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Lug 31, 2018 3169volte

Davos (CH), chiusa la Swissalpine 2018

Il "Mount dla Bestcha", passaggio delle gare più lunghe Il "Mount dla Bestcha", passaggio delle gare più lunghe Fabio Marri

Nell’ultimo fine settimana la Swissalpine di Davos, che alla 33° edizione aveva puntato in grande stile su S. Moritz e zone limitrofe, ha chiuso i battenti per il 2018, dando appuntamento al nuovo doppio weekend del 20/28 luglio 2019. I dati ufficiali parlano di 3605 atleti provenienti da 58 nazioni, ma ovviamente gli svizzeri, soprattutto locali o delle regioni vicine, sono stati di gran lunga i più numerosi.

I dati di partecipazione sono confrontabili solo in parte con quelli del 2017, data la diversità delle gare e, in quasi tutti i casi, della sede di partenza: ben lontani appaiono i tempi in cui tutte le corse finivano nella pista sotto il palaghiaccio di Davos. Nemmeno i numeri confortano la smania di cambiamento che ha caratterizzato questa edizione: la gara-clou, quella che sostituiva la leggendaria 75/78 km durata dall’inizio fino all’anno scorso, era diventata di 88 km (altre fonti della stessa organizzazione dicono 85 km), con partenza da S. Moritz, e ha raccolto 300 finisher in tutto (61 donne): nel2017 erano stati 454 (85 donne).

Ha vinto il maiorchino Tofol Castanyer, vincitore anche dell’ultima K 78, in 8 ore e 20, surclassando di ben 48 minuti il secondo. Prima donna, in 9h42, Julia Bleasdale, passaporti inglese e tedesco, ma residente a Pontresina, cioè  uno dei luoghi attraversati dalla corsa. I tempi ottenuti dimostrano la durezza della gara, non più popolare presso tutti i tipi di podisti, come nella tradizione.

Era stata allestita anche una super-ultratrail di 127 km, che ha raggranellato al traguardo 113 corridori (di cui 21 donne), con vincitore un altro naturalizzato svizzero, Ramon Casanovas in 15 h 40. Unico italiano al traguardo, il napoletano Gabriele Carbonara che ha impiegato 22h 31. Tra le donne ha prevalso un’altra svizzera, Denise Zimmermann, in 18h 47. Nel 2017 le gare estreme erano due: una 133 km finita da 77 atleti e una 214 km conclusa da 51: se le consideriamo entrambe, troveremo che il risultato del 2018 è numericamente inferiore.

L’unico netto miglioramento negli arrivati si è avuto con la 43 km di Davos-Davos attraverso i passi Scaletta e Sertig, finita da 660 persone (178 donne): primo uomo in 3.10, prima donna in 4. 03. Nel 2017, la 47 km più o meno equivalente era stata finita da 516 corridori. Della scarsa partecipazione alla 43 di “Prologo” a Samedan ho già scritto; nel frattempo è uscito il report di Birgit Fender che allego qui:

https://www.marathon4you.de/laufberichte/swissalpine-irontrail/der-neue-k47/3425

 

Tra le altre gare, l’unica che ha registrato una cifra consistente di arrivati è stata la 23 km, con 654 finisher contro i 608 del 2017: ma è chiaro che si tratta di una corsa di contorno.

Vedremo le scelte organizzative dell’anno prossimo se apporteranno qualche modifica a un restyling evidentemente poco apprezzato dagli atleti.

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