Corre i 5000 per la prima volta… al Mondiale!
Avete presente quando un amico Vi chiama per proporre una gara che non avete mai fatto? E Voi rispondete che forse non è il caso, ma alla fine, per il quieto vivere, ci andate… Ecco, a Jonathan Busby è successa una cosa simile, peccato che a chiamarlo non sia stato un conoscente, ma i dirigenti della federazione di atletica di Aruba e la gara erano i 5000 metri mondiali a Doha, ieri 27 Settembre.
Se pensate che Aruba sia solo un dominio e-mail e trovate strano che un suo rappresentante possa disputare dei campionati mondiali, siete in ottima compagnia. Invece no, Aruba è una stato indipendente. Un’isoletta ex colonia olandese nel Mar delle Antille.
Sfruttando la wild card offerta dalla IAAF, Jonathan può schierarsi al via, sebbene non abbia conseguito il crono minimo di qualificazione. Anzi, per essere precisi, senza aver alcun tempo sulla distanza registrato in stagione… Per il trentatreenne è un massacro. E vorrei vedere Voi se andaste a fare un 5000 ed in batteria Vi trovaste con tutti quei califfoni in gara. C’è anche il nostro Crippa che peraltro fa la stessa fine di Busby, eliminato pure lui. Al ritorno a casa Jonathan potra dire che si, è stato eliminato, ma è stato sfortunato perché è finito in una brutta manche. Pensate che non ce l’ha fatta nemmeno Yeman, ;-)
La storia però non finisce qui. E’ adesso che viene il bello. Busby in gara va in crisi. Complice l’emozione, un inizio troppo veloce ed il clima da sauna di Doha. Però non è in ultima posizione, dietro c’è un collega. Probabilmente anche lui non è lì per meriti tecnici, ma solo per consentire alla IAAF di piantare un’altra bandierina-stato sulla torta di questi mondiali. Si tratta di Braima Sunclar Dabó, proveniente dalla Guinea Bissau. Busby all’ultimo giro crolla e si accascia sulla pista, disidratato e quasi incosciente. Il buon samaritano Dabò però non lo sorpassa. Potrebbe far finta di nulla, evitando l’ultima posizione. Invece si ferma e lo sorregge, accompagnandolo per i 250 lunghissimi metri che mancano al traguardo.
La scena manda in delirio il pubblico del Khalifa Stadium e consente a Busby di chiudere insieme a Dabó in 18’10” e qualche centesimo, tempo che non gli avrebbe consentito di vincere nemmeno un campionato regionale master nelle categorie dove i concorrenti cominciano ad avere i capelli bianchi. Prima di crollare al suolo, da buon tapascione, Busby ferma il cronometro del suo GPS. Verrà squalificato, ma è già entrato, insieme a Dabó, nella storia dell’atletica.
1 commento
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Lunedì, 30 Settembre 2019 12:11
inviato da Mark
E atleti validi rimangono a casa...scelta senza senso
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