende la domenica mattina l’aver fissato il punto di disbrigo delle pratiche di iscrizione (pettorali unici e chip unici sono consegnati solo a chi debutta nel Corripuglia, gli altri ne sono già in possesso) presso il porto a circa un chilometro dal tradizionale punto di partenza e arrivo, in Viale Consolato Veneziano, che crea un certo disagio tra gli atleti, che restano perplessi su dove recarsi e parcheggiare, pur se il tutto era descritto sul regolamento (per le prossime edizione è preferibile tener tutto in zona partenza).
Dodici euro il costo dell’iscrizione, il minimo previsto dalla Fidal per la distanza: non c’è premio di partecipazione, ma la società organizzatrice assicura di dedicare parte del ricavato alla Fondazione Tiziana Semeraro - il cerchio della vita Onlus.
A presentare la manifestazione il buon Paolo Liuzzi, sempre energico nonostante il gran caldo che distrugge anche chi sta fermo; tre bagni chimici assicurano decenza e privacy, fra tanti spazi verdi.
Partenza intelligentemente prevista per le ore 9.00, gli atleti spariscono in fretta per provvedere a cambiarsi ed essere pronti per la partenza. Le solite operazioni di risveglio muscolare, più blande rispetto a quelle effettuate per le 10 km, anche per via del caldo che già si fa sentire; già pronto il team di pacer, predisposto dall’ottimo Ignazio Antonacci, abile a formare un gruppo valido, nonostante le tante defezioni dell’ultimo istante.
Larga la sede di partenza, ben blindata a chi vuole schierarsi davanti senza averne i titoli: in zona pole sono presenti i soli atleti precedentemente selezionati dalla Commissione Master della Fidal Puglia e che presentano lo speciale bollino sul pettorale, consegnato nelle buste di iscrizione.
Spicca la presenza di Giacomo Leone, oggi presidente regionale della Federazione, un tempo mitico maratoneta, che dopo aver assistito alla partenza, corre (in auto) verso Acquaviva delle Fonti per gli interregionali di marcia – prova nazionale.
Ricevuto l’ok dai Vigili, la partenza avviene puntuale con gli atleti che ben presto lasciano il Viale e si indirizzano nel tratto iniziale in Villanova, sul mare, per poi dirigersi verso Ostuni, tra immense distese di ulivi e continui falsipiani, leggeri ma che poi si sentono nelle gambe, come si fa sentire sulla testa il sole, che picchia, come si fa sentire il caldo che sottrae energie. Dal dodicesimo chilometro, dopo aver visto in alto – quasi mistica – come me la descrive il caro Sergio Sovereto – la cinta muraria di Ostuni, più bianca del solito, il progressivo ritorno verso Villanova, in leggera discesa. Ma occorre non esagerare, il sole continua a far danni, il caldo si percepisce in maniera maggiore non essendosi ancora gradualmente abituati – è scoppiato improvvisamente; il cavalcavia del 17° km si fa sentire, come il chilometro sullo sterrato nel finale, che accentua ancor più le sofferenze di chi soffre di allergie. Poi finalmente il lungo viale finale, il tappeto blu, la voce e i complimenti di speaker Paolo, la foto di Roberto (mi scuso con chi non ho ripreso, essendosi ad un certo punto riempita la scheda sd che non avevo svuotato…), la medaglia al collo e il ristoro con banana, acqua e qualcos’altro per riprendere le forze…
Ecco proprio l’acqua è stato il lato negativo di questa manifestazione: nel pomeriggio sono stato letteralmente subissato dalle proteste degli atleti che mi hanno comunicato che i ristori non erano quattro come da regolamento federale (al 5°, al 10°, al 15° e al 20°9, ma tre (al 6,5°, al 12° e al 17°), quindi uno in meno e nulla nel finale, con ovvio sgomento, rischi di svenimenti e problemi di tenuta per i partecipanti, soprattutto in queste condizioni di caldo anomalo. Poi, gli spugnaggi non esistevamo… Solo due docce nebulizzatrici, al 7° e al 16°, troppo poco davvero.
Mi dispiace criticare gli organizzatori ma l’acqua sul percorso e la sicurezza degli atleti sono fattori fondamentali, ancor più in una manifestazioni nazionali e – ripeto - disputate in condizioni difficili.
A proposito di sicurezza, tutto ottimo, con tracciato presidiato e blindato al traffico; da segnalare che gli organizzatori, come previsto dal regolamento della manifestazione, hanno garantito la chiusura del tracciato e la presenza degli addetti sino alle 2 ore e trenta minuti di percorrenza (estesa poi di fatto fino a 2h40’): gli atleti giunti successivamente non sono rientrati in classifica e sono rimasti “soli” sul percorso, come nonno Mirizzi, SM85, giunto sul viale di arrivo in senso contrario quando oramai non c’era più nulla, quando il sottoscritto e lo speaker stavano andando via e gli addetti erano intenti a smontare.
