25^ Napoli-Pompei, Maratona per la Pace e per pochi irriducibili
25 novembre – I coraggiosi organizzatori della “Bartolo Longo” di Pompei, capitanati da Beppe Acanfora, hanno riproposto la loro maratona in linea, dal capoluogo campano alla Città Sepolta nonché sede del grandioso santuario mariano dove la gara si è conclusa.
La maratona si era corsa fino al 2000 (una volta con arrivo dentro agli Scavi, iniziativa memorabile e da ripetere!), poi era stata ridotta ai 28 km della distanza lineare tra le due città. Quest’anno è stata riproposta, senza troppe pretese, con servizi minimi e via via ridotti (sono stati annullati sia i premi di categoria sia il pullman di ritorno a Napoli, né si è visto l'intrattenimento musicale con presentazione dei top runners indicato per sabato pomeriggio) ma con una quota di iscrizione davvero amatoriale, 20-25 euro (30 negli ultimi giorni) con sconti per iscrizioni di gruppo.
Al termine, sono stati 147 quelli che hanno concluso la gara, partita dalla scenografica piazza Plebiscito di Napoli e che, dopo 14 km più o meno nel centro del capoluogo, su un tracciato che ha in parte ripreso quelli della Mezza e della maratona napoletane, ha imboccato più o meno la strada litoranea e, attraverso la serie continua delle cittadine costiere (Portici, Torre del Greco, Torre Annunziata) è giunta a Pompei costeggiando gli scavi e arrivando proprio di fronte alla grande chiesa nella piazza dedicata al beato Bartolo Longo.
Napoli-Pompei 2018
Il tempo imbronciato e un uragano durante la seconda ora di corsa si sono aggiunti ai disagi del traffico: dopo i primi 4 km a Napoli dove gli atleti hanno avuto una protezione assoluta, è cominciata una convivenza tra auto e podisti da principio sopportabile e ben regolata dalle frequenti pattuglie di vigili urbani, poi divenuta alquanto problematica intorno alla metà percorso, infine tornata più tranquilla nell’ultima decina di km, quando è addirittura apparsa una corsia dedicata. Prima, ai corridori si imponeva la scelta fra la strada (quasi sempre ciottolata, e abbastanza trafficata) e i marciapiedi a lato, con tutte le loro problematiche: sconnessioni, gradini a ogni incrocio, auto in sosta, cassette dei venditori di frutta, cacche di cane, l’immondizia sparsa che per Di Maio è solo una ceppa, e via dicendo. Si aggiungano i continui saliscendi, dal livello del mare fino ai 78 metri del km 29, che hanno portato il dislivello complessivo a superare i 400 metri.
Sufficienti le segnalazioni mediante frecce dipinte sull’asfalto, e va aggiunto che a tutti i bivii e gli incroci erano presenti forze dell’ordine o volontari; scarsini i ristori, consistenti essenzialmente in bottigliette d’acqua, che peraltro ho visto solo ai km 5, 20, 27, 30, più un po’ di frutta al 35. Ai km 10 e 15 si intuiva che ci fosse stato un cosiddetto 'abbeveraggio' dalle bottigliette vuote a terra, ma per chi marciava ai 6/km non c’era più niente da prendere.
Per fortuna, dopo un’ora di pioggia torrenziale, è smesso, e addirittura verso Pompei è apparso un po’ di sole, non però capace di asciugare l’acqua alta che letteralmente inondava la strada ai km 38-39 (anche le fognature devono appartenere alle ceppe dimaiesche).
All’arrivo, spogliatoi angusti e senza acqua corrente (salvo non andare in fondo all’attiguo refettorio per usufruire dei gabinetti collettivi), ristoro piuttosto spartano arricchito dal pasta party (ma non per i ritardatari).
Ha vinto Youssef Aich, unico marocchino in gara, con 2.36:56, e cinque minuti di vantaggio su Mario Maresca (cronometraggio tramite chip Tds, tappetini di rilevamento solo alla partenza e all’arrivo, e due o tre posti di controllo con spunta manuale); prima tra le 22 donne la W 45 Mara Calorio, tesserata Runcard, in 3.10:05. A entrambi i vincitori sono toccati (o almeno così garantiva il programma) 500 euro.
Tre supermaratoneti hanno chiuso a pari merito la teoria degli arrivi, in 5.12:29: il romano Michele Quarto, il foggiano Massimo Faleo (che qui fungeva da capogruppo del Club Supermarathon) e il milanese Vito Piero Ancora, primatista italiano come numero di maratone e che quest’anno è destinato a battere nuovi record, al pari della coppia barlettana Angela Gargano-Michele Rizzitelli che hanno concluso poco avanti.