Doha: Desisa vince la maratona uomini, Rachik dodicesimo
5/6 Ottobre - La maratona maschile dei Campionati Mondiali di Doha si chiude, per l' Italia, con il dodicesimo posto di Yassine Rachik in 2h12:41, il quindicesimo di Eyob Faniel in 2h13:57 e il ritiro di Daniele Meucci al trentesimo chilometro.
Vince allo sprint l’etiope Lelisa Desisa in 2h10:40 sul connazionale Mosinet Geremew, secondo in 2h10:44. Terzo il keniano Amos Kipruto in 2h10:51. Quarto lo scozzese Hawkins in 2h10:57.
La maratona si è sviluppata in condizioni ambientali nettamente più favorevoli rispetto alla stessa distanza femminile e alle gare di marcia.
La gara, con partenza alle 23:59 locali, si sviluppa sul giro di 7 chilometri da ripetere 6 volte sulla Corniche, il lungomare illuminato a giorno di Doha; 73 gli iscritti.
A sorpresa, subito dopo il via, è in testa solitario il paraguaiano Derlys Ayala che procede a 3:00 al chilometro, inseguito dai migliori, tra cui i keniani Korir, Kipruto e Kirui e l'ugandese Kiprotich, campione olimpico a Londra.
Al decimo chilometro Ayala conduce con un minuto di vantaggio sul gruppo, con passaggio in 30:40. Rachik è 13° in 31:42, Meucci 38° in 31:53, Faniel 50° in 32:09.
Al 15° km, Ayala ha aumentato il suo vantaggio a 1:02, con passaggio in 46:34, seguito dal gruppo composto dai migliori africani, dallo scozzese Hawkins, dallo svedese (di origini eritree) Abraha e dal nostro Rachik, nono in 47:39. Meucci passa in 47:47, Faniel in 47:55.
Al 20° km Ayala è ancora in testa in 1:02:38, ma il primo inseguitore, l’eritreo Zersenay Tadese, è a soli sei secondi (1:02:44). Infatti, dopo l’azione dello svedese Abraha che ha riavvicinato il gruppo al fuggitivo, gli africani hanno ripreso le redini del gruppo avvicinandosi al paraguaiano. Rachik è undicesimo, staccato di 19 secondi; Faniel e Meucci in 42^ posizione, staccati di 1:08.
Alla mezza maratona Zersenay Tadese conduce in 1h05:56, seguito dagli etiopi Lelisa Desisa e Mosinet Geremew e dai keniani Amos Kipruto e Geoffrey Kirui. Rachik è 12° in 1h06:18, Faniel 41° in 1h07:12, Meucci 50° in 1h08:08. Ayala, passato in 1h06:47, si ritira poco dopo.
Al 25° km Tadese è sempre in testa al gruppo in 1h17:38, seguito da vicino dagli etiopi Geremew e Desisa, dai keniani Kipruto e Korir e dal sudafricano Mokoka. Rachik è ottavo in 1h18:11, Faniel 29° in 1h19:28, Meucci 37° in 1:19:56.
Al 30° km in testa sempre Mokoka, Tadese, Kipruto, Desisa, Kirui e Geremew, con passaggio in 1h33:13; seguono l'altro keniano Laban Korir e il marocchino Sahli in 1h33:27, lo scozzese Callum Hawkins in 1h33:32, poi l’ugandese Fred Musobo e Rachik in 1h33:38. Faniel è 20° in 1h35:10, Meucci 29° in 1h35:41. Si ritira l’etiope Wasihun.
Al 35° km guidano il sudafricano Stephen Mokoka e il keniano Amos Kipruto in 1h48:48, seguono gli etiopi Geremew e Desisa e Tadese, poi il marocchino Sahli, poi Hawkins e i due keniani Korir e Kirui. Rachik è 10° in 1h49:29, Faniel è 20° in 1h51.23. Meucci si è intanto ritirato per problemi gastrici,come il keniano Paul Lonyangata, l'ugandese Mutai e il turco Arikan.
Al 40° km, in testa il gallese Callum Hawkins (quarto due anni fa al mondiale di Londra) che ha raggiunto Kipruto, Mokoka, Geremew e Desisa, con passaggio in 2h04:24; segue a 0.11 l'eritreo Tadese, a 0.28 il marocchino Sahli. Yassine Rachik è 11° in 2h05:33; Faniel è 16° in 2h07:20.
Con l'azione decisiva negli ultimi 600 metri di corsa, Lelisa Desisa va a vincere in 2h10:40, riportando dopo diciotto anni il titolo in Etiopia, trionfo completato dal secondo posto del connazionale Mosinet Geremew in 2h10:44. Terzo il keniano Amos Kipruto in 2h10:51, che respinge l'attacco dello scozzese Callum Hawkins, ancora quarto (come due ani fa) in 2h10:57. Quinto il sudafricano Stephen Mokoka in 2h11:09, sesto l’eritreo Zersenay Tadese in 2h11:29. 55 i finisher.
Le parole di Rachik, quarto tra gli atleti europei: “Ho cercato di correre in progressione, stavo molto bene come ho dimostrato, ho avuto un problema all’anca dal 34esimo km, non riuscivo più a spingere e ho pensato che non sarei riuscito a finire la gara. Ma ho tirato fuori la grinta per la maglia azzurr, ed essendo il mio primo Mondiale non potevo far altro che onorarlo. Dopo aver visto la gara femminile e la marcia avevo paura di saltare da un momento all’altro, quindi ho corso con un po’ di timore ma sono riuscito a ottenere una posizione che mi soddisfa”.
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