Adelfia (BA) - 13^ Correndo tra i Vigneti
22 luglio - Trentasei gradi, ecco quanto segnava il termometro della centralissima farmacia al nostro arrivo ad Adelfia.
Pronta l’obiezione, la farmacia è esposta direttamente al sole, ma se si aggiunge l’alto tasso di umidità, la sensazione di caldo percepita dal corpo umano era senz’altro superiore agli stessi trentasei gradi.
Giornata perfetta per stare in riva al mare o all’ombra sotto alti alberi: ma oltre 600 temerari hanno scelto di correre la 13^ edizione della “Correndo tra i vigneti”, oramai classica gara pomeridiana di fine luglio.
Ma prima di loro, gli organizzatori sono stati a lungo esposti all’intenso potere dei raggi del sole per predisporre al meglio ogni dettaglio della manifestazione. Guidati dal neo-eletto presidente Giuseppe Angiuli l’hanno fatto brillantemente, questa manifestazione ha ancora una volta confermato la fama positiva che si trascina, con la ferma volontà di evolversi sempre più, raggiungendo magari le eccellenze organizzative regionali e nazionali.
Adelfia, centro rurale ad appena 18 chilometri da Bari, ha accolto con la solita ospitalità e simpatia gli atleti iscritti alla manifestazione: ho visto gli organizzatori salutare uno ad uno i convenuti.
Vasti gli spazi per parcheggiare comodamente la propria vettura, in Piazza Roma è fissato il quartier generale con distribuzione rapida e precisa di pettorali e chip, con suddivisione in due distinti locali tra atleti Fidal (532) e cosiddetti liberi che raggiungeranno e supereranno quota 100.
Poco distante il punto di distribuzione dei ricchi pacchi gara con tanto di maglia tecnica, al costo di 7 euro (prevista la possibilità di iscriversi a 5 euro senza il ritiro del premio di partecipazione, ma penso che nessuno abbia scelto questa soluzione).
A disposizione dei partecipanti i bagni della struttura comunale e della vicinissima villa cittadina, dove alcune fontanine permettono comodamente di bagnarsi e bere, elemento fondamentale in una giornata così calda, come dimostrato anche dalla gran fila che si forma a quella posta proprio nei pressi della partenza.
A presentare la manifestazione big Paolo Liuzzi: la sua voce, sempre gradita e amata dal popolo della strada, aggiunge da subito valore alla manifestazione.
Rilevamento elettronico e chip affidato ad Icron –Tempogara, qui rappresentata direttamente da Vito Candela, sempre preciso e laborioso, insieme ai suoi collaboratori.
Tutti stipati nelle zone d’ombra, a malincuore gli atleti capiscono con il passare dei minuti che è il tempo di andarsi a cambiare per cominciare le operazioni di risveglio muscolare per dare il meglio in gara; ma, indossati i completi sociali e le scarpette da competizione, eccoli di nuovo seduti all’ombra, in tanti mi confessano di non aver voglia e forza di correre…
Ma oramai siam qui, l’aria è pesante, anche il minimo movimento porta a sudare copiosamente, ma bisogna pur cominciare ed ecco i nostri “eroi” colorare il Corso Vittorio Veneto con le tinte dei completini, in un andirivieni che rappresenta sempre il massimo, tra giochi, urla, sfottò, sofferenze, sorpassi, baci, abbracci e oramai selfie.
Abbelliscono la scena i sostegni per le luminarie della festa patronale, viceversa è un pugno nell’occhio quella pista ciclabile che ha stretto la sede stradale ed è realmente brutta a vedersi e anche poco praticata, come mi confessa la popolazione locale.
Ma occorre fare di necessità virtù, e allora pensiamo alla partenza con la zona pole ad arte creata per i possessori di bollino, i primi 50 uomini e le prime 10 donne della precedente tappa (più alcune wild card rilasciate dagli organizzatori) del Trofeo provinciale Terra di Bari di cui Adelfia costituisce la 7^ prova.
A dir la verità, non appena tolte transenne e nastri nelle prime fila ci sono anche atleti dal passo lento, ostinati a partire davanti… L’importante è che tutti siano ottimamente disposti dietro la linea di via, gli atleti indietreggiano senza alcuna rimostranza ai nostri inviti.
Due parroci podisti a benedire i partecipanti, i palloncini gialli e blu, i colori dell’Atletica Adelfia, liberati in aria, gli applausi del pubblico. Tutto è oramai davvero pronto.
