I ragazzi di Villasanta e il ragazzo di Siderno
30 giugno - Un campione lo è anche (anzi, soprattutto) quando non vince: di Francesco Panetta è inutile ricordare i successi internazionali, il titolo mondiale sui 3000 siepi e la medaglia d’argento nei 10mila, o l’europeo sempre sui 3000 siepi, o le sue cinque vittorie al Campaccio; ma forse il suo gesto che rimane impresso nella storia, o diciamo meglio, nella leggenda poetica dello sport è quello agli Europei del 1994, quando aiutò a rialzarsi Lambruschini, caduto su un ostacolo, e lo pilotò alla rimonta verso la medaglia d’oro.
Il Panetta è questo, e non è cambiato: adesso, più vicino ai sessanta che ai cinquanta, tra le tante sue attività sta curando un gruppo di ragazzi della nazionale di nuoto paralimpico, tesserati per la Corona Ferrea Nuoto di Monza. Il virus ha sconvolto le loro abitudini, interdetta la piscina: ma la forma fisica non può venire meno, e da circa un mese Francesco dirige, a Villasanta nell'impianto del centro sportivo comunale "Massimo Castoldi" (concesso gratuitamente), gli allenamenti, come ha fatto anche questa mattina, dalle 9 alle 11, prima del briefing/conferenza stampa che si è tenuto alla presenza dei dirigenti del meritorio sodalizio monzese (che oltre al nuoto pratica anche altri sport acquatici, e in questo luglio compirà un anno di vita), come l’istruttrice Lucia Zulberti, del sindaco di Villasanta Luca Ornago (foto 325-336), di Michele Cecotti di Affari & Sport e… di Roberto Mandelli, che ha efficacemente reso l’idea di quanto accaduto nel suo servizio fotografico https://foto.podisti.net/p649897118
Un motto della società è “allenarsi insieme e giocare insieme, un percorso di amicizia e comprensione”; ecco dunque “mister” Panetta che dapprima raduna a cerchio i suoi allievi impostando sul prato gli esercizi di stretching, poi prende per mano i giovanissimi (come quello, tutto compreso nel suo compito, delle foto 11, 21/24), e li porta nelle varie zone del campo. Nelle foto 37/38, 62/63 insegna la tecnica del salto dell’ostacolo, a 43/52 li cimenta nei lanci del “vortex” (precursore del giavellotto), poi spiega la tecnica del salto in lungo (72/79). Si comincia a correre in modo agonistico, ed ecco Panetta accogliere quasi tra le sue braccia gli arrivati nelle gare (foto 126/150).
Tocca ai salti: tò, non sapevamo che Panetta saltasse alla Fosbury, come mima nelle foto 159 e seguenti; poi guardate nelle foto 217-218, quasi come con Lambruschini quella volta, che prende in un volo d’angelo il bimbetto che si tuffa.
Finiti i momenti agonistici, Mandelli vorrebbe fare altre foto, e allora i ragazzi non vogliono stare a disparte ma si stringono attorno al loro campione (foto 286/289), in un abbraccio che ha sapore, non di “distanza sociale” ma di quell’affetto che è più forte dei virus.
Dopo di che, tutti a sedere, con le distanze più che giuste, a fare il punto sulla giornata e le prospettive. Verranno di sicuro tempi migliori, ma intanto i ragazzi della Corona Ferrea hanno vissuto un’altra giornata straordinaria.
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