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Apr 03, 2019 4305volte

Bari - 33^ Vivicittà

La partenza La partenza Foto Roberto Annoscia

31 marzo - “Vince chi c’è”, recita lo slogan della Vivicittà di Bari, in tanti allora hanno vinto, le cifre si sono sprecate dai 6500 del servizio del TG3 Puglia Rai ai 4000 di alcuni quotidiani, al già più veritiero 3500 di altri media.    

Difficile entrare nei numeri ufficiali, la competitiva ha registrato 1051 adesioni, non so dire quanti fossero gli iscritti alla non competitiva di 4 km e quanti alla corsa con il cane (gli amici a quattro zampe mi son sembrati pochini), tanti erano anche gli imbucati (12 euro a testa pesano in un bilancio familiare: prevedere due quote – una ridotta notevolmente senza premio di partecipazione – per una corsa indetta da un ente di promozione sportiva non sarebbe male e da trascurare, pur ricordando che un euro di ciascuna iscrizione è andato in beneficenza).   

Vivicittà continua ad essere una manifestazione amatissima dai podisti, per anni ha rappresentato la corsa pugliese d’eccellenza, quasi un vero e proprio campionato: ottenere un crono positivo in questa manifestazione era elemento distintivo per un anno intero.

Qualcosa ora si è perso, si corre tanto e dappertutto, sono aumentate le distanze e le tipologie di gare, si cerca sempre e comunque di essere alternativi…

Per anni retta e gestita da Elio Di Summa, capace di portarla davvero in alto, dopo un periodo di crisi legato anche a mancate collaborazioni degli enti politici locali, la manifestazione ha ripreso quota approfittando anche del validissimo apporto di Rino Piepoli e di tutti i soci della Road Runners Bari.

Positiva l’organizzazione della manifestazione con rapido ritiro di pettorali, chip e pacchi gara (sono nelle ultime fasi è creata una leggera calca). Pacco gara ricco, con sacca in nylon contenente maglia tecnica, calzini e prodotti alimentari; in tanti, soprattutto i neofiti, hanno scelto di correre con la maglia ufficiale, creando un autentico fiume rosso in città.

Come da regolamento nazionale, la distanza è stata accorciata, dai canonici 12 km si è scesi ai 10, ma a Bari esattamente 10300 metri, eliminando il classico giro intorno a Parco Due Giugno, con i podisti a scendere direttamente verso Viale della Repubblica e il centro.

E’ rimasta la caratteristica dei "tre ponti", come da sempre è stata denominata in gergo questa manifestazione; creano un certo disagio ai meno allenati, ma fanno scrematura.

A presentare la manifestazione il buon Paolo Liuzzi, che non smette di eccellere; ad affiancarlo due dj di una radio locale, dediti soprattutto agli sviluppi di costume.

Splendida la giornata, dal clima di primavera inoltrata, che ha mostrato quanto bella sia la nostra città illuminata dai raggi del sole.

Partenza ben gestita con accesso impedito frontalmente, se non agli atleti riconosciuti tra i favoriti; da evitare per le prossime edizioni il blocco unico con i non competitivi che dovrebbero partire qualche minuto dopo gli altri.

Scenicamente bellissima la partenza, con lo sparo di milioni di coriandoli bianco rossi in alto, unitamente allo sparo di via avvenuto in diretta radio e in contemporanea nazionale alle ore 10.00.

Lungo il corteo, anche per via di alcuni non competitivi giunti in ritardo, o altri che manifestavano già prima di cominciare una certa stanchezza.

Al via in prima linea, il sindaco di Bari, Antonio De Caro, e l’assessore allo sport Piero Petruzzelli: il “primo cittadino” in piena campagna elettorale, impegnato in tante altre faccende, ha corso per qualche chilometro per poi ritirarsi; Petruzzelli – notevolmente più allenato – l’ha finita, presentandosi poi per le premiazioni finali…

Il tracciato, interamente cittadino, blindato al traffico, ha attraversato alcune arterie centrali di Bari, Corso Cavour, Corso Vittorio Emanuele, Corso Vittorio Veneto, il lungomare Nazario Sauro, provocando le proteste di alcuni rozzi cittadini, soprattutto nel finale; pochi gli applausi ai protagonisti, se si escludono i primi.

Percorso veloce, favorito dall’assenza di vento sul mare, sostanzialmente piatto, eccettuati i suddetti tre ponti, con ristoro a metà distanza con bottigliette d’acqua.

