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Ott 21, 2018 2737volte

Monte Pastore (BO), 40° Camminata della Caldarrosta

La zona di partenza-arrivo La zona di partenza-arrivo F. Marri

21 ottobre - Anche Monte Pastore, località di Monte S. Pietro a 600 metri d’altezza sul corso del torrente Lavino, raggiunge i 40 anni della sua camminata: da condividere, quanto al calendario, con altre due corse in provincia di Bologna, la 38° Fira di sdazz a Baricella e addirittura la cinquantesima Tre Monti di Imola, una delle gare più antiche d’Italia che però da anni si è resa indipendente dal coordinamento bolognese, guarda più verso la Romagna e riesce a radunare cinquemila partecipanti da tutta Italia (sebbene più che dimezzati rispetto agli anni d’oro).

Come si diceva dopo la gara con l’ex presidente del Comitato bolognese, Angelo Pareschi, oggi i podisti amministrati dalle Due Torri (in forte calo, anche come numero di società affiliate) si saranno divisi in tre parti all’incirca uguali, di 500 unità ciascuna; sta di fatto che a Monte Pastore, al via dato dallo stesso Pareschi alle 9 (previa punzonatura dei cartellini non competitivi, che non ho capito a cosa servisse) eravamo grosso modo in 25, che poi abbiamo raggiunto per strada qualche centinaio di camminatori, partiti mezz’ora o più prima, i quali hanno continuato ad arrivare almeno fin verso le 11, che era l’orario d’attesa garantito.

Direi che prevalessero le donne, ma di donne che corressero ne ho viste due in tutti i 9,6 km: una morettina che era l’unica del gentil sesso presente alla partenza ‘giusta’, e una bionda ben fatta con la coda di cavallo (forse partita un po’ in ritardo), che mi ha passato verso metà gara. Le altre, erano massaie generalmente sopra peso e ben oltre quella che Manzoni chiamava l’età sinodale (e non è che i maschietti fossero molto più giovani e, tranne i 25 di cui sopra, facessero qualcosa di diverso dal camminare).

Monte Pastore (BO), 40° Camminata della Caldarrosta

Rispettabili tutti, anche per la scelta di un percorso molto bello, quasi interamente campestre, con un dislivello complessivo di 200 metri ma tutto corribile (due cimette a 680 metri intervallate da una discesa fino a quota 560; pensate che il sottoscritto ha tenuto la media dei 7:30/km !), ben segnato e con l’erba ottimamente rasata, ai cui lati occhieggiavano  bianchi funghi prataioli,  e che offriva bei panorami incluso il ricordo di quando nei pressi ci passava la estinta Bologna-Zocca di Pareschi e Bernagozzi.

Così va oggi il podismo nato negli anni che la benzina spaventava col suo prezzo enorme di 400-500 lire al litro (oggi costa 6-7 volte tanto e ci abbiamo fatto l’abitudine): i giovani di allora o si sono ritirati o camminano per la salute, e meno male che in parte camminano ancora, e alcuni hanno trasmesso la passione a figli o nipotini (era disponibile anche un percorso di 4 km, affrontato pure da bimbetti di 3-4 anni).

L’occasione di Monte Pastore è venuta buona anche per la ricorrenza della sagra della castagna, largamente esibita, insieme ad altra frutta e generi alimentari locali e no (fin da Sicilia e Alto Adige), nell’attiguo mercato. Era possibile anche pranzare in loco, all’aperto, a prezzi decisamente abbordabili (ma senza sconti per i podisti). Ai due eurini dell’iscrizione è corrisposto non solo un servizio inappuntabile, a questi livelli (notata anche una ambulanza del comune di Zocca con la scritta “L’arma più potente contro la sfiga… è il sorriso”), ma anche un pacco gara a scelta tra piadina e biscotti integrali; nei pressi del ristoro è spuntata persino qualche caldarrosta a libera fruizione.

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