Michele Graglia ha vinto la Badwater 135
26 luglio - Ora la possiamo dire, Michele Graglia ce l’ha fatta, ha fatto la storia!
L’ultratrailer ligure ha vinto, infatti, la 41^ edizione della Badwater 135, l’ultramaratona più dura del mondo, 135 miglia, vale a dire 217 chilometri, nell’inferno bollente della California, con 4450 metri di dislivello positivo (1859 metri di dislivello negativo) e temperature sempre oltre i 40 gradi, con punte oltre i 50! Partenza dal Badwater Basin nella Death Valley (85 m. s.l.m., il punto più basso del Nord America) a arrivo a Whitney Portal a 2.530 metri di altitudine, attraversando tre catene montuose.
Michele Graglia (Impossible Target), 35 anni, di Taggia (Imperia), un passato da modello, già vincitore della Yukon Artic Ultra, è il primo italiano della storia ad imporsi in questa gara, conclusa in 24:51:47, al termine di un dominio totale; il secondo classificato, l’americano Jared Fetterolf, è giunto oltre mezzora dopo, in 25:33:42!
Per Graglia si tratta della seconda esperienza in questa ultra: nel 2016 era giunto 25°; l’anno scorso, viceversa, Marco Bonfiglio aveva chiuso in seconda posizione in 25:44:18.
Tra i 99 partecipanti totali, provenienti da 22 nazioni diverse, altri due italiani hanno concluso la massacrante esperienza: Julius Iannitti (Castellaneta – TA), 37° in 38:43:30 e Simone Leo (Cinisello Balsamo – MI), 51° in 42:46:15, anche loro atleti Impossible Target.
69 i finisher, prima donna – 5^ assoluta – la statunitense Brenda Guajardo in 28:23:13.
Fondamentale in questa manifestazione il supporto dell’equipaggio (crew) a sostegno di ciascun atleta, con il gruppo di 3-4 uomini a bagnare continuamente il concorrente, a fornirgli integratori, sali ed acqua per riuscire a resistere alle estreme condizioni climatiche e a sostenerlo moralmente.
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