San Benedetto del Tronto (AP) - 16^ Maratona sulla Sabbia
E' stata come sempre un'organizzazione spartana, senza speaker e senza fronzoli, con una gioviale cena di pesce per la modica cifra di 10 euro la sera del sabato come pasta party, a contraddistinguere la 16^ Maratona sulla Sabbia (per la quale si è scomodata con un articolo speciale a firma di Rondelli anche la "Rosea"), diretta come sempre dalla società Maratoneti Riuniti che ruota intorno al quieto ed indomabile Francesco Capecci, la cui tenacia è stata premiata da Nostro Signore con un tiepido sole che ha illuminato il lungomare adriatico.
Poco partecipata e di scarso valore tecnico invece la competizione, con un calo vistoso di atleti sia sulla classica maratona che nella 50 chilometri, con viceversa la partecipazione di molti atleti, specialmente locali, alcuni dei quali influenzati, nella mezza-maratona e nelle non competitive di 7 e 14 chilometri.
Cuore della manifestazione è stato ancora una volta lo stabilimento del Circolo Nautico Ragn' A Vela, sede della partenza ed arrivo, di un circuito di 7 chilometri che si sviluppava sul bagnasciuga, da ripetersi 3 volte per la mezza, 6 per la maratona e 7 per la cinquanta chilometri.
Nella gara più lunga, a cui hanno aderito una sessantina di atleti, si è registrato il risultato tecnico di maggior valore, grazie alla partecipazione di ultramaratoneti di valore nazionale, con la "ripetizione" sul campo della 100 chilometri delle Alpi. Questa volta il metalmeccanico biellese Stefano Velatta, che in Piemonte fu costretto al ritiro a pochi chilometri dalla vittoria, è riuscito a vincere nettamente in 3h23'10" precedendo sul traguardo il giovane consulente finanziario triestino Enrico Maggiola (3h37'28") e l'ex calciatore livornese, muscolare papà di quattro figli, Marco Lombardi (3h42'20"). Tra le donne si è imposta la biologa di origine abruzzese Elena Di Vittorio (4h20'46"), davanti alla giovane compagna di squadra marchigiana Valeria Empoli (4h35'41") e alla parrucchiera di San Pietro in Casale, Alinda Lasi (4h59'32").
Nella classica distanza di maratona, con un'ottantina di atleti al via, si è assistito, in campo maschile, al netto dominio di atleti chietini, con al primo posto il "camoscio" di Rosello, allievo di De Benedicts, il programmatore Antonio Mario Fiadone (3h00'32"), davanti al piastrellista di Mozzagrogna Luciano Fattore (3h19'03") ed al geometra di Rocca San Giovanni Davide Ucci (3h20'23"). In campo femminile ha dettato legge l'asolana Raffaella Romani (3h39'06") sulla romana Eleonora Mella (4h01'26") e sull'abruzzese Alessandra Liberati (4h22'25").
Nella mezza-maratona non competitiva hanno tagliato per primi il traguardo l'impiegato anconetano Enrico Tesei e la forte atleta locale Katia De Angelis.
2 commenti
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Lunedì, 07 Maggio 2018 16:08
inviato da Fabio Marri
Risulta che Raffaella Romani sia inibita a tempo indeterminato come cicloamatrice. Ma, evidentemente perché non ci sono vasi comunicanti tra la Federazione ciclistica e la Fidal (eppure il CONI dovrebbe essere la loro casa comune, e di conseguenza anche l'agenzia antidoping), la suddetta ha potuto tesserarsi per l'ASD Atl. Cesenatico presso la Fidal, e ottenere risultati che sono registrati, diciamo così, "legalmente":
http://www.fidal.it/atleta/Raffaella-Romani/dqqRl5ulcWs%3D
Tra il 2017 e il 2018 ha anzi conseguito i due risultati migliori della sua carriera in maratonina, attorno e sotto a 1h34, entrambe le volte in corse liguri: l'aria della Liguria pulisce i polmoni, probabilmente depura anche sangue e urine, come si diceva una volta delle acque della vicina Montecatini. -
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Giovedì, 03 Maggio 2018 10:13
inviato da Maurizio
Mi chiedo perchè Raffaella Romani che è squalificata a vita per doping possa continuare a correre
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