Mezzolombardo (TN) – 10 miglia del Teroldego
11 agosto - Il Teroldego (accento rigorosamente sulla ò) è un vitigno di antiche origini e dalla discussa origine del nome: c’è chi lo connette al Tirolo (“Tiroler Gold”, oro tirolese: strano nome per un vino rosso), sebbene i chimici sostengano che abbia parentele genetiche con uve quali la Marzemina e la Lagrein, di origini addirittura medio-orientali come l’amore bello e impossibile di Gianna Nannini. Sta di fatto che oggi il vino scaturito da queste uve è appannaggio della cosiddetta Piana Rotaliana, ovvero un territorio a ovest di Trento, nelle valli d’Adige e di Noce, tra Molveno e la Val di Non per intenderci. Qui, nella cittadina di Mezzolombardo, alle 18 di sabato 11 è partita la “10 miglia”, competizione pressoché in piano tra i vigneti: premio garantito, una bottiglia di vino e mezzo chilo di pasta, e a fine gara un piatto di pasta ed un bicchiere del vino in questione (questo almeno era promesso dal sito ufficiale, ma sembra che il vino non sia apparso per niente, salvo che non si insistesse in modo vigoroso... siamo in regione autonoma, ma certi vizi dell'Italietta sono penetrati).
Gara frequentata ovviamente da corridori locali, ma data la stagione, oltre che il prestigio della manifestazione, anche ‘visitata’ da corridori foresti. “Mezzo foresto” è il vincitore, Ousman Jaiteh, tesserato per il Trentino Running Team, che ha concluso in 53:52; alquanto “decentrato” il secondo, il pugliese Francesco Milella (Daunia Running, peraltro habitué di queste contrade), giunto a quasi tre minuti ((55:30), davanti al trentino Alex Cavallar (56:08), che ha preceduto una schiera di corregionali. In campo femminile cast di grande prestigio, regolato dall’eterna giovinezza della reggiana Isabella Morlini (non ne diciamo l’età, ma la classifica ufficiale dichiara la categoria SF 45), che al mattino scala le montagne e verso sera per rilassarsi va a correre: e ha vinto in 1.05:07, 48 secondi prima della locale Federica Stedile, e due minuti esatti davanti all’altra trentina (SF 50 !) Simonetta Menestrina. Quinta un’altra atleta di prestigio, l’ultramaratoneta Monica Carlin, coetanea della vincitrice. Galline vecchie (sia detto con l’ammirazione di uno ancor più vecchio) che sanno fare un brodo più buono di tante pollastrelle. Se poi (secondo l’usanza emiliana ben nota alla professoressa Morlini) il brodo, nel quale magari galleggeranno canederli, sarà “in vino”, cioè irrobustito nel piatto da un bicchiere di Teroldego, sarà una goduria in più, da insegnare (insieme alle tecniche di corsa) ai discendenti di Cesare Battisti e Alcide De Gasperi.
2 commenti
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Lunedì, 13 Agosto 2018 21:14
inviato da Lorenzo
Buonasera,
Le critiche sia positive che negative dovrebbero apportare un valore aggiunto ma la Sua sinceramente non saprei dove collocarla.
Mi scuso se la postazione del bar fosse fuori dalla Sua visuale quindi non accanto agli Alpini che provvedevano a distribuire la sola pasta. Aggiungo "lamentele vigorose" non ne ho sentite anche perché sarebbe stata mia premura gestirle!!!
Che poi, in una meravigliosa Regione Autonoma come il Trentino sia penetrato l'Italietta, ... non sono riuscito a comprendere..., siamo tutti Italiani.
Comunque, porgo le scuse per quanto accaduto.
Cordialmente
Santelli Lorenzo
L'addetto alla distruzione del Teroldego
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