S. Maria in Strada (BO), Camminata Badia in festa
6 settembre - Doveva essere il 1993 quando per la prima volta circolò (non ancora sul web, ma nei calendari cartacei) l’annuncio di una nuova corsa, a una quindicina di km da Bologna, in occasione della sagra di questa antica abbazia camaldolese, poi cistercense, in riva al torrente Samoggia (chi arriva in treno da Milano, esattamente alla stazione di Ponte Samoggia, se volge lo sguardo verso nord seguendo il corso del torrente incontra l’abbazia a poche centinaia di metri: la linea AV addirittura lambisce il terreno parrocchiale).
Da quei tempi, non credo che la gara si sia disputata regolarmente; negli ultimi anni però è diventata un appuntamento costante, una scampagnata che per la parte gestionale si vale della collaborazione dell’ex presidente del coordinamento podistico bolognese, Angelo Pareschi (che conferma: la maratona di Bologna non si fa né si farà).
Il giro sostanzialmente costeggia il torrente, con lunghi tratti erbosi o sterrati, in mezzo alle coltivazioni tra cui quest’anno prevale il girasole (saranno ordini superiori; ma io continuo a chiedermi dove sono finiti i campi di grano di una volta, in una nazione che importa dall’estero la metà del suo fabbisogno di frumento).
Gara non competitiva, e - nello stile bolognese - mortificata dal vezzo della partenza libera rispetto alle 18,45 fissate. All’ora giusta eravamo rimasti meno di un centinaio, comunque un buon numero rispetto ad altre annate e altre competizioni limitrofe: ricordavamo che nel passato il via era dato dopo la benedizione del parroco-abate. Ma non si vedeva nessun prete, al che il veterano locale Giuseppe Cuoghi si interessava presso gli organizzatori, ricevendo la risposta: “Bè, ma non siete ancora partiti?”.
In tutta fretta, con una bandierina si portava in testa al gruppo e dava il via, mentre nuvole minacciose incombevano sui partenti regolari. Anzi, dopo 3-4 km ci accorgevamo che la strada era bagnata per una pioggia già venuta e finita: con sadismo commentavamo che stavolta erano stati i partenti anticipati a beccarsi l’acqua, mentre noi abbiamo concluso indenni i 7,4 km confortati al termine dal premio di una piada o, a scelta, un pacco di biscotti.
Non più di cinque o sei i gruppi presenti, bolognesi per dovere o per affetto (come il Castelfranco Emilia); i modenesi erano tutti precettati a Sassuolo, con l‘eccezione della fotografa Teida che scopriva persino una storica canotta di Podisti.net indossata dal vecchio amico Stefano Piazzi.
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