Due i favoriti della vigilia, entrambi pugliesi ma entrambi con addosso la canotta della Casone Noceto di Parma. Notevole la differenza di età, classe 2000 il primo, classe 1980 il secondo, entrambi però già con tanti titoli nel loro palmares.

Il primo, Pasquale Selvarolo di Andria, il secondo, Giovanni Auciello di Palo del Colle: ben presto la strada ha evidenziato la differenza di condizione tra i due, Selvarolo è andato via e da solo è giunto al traguardo chiudendo in 31:31, classificandosi sesto nella classifica nazionale compensata.

Secondo posto per Giovanni Auciello in 33:07, che nel finale ha persino rischiato la rimonta del sempre combattivo Francesco Milella (Pedone Riccardi Bisceglie), terzo in 33:09. Quarto posto per l’ottimo Antonio Redi (Dynamyk Palo del Colle), seguito dal 18enne Andrea Palumbo (Ecolservizi Amatori Cisternino), quinto in 33:45, entrambi allenati dal professor Sternativo. Sesto posto per l’intramontabile Rino Bonvino (Dynamyk Fitness), seguito dal validissimo compagno di società, Vincenzo Trentadue, settimo in 34:38. Stesso tempo per un duo importante, Angelo di Donna (Amatori Atletica Acquaviva) e Francesco Marotti (Giovani Atleti Bari), ottavo e nono in 34:38; decimo, finalmente al rientro, il convalescente Francesco Minerva (Montedoro Noci) in 34:58.

In campo femminile, è Viola Giustino (Giovani Atleti Bari), semplice e forte, ad affermarsi in 39:28 davanti alla bravissima Luana Boellis, la gallipolina tesserata per l’Apuliathletica di San Pancrazio Salentino), seconda in 41:03, e alla risoluta Francesca Riti (Montedoro Noci), terza in 41:56. Quarto posto per la “pantera” Pina Fornarelli (Athletic Academy Bari), una vita da allenatrice, in 42:38, seguita dalla sempre più forte Luana Chiara Piscopo (Dream Team Bari), quinta in 43:00, e dalla giovanissima Valentina Lomonte (Athletic Academy Bari), sesta in 43:41. Sempre reattiva, Dominga Mongelli (Atletica Adelfia) è settima in 45:20, davanti alla poderosa Maria Rosa Valerio (Quelli della Pineta Bari), ottava in 45:53, e alla capace Anna Attanasio (Dream Team Bari), nona in 46:28. Adriana Dammicco (Atletica Bitritto), sempre volitiva, è decima in 46:36.

933 i competitivi giunti al traguardo (736 uomini, 197 donne), con graduatorie chiuse dal duo dell’Atletica Bitritto, "nonno" Vincenzo Mirizzi, accompagnato da Carmela Gloriso, entrambi in 1:32:32.

Per quanto riguarda gli arrivi, pur differenziati, eviterei – anticipando lo stop - di far giungere i partecipanti della corsa libera sulla stessa linea dei competitivi, situazione che genera confusione e discussioni.

Quando ancora gli ultimi non avevano tagliato il traguardo, il via alla cerimonia di premiazione, con la presenza della figlia del Comandante della Polizia locale Nicola Marzulli, deceduto un anno fa, al quale è dedicato il memorial. La signora ha premiato i componenti dei due podi, con gli atleti che hanno ricevuto trofei, una confezione di prodotti alimentari e un articolo tecnico.

A seguire, sono saliti sul palco i primi tre di ciascuna categoria per fascia di età, tutti premiati con targa: a premiare Giacomo Leone, il presidente delle Fidal Puglia e il suddetto Assessore allo sport, Piero Petruzzelli.

Ultimo atto la premiazione delle prime tre società per numero complessivo di arrivati: sul podio salgono i presidenti di tre storiche società baresi, nell’ordine Amici Strade del Tesoro, Quelli della Pineta e Runners del Levante.

La tanto attesa estrazione della crociera per due persone premia il pettorale 3350, beato il fortunato! 

I saluti di speaker Paolo, la musica si abbassa, è finita anche questa.

Giudizio positivo, organizzazione promossa, una città in movimento è sempre piacevole per chi come me crede in questi valori; mi piacerebbe solo che la corsa su strada generasse in città la nascita di strutture per la diffusione dell’atletica giovanile, davvero troppo carenti se si esclude il solo e solito Bellavista, fra l’altro prossimo alla chiusura per ristrutturazione…

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