Occhio ai divisori della (orribile) pista ciclabile, sperando che nessuno si faccia male, il colpo di pistola sparato dal Giudice Capo, Luigi De Lillo libera gli atleti che invadono le strade di Adelfia.
Tutto si svolge perfettamente, Tony Desio chiude le partenze, quando già si avvicina il ritorno del gruppo di testa sul punto di partenza, questa volta in senso contrario, dopo circa un chilometro e cento metri.
Un trio a comandare, Grieco, Guastamacchia e Didonna, segue Catalano, poi il plotoncino formato da Tedone, Scattarelli, Tamborra, Squicciarini, Di Masi e La Vista.
In campo femminile già comanda Francesca Labianca, seguono la rientrante Cirielli e Casaluce.
Si prosegue nel centro cittadino, la breve salita e, man mano si esce dall’abitato e si va verso le vigne, verso l’inferno, verso la conca di calore. Quattro chilometri sono sicuramente tra i vigneti e sotto i raggi del sole, domina il silenzio, si sentono solo i passi degli atleti, i sospiri di sofferenza, il primo ristoro permette di bagnarsi labbra e testa, è d’uopo non buttare via subito la bottiglietta.
Gara sostanzialmente piatta e veloce, non ci sono particolari difficoltà altimetriche, tranne qualche saliscendi, il vero nemico è il caldo umido che prosciuga liquidi ed energie.
Numeroso il pubblico sulle strade cittadine, dopo la solitudine della campagna, il secondo ristoro permette di ritrovare un po’ di benessere, anche se purtroppo, unico punto negativo della manifestazione, in tanti – nella seconda parte di gara - non troveranno più acqua, sicuramente proprio i più bisognosi (non deve aver funzionato qualcosa, perché di acqua ce n’era davvero tanta, sarebbe stato sufficiente trasportarla prontamente).
Intanto, si è staccato Vincenzino Grieco (Barile Flower Terlizzi), è ora solo in testa, reduce dalla vittoria nel 5000 in pista della sera prima a Brindisi. Il vantaggio aumenta progressivamente e Vincenzo si presenta solitario a tagliare il nastro gialloblu della vittoria: 30:20 il suo tempo, bella vittoria per questo ragazzo che secondo il mio modesto avviso non ha ancora espresso totalmente il suo potenziale.
31:01 il tempo sufficiente per Angelo Didonna per tagliare il traguardo: il rappresentante della Amatori Atletica Acquaviva, finalista italiano di categoria sui 3000 siepi, figlio d’arte, è protagonista di un’ottima prova che gli consente di mettere dietro Rodolfo Guastamacchia (Atleticamente Modugno), neo-sposo, tre volte qui vincitore, maestro di sport, che chiude in 31:06.
Splendida gara di Michele La Vista (Free Runners Molfetta), quarto in 31:35, a precedere Sebastiano Di Masi (Atletica Castellaneta), quanto mai in forma, quinto in 31:49, davanti a Luigi Catalano (Barile Flower Terlizzi), altro giovanissimo di belle speranze, sesto in 32:13.
Settimo posto per Nuccio Busto (Running Team D’Angela Sport): l’atleta adelfiese già non al meglio prima della gara, ma deciso a vender cara la pelle nella sua città, va in crisi negli ultimi chilometri: disidratato al massimo, comincia quasi barcollare, ma non molla, perde secondi ma taglia il traguardo in 32:33 per crollare immediatamente a terra. Ricoverato d’urgenza in ospedale a Bari, dopo le analisi del caso sta bene, ma ci ha davvero spaventato tutti! Un abbraccio e un immediato arrivederci al caro Nuccio!
Savio Scattarelli (Montedoro Noci), sempre coriaceo, lotta fino alla fine e porta a casa l’ottavo posto in 32:51, precedendo di un solo secondo il gioviale e capace Pietro Tamborra (Free Runners Molfetta), nono; decimo posto per la rivelazione del 2018, Michele Tedone (Amici Strada del Tesoro), decimo in 33:15.
Al femminile, come da pronostico, Francesca Labianca (Alteratletica Locorotondo), domina la manifestazione rosa in 36:21, 43^ assoluta, iscrivendo per la quinta volta (su sei partecipazioni) il suo nome nell’albo d’oro. Ottima Francesca, sempre cordiale e gentile!
Tutta la grinta di Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitonto) nel suo secondo posto in 38:29; con una apprezzabile rimonta, Angela Tenerelli (Gioia Running), va a conquistare il podio, occupando il terzo gradino in 39:41.
