Giappone: Ichiyama vince a Nagoya, Chebet alla Lake Biwa
8 Marzo - Tutto fermo in Italia, mentre in Giappone si sono disputate due maratone, entrambe però con partecipazione limitata ai soli atleti élite, anche per assegnare i posti rimanenti per comporre la squadra nipponica per le prossime (speriamo!) Olimpiadi di Tokyo, con maratone che si disputeranno a Sapporo.
Nella fredda maratona femminile di Nagoya (evento World Athletics Platinum Label), si è imposta la 22enne Mao Ichiyama in 2h20:29, nuovo record della corsa che cancella il 2h21:17 di Eunice Kirwa nel 2017, e che le vale la qualificazione per i Giochi di Tokyo.
Secondo posto per Yuka Ando in 2h22:41, che ha preceduto la keniana Purity Rionoripo, terza in 2h22:56. Quarta la etiope Hirut Tiberu in 2h23:17 (PB), con la debuttante sulla distanza, Sayaka Sato, quinta in 2h23:27.
La gara ha visto l’azione iniziale dei pacemaker, che con obiettivo finale di 2h20:30, hanno condotto il gruppone al passaggio al 5° km in 16:41 e al 10° in 33:19. Al’11° km si registra il ritiro di Nancy Kiprop, imitata un chilometro dopo da Betsy Saina. Dopo il passaggio al 15° km in 50:12, con le giapponesi Reia Iwade e Kayoko Fukushi che hanno cominciato a perder colpi, il 20° km è stato passato dal gruppo di testa composto da undici atlete in 1h06:50; al 25° km, passaggio in 1h23:30, si stacca Ai Hosoda. Al 30km, superato in 1h40:31, ecco la mossa decisiva di Ichiyama, che - passata solitaria al 35° km in 1h56:45, con 25 secondi di vantaggio su Rionoripo – va poi ad affermarsi con più di due minuti di vantaggio sulla seconda.
Splendida la rimonta di Yuka Ando, che ha superato quattro atlete negli ultimi sette chilometri, chiudendo in seconda posizione, precedendo la suddetta keniana Rionoripo.
Ichiyama è così ora la quarta maratoneta giapponese più veloce della storia, dietro a Mizuki Noguchi, Yoko Shibui e Naoko Takahashi; inoltre il suo crono rappresenta la miglior prestazione di una giapponese in patria, migliorando il 2h21:18 stabilito da Noguchi ad Osaka nel 2003.
Classifica:
1 Mao Ichiyama (JPN) 2:20:29
2 Yuka Ando (JPN) 2:22:41
3 Purity Rionoripo (KEN) 2:22:56
4 Hirut Tiberu Damte (ETH) 2:23:17
5 Sayaka Sato (JPN) 2:23:27
6 Helen Tola (ETH) 2:23:52
7 Birke Debele (ETH) 2:25:08
8 Ai Hosoda (JPN) 2:26:34
9 Reia Iwade (JPN) 2:28:39
10 Natsuki Omori (JPN) 2:29:29
L’altra maratona, riservata ai soli uomini, la 75^ Lake Biwa Mainichi Marathon (World Athletics Gold Label) di Oita, partita con 10 minuti idi ritardo per il malfunzionamento della pistola dello starter, e corsa interamente sotto pioggia e freddo, ha registrato il successo del 31enne keniano Evans Chebet in 2h07:29, seguito dal sudafricano Stephen Mokoka, secondo in 2h08:05, e dall'altro keniano Felix Kiprotich, terzo in 2h08:48, che ha preceduto il primo giapponese Naoya Sakuda, quarto in 2h08:59. Tre giapponesi sono scesi per la prima volta sotto le 2:10 Shoma Yamamoto (2:09.18), Shoya Okuno (2:09.28) e Kenya Sonota (2:09.50). Solo 25esimo Yuki Kawauchi in 2h14:33.
La gara, con passaggio al 5° km in 15:21, ha poi alzato i ritmi con il 10° km passato in 30:19, mentre già cominciavano a rallentare, per poi fermarsi definitivamente i vincitori uscenti, il keniano Samuel Ndungu e il marocchino Salah-Eddine Bounasr, oltre al vincitore di Boston 2018 Yuki Kawauchi. Dopo il passaggio al 15° km in 45:09 e al 20° km in 1h00:12, il gruppo di testa, formato da 28 corridori, è passato alla mezza in 1h03:32. Al 35° km, con passaggio in 1h45:43, è in testa il trio formato da Chebet, Felix Kiprotich e Stephen Mokoka, con i giapponesi Naoya Sakuda e Shoya Okuno al quarto e quinto posto. Ma nel chilometro successivo ecco il netto allungo di Chebet che distacca gli avversari e finisce in solitudine, cogliendo la vittoria.
Classifica:
1 Evans Chebet (KEN) 2:07:49
2 Steven Mokoka (RSA) 2:08:05
3 Felix Kiprotich (KEN) 2:08:48
4 Naoya Sakuda (JPN) 2:08:59
5 Shoma Yamamoto (JPN) 2:09:18
6 Alphonce Simbu (TAN) 2:09:23
7 Shoya Okuno (JPN) 2:09:28
8 Kenya Sonota (JPN) 2:09:50
9 Felix Chemonges (UGA) 2:10:08
10 Koki Yoshioka (JPN) 2:10:13
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