Trani (BT) – 5° Cross di Trani Memorial Mauro de Feudis
Se non ci siete mai stati, dovete provvedere… l’anno prossimo. Villa Schinosa è una grande masseria alle porte di Trani, con annesso un immenso vigneto, anche se non mancano alberi di arance e limoni, coltivazioni di bietole e di tanti altri ortaggi.
Un vero paradiso naturale, un vero paradiso dove poter correre in libertà tra i grappoli di uva che ben presto si trasformeranno in pregiato vino.
Qui si allenava anni fa Mauro De Feudis, uno dei pionieri del podismo pugliese e tranese in particolare: alla sua scomparsa, quale occasione migliore per ricordarlo, per celebrare il memorial in queste terre?
L’ottima idea venne a Gianfranco Fabiano, nipote di Mauro, splendido ragazzo e presidente della Trani Marathon: non ce ne siamo accorti, ma siamo già giunti alla quinta edizione.
Gara di corsa campestre ben organizzata e umana: la più bella definizione l’ha regalata Gianni Graziani, lo storico presidente della Pedone Riccardi Bisceglie, quest’anno impegnato a guidare la sua squadra al campionato regionale a Calimera, quando mi ha detto: “E’ un peccato non esserci, Gianfranco organizza con il cuore!”
E, in effetti, l’organizzazione è davvero generosa e cura gli atleti uno ad uno, preoccupandosi che tutti si godano la manifestazione, in tutte le fasi.
Facile raggiungere Villa Schinosa, ampi gli spazi per parcheggiare, tre bagni chimici (nonostante il verde) evitano scene poco edificanti e garantiscono la privacy.
Nell’atrio della Masseria la sollecita consegna di pettorali e ricchi pacchi gara, con maglia tecnica, bottiglia di buon vino e altri gadget, al costo di soli cinque euro.
Manca un punto bar dove prendere il caffè, in compenso è già attivo il punto vendita di vino e lo sponsor tecnico della manifestazione espone i suoi capi sotto il simpatico igloo.
A presentare la manifestazione, Michele Cuoco, che ritorna dopo un anno di assenza, anch’egli legato a questa manifestazione, in collaborazione con Vittorio Cassinesi, dj, showman ed intrattenitore locale, a comporre un duo tecnico e gioviale, sportivo e musicale.
415 gli scritti della vigilia, un ottimo numero senz’altro se si considerano la concomitanza sopra descritta del campionato regionale master a Calimera e l’altro cross a Mottola, segno che ben organizzare “paga” sempre.
Due le serie previste: alle 9,30 in gara tutte le categorie femminili e quelle maschili dalla SM60 in su; a seguire il via per tutte le restanti categorie maschili.
La corsa campestre (che io ritengo comunque addolcita rispetto agli anni 80-90 quando si creavano ostacoli artificiali aggiuntivi, si cercavano bruschi cambiamenti di pendenza) è più difficoltosa rispetto alla strada: superfici morbide, fangose impongono movimenti particolari alle articolazioni per mantenere l’equilibrio, mentre i piedi affondano; i tratti duri e pietrosi sottopongono le caviglie a duri sforzi; le strettoie impediscono spesso i sorpassi; si rischia di cadere…
Insomma la difficoltà aumentano, aumenta lo sforzo muscolare, gli apparati si rinforzano, per fortuna si riducono le distanze: la prima serie sarà impegnata per circa 4 chilometri, la seconda per circa 6.
E così, alle 9.30, ecco tutte le signore e i maschietti diversamente giovani pronti a partire per correre il giretto iniziale di circa un chilometro, definito il giro del prezzemolo, circumnavigando la zona così coltivata, prima di lanciarsi sul tradizionale giro di tre chilometri, che i partecipanti alla successiva serie percorreranno due volte.
Schierati i partenti dietro la linea, sotto lo striscione di via inneggiante la Trani Marathon, ecco il colpo di pistola sparato dei Giudici e via gli atleti a percorrere il vialetto d’ingresso per poi svoltare a sinistra proseguendo tra gli spazi verdi. Diversi i cambi di direzione, anche la superficie cambia spesso, passando dallo sterrato alla terra molle a quella più pietrosa, cambiano le difficoltà e le sensazioni in un crescendo di emozioni, profumi, odori, voglia di correre, allenarsi e, magari, anche vincere.