Nessun problema invece per Mino Albanese: il forte atleta massafrese, tesserato per l’Atletica Crispiano, fa gara solitaria in testa sin da subito e senza fastidi, se non la solitudine… 1:09:49, il suo crono, non “aiutato” da alcuno. Sempre affabile, il buon Mino, oramai 33enne, può forse recriminare per alcun infortuni in momenti topici della sua carriera che ne hanno limitato l’esplosione, pur difendendosi ancora decisamente bene…
Dieci minuti di attesa e finalmente, accolto dal festoso saluto dei cari Cristian e Gabriele - i suoi figlioli, ecco l’arrivo di Giuseppe Mele (Dynamyk Palo del Colle) che conclude secondo in 1:19:09; chiude il podio, il concreto Vito Alò (Atletica Monopoli), terzo in 1:19:17.
Quarta posizione per il bravissimo Antonio Cardone (Dorando Pietri Pezze di Greco) in 1:19:31, davanti al Baldini di Puglia, Angelo (Montedoro Noci), quinto in 1:21:30, e al reattivo Stefano Todisco (Atl. San Giovanni Bosco Palagianello), sesto in 1:22:46. Da lodare Giuseppe Lenoci (Atletica Pro Canosa), il più “vecchio” della top ten, classe 1967, capace di chiudere in 1:23:04, tempo appesantito – come per tutti i partecipanti – dalle condizioni climatiche. Complimenti anche a Mario Greco (Atl. San Giovanni Bosco Palagianello), che completa la distanza in 1:23:13, in ottava posizione; segue il caparbio Donato Notarangelo (Atletica Monopoli), nono in 1:23:18, con il mai domo Giovanni Tinelli (Montedoro Noci), decimo in 1:23:20.
Al femminile, dopo una gara in testa ma senza essere notata per via del taglio di capelli quasi a zero dall’addetto in bici che comunica i risultati in diretta allo speaker, Daniela Tropiano rispetta i favori del pronostico e s’impone in 1:28:15, sempre serena e sorridente. In rimonta, con mia grande gioia, sale sul podio l’immensa Emma Delfine (Nadir on the road Putignano), un’icona del podismo pugliese, seconda in 1:33:51; terzo posto per la compagna di team, Ornella Donghia, sempre di poche parole e tanti fatti, terza in 1:35:37.
Bravissima anche Francesca Riti (Montedoro Noci), che cresce di gara in gara, quarta in 1:36:26; peccato per il calo nel finale e l’eccellente Maddalena Carrino (Team Pianeta Sport Massafra), dopo essere stata a lungo in seconda posizione, conclude quinta in 1:36:27. Sempre energica, Antonella Patierno (Free Runners Molfetta) è sesta in 1:36:46, davanti alla combattiva Nicoletta Ramunno (Montedoro Noci), settima in 1:37:37, e all’abile Antonella Capitanio (Atletica Monopoli), ottava in 1:38:06. Il solito terribile sprint e la grintosa Antonia Chiochia (Taranto Sportiva) è nona in 1:38:47, tre secondi prima di una affaticata, ma sempre presente al vertice, Titti Amatulli (Montedoro Noci), decima in 1:38:50.
737 gli atleti classificati, chiudono le rispettive graduatorie il giovanotto 83enne Stefano L’Abbate (Polisport Ciclo Club Fasano) in 2:37:34 e Margherita Cecere (Martina Franca Running) in 2:39:04.
Da segnalare le gare giovanili che hanno allietato l’attesa degli astanti non appena partita la maratonia: 200, 400 e 800 metri, secondo l’età, e medaglia per tutti, vera promozione per l’atletica.
Con gli atleti sorteggiati costretti all’antidoping, quando gli ultimissimi continuano ancora ad arrivare, comincia la cerimonia di premiazione, alla presenza del locale assessore allo sport (non ricordo purtroppo il nome, il sole picchiava anche sulla mia testa!)
Un cesto per i componenti dei due podi, maschili e femminili, oltre ai rispettivi trofei; bottiglie di vino e vari premi alimentari per i meritevoli (i primi tre) di ciascuna categoria, a premiare i protagonisti odierni.
Ultimo atto la premiazione delle prime tre società per numero complessivo di arrivati: vince la Amatori Putignano su Nadir on the road Putignano e Gioia Running.
La manifestazione è finita, i ringraziamenti del presidente Valente, i saluti di Paolo Liuzzi e la foto del gruppo femminile chiudono la manifestazione.
Il giudizio finale resta soggetto al suddetto problema dei ristori e della poca acqua soprattutto nei chilometri finali, mancanza alla quale - sono certo – si rimedierà per le future edizioni. Per il resto tutto si è svolto positivamente, anche se, francamente, non c’era quell’enfasi che nelle edizioni precedenti caratterizzava questa manifestazione.
Intanto, l’attesa per le prossime gare è brevissima: il 25 sono in programma due splendide manifestazioni in natura, alle Pianelle di Crispiano e a Castiglione di Conversano, peccato non poter essere presente ad entrambe…
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