Pescara, XXXI Campionato Nazionale dei Circoli universitari
6 ottobre – Sul tracciato, sostanzialmente lungomare, che tra due settimane vedrà lo svolgimento della maratona pescarese, ma ovviamente con percorso ridotto, circa 220 dipendenti universitari (di cui ben 78 donne), da una ventina di atenei, hanno disputato la loro competizione annuale, che ogni anno è assegnata ad una università diversa (nel 2018 fu Pavia; nel 2020 pare sarà Milano, che col suo storico presidente Manfredi Tretola diede impulso a questi campionati, un tempo abbinati alla Stramilano).
Lotta abbastanza serrata per il successo assoluto nella gara maschile, sugli 8,5 km (con una sessantina di metri di dislivello per il passaggio attraverso due ponti sul fiume Pescara): ha prevalso un ‘naturalizzato’, Eric Edoardo Sanchez Chavez, in rappresentanza dell’Università della Calabria, in 28:57, 10 secondi meglio di Berardo Nicese (Firenze), che a sua volta ha preceduto di 7” Domenico Perilli di Pisa. A meno di un minuto dal vincitore assoluto è giunto il 4°, primo degli M 40, Francesco Gioviale di Salerno. Un nome illustre quello del vincitore tra gli M 50, Giovanni Guareschi, ovviamente di Parma (31:07).
Parmense è la vincitrice assoluta tra le donne, sui 5 km: Roberta Maestri, 21:32, con oltre un minuto di vantaggio sulla seconda, Veronica Lunerti da Camerino, e due minuti sulla terza, Loredana Rollandi della Statale di Milano. Anche in campo femminile, la quarta assoluta, Silvia Borselli (Firenze) è la prima F 40, immediatamente seguita tra il 5° e l’8° posto nella graduatoria generale dalle vincitrici delle altre categorie: Simona Grimaldi (Catania, F 45), Irene Marzoli (Camerino, F 50), Annamaria Nistri (Firenze, F 55), Cecilia Scoccia (Ancona, SF).
Onore anche ai più anziani: Lina Guglilmello (Milano), unica F 75, ma che ha lasciato dodici podiste dietro sé; Sandro Balelli (Camerino) e Arnaldo Becherucci (Genova), i due M 75, anche in questo caso tutt’altro che ultimi.
La classifica per società (che sommava i punti di partecipazione a quelli dei migliori piazzamenti) è stata vinta nettamente dall’università della Calabria, giunta a Pescara in forze (ben 48 partecipanti), davanti a Firenze (che però schierava solo 19 atleti) e ai padroni di casa di Chieti-Pescara (25 atleti).
La classifica “di merito” (alias “premio qualità”), che suddivideva il punteggio generale per il numero effettivo di podisti, è stata infatti vinta da Firenze, davanti a Camerino (15 classificati) e alla Calabria. Notevole il quarto posto ‘compensato’ di Parma, giunta a Pescara con soli 10 rappresentanti, ma evidentemente di valore, e di Padova, sesta con 9 atleti soltanto.
Tracciato quasi tutto su strada (chiusa al traffico, con notevole spiegamento di vigili), tranne qualche centinaio di metri su pista ciclabile, in particolare nel modernissimo Ponte del Mare alto 50 metri, e tra i più lunghi d’Europa nella sua categoria. Freccine direzionali non sempre evidenti, specie alla divisione dei percorsi tra uomini e donne, e negli ultimi 2 km dopo il Ponte del Mare, per cui ai corridori è stata praticamente lasciata la scelta fra strada, ciclabile e marciapiedi pedonali. Ottime le strutture di partenza-arrivo, squisitamente completate da torte casalinghe; e pronta l’esposizione delle classifiche by Sdam (coi chip a ‘disco volante’); non avrebbe guastato un tappetino di controllo al giro di boa maschile, dopo circa 4 km.
Dopo qualche aggiustamento, specie nelle classifiche di categoria, le premiazioni si sono svolte regolarmente, al centro-gara in un albergo a cento metri dal traguardo, poco più di un’ora dopo l’arrivo dell’ultimo. Festa completata dal pranzo sociale nello stesso albergo, durato meno del previsto e che ha consentito a chi lo volesse, prima della partenza degli affollati e ritardanti treni per il nord, una visita alla Pescara storica, soprattutto alla casa natale di D’Annunzio aperta straordinariamente anche la domenica pomeriggio.
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