E a vincere la prima serie è il sempreverde Cosimo Papapietro (Top Runners Laterza) che precede il grintoso Fulvio Marzocchi (La Fabrica di Corsa Bari) e la prima donna, Maria France Zaccheo (Atletica Amatori Corato), sempre determinata. Terzo uomo è Gaetano Sifanno, il presidente di Quelli della Pineta Bari, seguito dal bravissimo Luciano Balzani della S.P. Seven di Savignano sul Rubicone (FC). Non molla mai ed è seconda tra le donne Milena Casaluce (Nuova Atletica Bitonto) che si permette “addirittura” di precedere un grande del podismo pugliese, Savino Nanula (Atletica Trinitapoli), quarto uomo, e il combattivo Vincenzo Paulicelli (Pod. Canusium 2004). Ecco altre due donne, le generose Agnese Falco (Olimpia Club Molfetta), una vita di corsa, quarta, e Nicoletta Ferrante (Atletica Talsano), sempre più brava, quinta. Il maresciallo Giuseppe Germinario (Pod. Canusium 2004) è il settimo uomo, davanti al deciso Francesco Damato (All Tri Sports Barletta), ottavo, e alle terribili signore Maria Dibenedetto (Barletta Sportiva), quinta, e a Maria Rosa Valerio (Quelli della Pineta), sesta. L’esperienza di Vito Del Vento (Assi Trani) in nona posizione, inseguito dalle capaci Filomena D’Adamo (Bitonto Runners), settima, e Maria Maddalena Milano (La Fenice Casamassima), ottava. Decimo uomo Matteo Padovano (Pedone Riccardi Bisceglie), finalmente in ripresa, con Maria Pia Lastella (Atl. Amatori Corato), nona, e la star di casa, Teresa Landriscina, decima.
61 i finisher maschili (chiude il simpaticissimo Giacomino Basso - Assi Trani), 83 quelli femminili (chiude l’applauditissima Doriana Mongelli – Amici del Cammino Barletta).
Conclusa la prima, tutto è pronto per la seconda serie, senz’altro più veloce, dato i partecipanti. Lo sparo del giudice e via tutti gli atleti schizzano veloci, si aggregano anche donne e gli uomini più grandi, insoddisfatti dei soli 4 chilometri percorsi.
Un solo favorito e Rodolfo Guastamacchia indossa bene i panni, come indossa ottimamente il nuovo completo della società che da quest’anno rappresenta, Atleticamente Modugno. Cavalcata solitaria, ottimo allenamento, gli ultimi doppiati e traguardo tagliato in 20’46”. Segue il tenace Giuseppe Dedonato (Atl. Sprint Barletta), secondo; terzo il bravo Gioele Conserva (Atletica Amatori Corato), davanti allo sportivissimo Michele Uva (Free Runners Molfetta), quarto. Segue il nobile quartetto della Tommaso Assi Trani composto da Nicola Muciaccia, quinto, Dennis Greco, sesto - inframmezzato dal potente Cataldo Tarricone (Atletica Amatori Corato), settimo – Nicola Bove, ottavo, Pantaleo Papagno, nono. Chiude l’odierna top ten Giuseppe Matarrese (Maratoneti Andriesi), evidentemente ancora in rodaggio.
235 i finisher, onore a Luciano Pistillo (Marathon Club Minervino), che chiude le ostilità.
Un piatto con tarallini, mozzarelle e focaccia permettono di riprendere le forze, prima di assaggiare il piatto caldo offerto dagli organizzatori, gustosissimi cavateli al sugo cucinati dallo chef Michele Elia.
Un veloce festoso trenino comandato da Vittorio Cassinesi apre alla cerimonia di premiazione, che vede la presenza del sindaco-runner di Trani, Amedeo Bottaro, e dei padroni di casa, Corrado Capece Minutolo – un passato da nazionale di vela – e la madre, signora Maria.
Si parte dai due vincitori assoluti, Rodolfo Guastamacchia e Maria France Zaccheo, per loro tanti, tanti premi, dal cesto al vino, dal trofeo alla maglia tecnica, tanta roba da dover richiedere assistenza per portare via il ricevuto.
A seguire salgono sul podio tricolore i primi tre di ciascuna categoria per fascia di età, premiati con cesto di prodotti naturali a km 0 e la maglia tecnica offerta sempre dallo sponsor tecnico della manifestazione, il buon Rodolfo Palmadessa.
A chiudere il premio per le prime tre società per numero complessivi di arrivati: vince la Assi Trani con 40 finisher, su Atletica Amatori Corato (39) e Barletta Sportiva (33).
Una targa per la signora De Feudis in ricordo dell’indimenticabile marito, riconoscimenti per gli sponsor e collaboratori, e la foto di gruppo chiudono la manifestazione.
Prima di concludere, devo evidenziare l’unico problema di questa manifestazione che riguarda il punto di arrivo, privo di nastri e transenne: purtroppo tutti noi podisti, vogliamo il massimo rispetto quando siamo in gara, salvo non dedicarne altrettanto agli altri atleti. E così, dopo aver concluso, percorriamo la zona di arrivo in senso contrario a chi arriva, ci fermiamo a parlare in mezzo al tracciato: alcuni arrivi si sono svolti con il pericolo che qualcuno si facesse male, qualche atleta in progressione finale ha dovuto rallentare per evitare collisioni. Male minore, qualcuno non troverà la sua foto… E, quindi, poiché rispetto ed educazione non sono di questo mondo, propongo – per future edizioni - di transennare e presidiare la zona arrivo, impedendo l’accesso ai non autorizzati, cosa peraltro avvenuta, ma in maniera approssimativa e difficoltosa, nel finale, grazie alle urla del sottoscritto e alla solerzia di alcuni addetti.
Per il resto, tutto ottimo, cross da correre e gustare, fissate sin d’ora sulla vostra agenda la data della prossima edizione, nel 2019.
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