Valeria Cirielli (Amatori Atletica Acquaviva), ritrova il clima di gara e ottiene il quarto posto in 40:05, precedendo l’emergente Angelica Coviello (Nuova Atletica Bitonto), quinta in 40:38, e la prima atleta di casa, la bravissima Dominga Mongelli, sesta in 40:40. Sempre capace, in pista e sulla strada, Alessia Santonastaso (Free Runners Molfetta) è settima in 40:50, davanti alla potente Carmen Albani (Atletica Polignano) in 40:57. Sempre da Bitonto (Runners), sempre in miglioramento, Annarita Cazzolla è nona in 41:02, con la decisa Tiziana Lamacchia (La Pietra Modugno), poche parole tanti fatti, decima in 41:11.
445 gli atleti Fidal giunti regolarmente al traguardo, 92 i liberi: chiudono gli arrivi Cosimo Girolamo (Gioia Running) in 1:49:17, davvero unico nel correre la distanza su due stampelle e una sola gamba, giustamente acclamato da tutti, e Mariolina Legrottaglie (Runners del Levante), che con il passare degli anni diventa sempre più giovane, in 1:20:22.
Finta la fatica, inizia il piacere nell’incredibile giro del gusto, con le tante stazioni che compongono il ristoro finale (in piazza Galtieri) con salato, dolce, frutta, acqua, birra ghiacciata, gelato, con gli atleti entrati spossati e stanchi e usciti freschi, rilassati ed energizzati, quasi pronti a correre di nuovo! Ristoro che prevede anche una dose di buonumore e accoglienza, che non si trovano dappertutto!
Neanche il tempo di terminare la competizione che si parte con l‘estrazione di un buono sconto di 100euro per un viaggio-gara messo in palio dall’agenzia barese “Vivi e Sorridi” di Vito Viterbo: primo estratto Carmelo Ventimiglia, il leone biondo presente dappertutto, premio meritato!
Simpatico l’intervento del locale sindaco Giuseppe Cosola, che invita a rimanere in loco e a scoprire Adelfia, per poi promettere di partecipare alla gara dell’anno prossimo, come aveva fatto l’anno prima per questa, da perfetto politico!
E’ il momento delle premiazioni, ecco le prime tre donne e a seguire i primi tre uomini: i due vincitori – Grieco e Labianca - ritirano l’oramai classico trofeo che raffigura una vigna in corsa con tanto di scarpette tecniche; inoltre, come per gli altri componenti del podio, un numero indescrivibile di premi, dall’articolo tecnico, al “birrone”, dalla torta ai prodotti alimentari ricavati con la canapa legale…
E tanti premi ricompensano anche i primi tre di ciascuna categoria per fascia di età, il tutto condotto con la solita maestria dal presentatore Paolo Liuzzi.
Targa e tanta uva per le prime tre società per numero di arrivati al traguardo: vince la Amici Strada del Tesoro che precede La Fenice Casamassima e Atleticamente Modugno.
Numerosi premi sono poi consegnati al primo/a adelfiese giunti al traguardo, al primo/a della società organizzatrice, ai liberi, alle varie associazioni collaboratrici e a Cosimo Girolamo, sempre da lodare per tutta la forza, la passione, il sacrificio che ci mette.
E’ davvero finita, il saluto di Paolo, gli applausi dei presenti e l’arrivederci al 2019.
Onestamente, pur ritenendo i 532 iscritti Fidal una buona cifra per una gara provinciale, mi sarei aspettato un numero maggiore, un’adesione più larga per una manifestazione sempre bella, ben curata, simpatica e volta allo star bene dell’ospite podista.
Forse il gran caldo previsto e poi trovato, la stanchezza dopo mesi di competizione e la voglia di ferie, hanno bloccato gli assenti, dispiace perché gli organizzatori avrebbero meritato numeri più rilevanti.
Noi che c’eravamo, ci siamo divertiti, siamo stati trattati bene, abbiamo passato una serata di piacevole benessere fisico e psicologico. Peccato per chi non c’era, in fondo manca meno di una anno per venire, provare e verificare. Intanto complimenti all’intera Atletica Adelfia, continuate così!
P.s.: un caloroso saluto ai miei due amici partecipanti tesserati per “La Recastello Radici Group”, Antonia Netti e Carlo Magni, è sempre un piacere vedervi!
2 commenti
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Mercoledì, 25 Luglio 2018 10:41
inviato da Antonio Moretti
Splendido racconto. Ti segnalo solo una piccola (grande) dimenticanza: un encomio ci voleva per il piccolo Gianluca, ragazzo con la sindrome di Down, che è giunto al traguardo pochi secondi prima di Cosimo
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