Tokyo: meraviglioso oro per la 4X100 uomini!
6 Agosto - "È vero, credetemi, è accaduto": la staffetta 4x100 maschile italiana vince l’oro Olimpico!
Meraviglioso il quartetto formato da Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Fausto Desalu e Filippo Tortu, che in 37.50 – record italiano – supera in rimonta la Gran Bretagna (37.51) e il Canada (37.70), ottenendo il secondo tempo di sempre in Europa e il quinto di ogni epoca al mondo. Decisiva l'accelerazione finale di Tortu che, desideroso di riscatto dopo le prestazioni così così sui 100, ha rimontato il rivale inglese superandolo negli ultimissimi metri malgrado il quasi-tuffo che l'altro ha tentato sulla linea del fotofinish.
Per l’Italia di atletica è il quinto oro, un record.
Queste le dichiarazioni rilasciate dai campioni olimpici:
Marcell Jacobs: “Prima di entrare in pista, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che potevamo fare qualcosa di incredibile. All’ingresso abbiamo scelto di non fare nessun saluto particolare, e che il nostro saluto sarebbe stata la vittoria. Ci abbiamo creduto, è qualcosa di fantastico. Tokyo mi sta regalando tantissimo, per me è il secondo oro, chi se lo sarebbe mai aspettato. Questo forse per me vale anche di più, condiviso da un gruppo che si prepara insieme da tanto tempo e che ha fatto tante gare insieme, anche sbagliando, ma quegli errori ci hanno portato ad arrivare qui. Al cambio Fausto mi ha quasi anticipato senza chiamarlo ma è stato perfetto, poi so bene che Filippo quando si tuffa sul traguardo può guadagnare quel centesimo... Abbiamo fatto un grandissimo lavoro, con tutti, con gli altri staffettisti che sono a Tokyo e con chi è rimasto a casa e sta facendo il tifo. È un lungo percorso che ci ha portato fino a qui, siamo sul tetto del mondo. Grazie a tutti gli italiani che ci hanno sostenuto, grazie per questo sogno che mi state regalando. Siamo l’Italia, la migliore di sempre”.
Filippo Tortu: “Difficile parlare della mia frazione e non di noi, la staffetta si corre in quattro. Grazie al prof. Filippo Di Mulo e a Giorgio Frinolli che ci hanno seguito in questi anni. A tutti i compagni, a Manenti, Polanco e Infantino che sono qui, a Cattaneo e Rigali che sono a casa. Quando sono partito ho visto che il britannico era a fianco. Ho pensato solo a stare rilassato. Sapevo che se l’avessi fatto, l’avrei preso e superato. Ero più lucido mentre correvo che quando ho tagliato il traguardo, perché non potevo credere che fosse successo davvero. All’arrivo la mia impressione era di avercela fatta, però era talmente impensabile, ma poi ho visto il delirio nella nostra tribuna... Ho chiesto ai compagni se era vero, che avevamo vinto noi. Poi quando ho visto Italia sul tabellone, il tempo non l’ho nemmeno guardato. È stratosferico, ma non mi interessa. Dentro di me è successo di tutto, non mi commuovo facilmente, ma ho pianto. Per i britannici abbiamo sempre avuto ammirazione, perché hanno vinto tutto senza superstar, ma stavolta ci hanno fatto loro i complimenti. È l’emozione più bella che si possa immaginare. E la cosa più bella sarà cantare l’inno domani”.
Fausto Desalu: “Siamo un bel gruppo, abbiamo lavorato tanto. Quello che ha fatto la differenza, quel centesimo di secondo, è il grande gruppo che ci unisce, che è una cosa fantastica. Ci siamo detti l’uno con l’altro: ‘ti fidi di me?’ e ci siamo risposti: ‘sì, e pensavi che ti dicessi di no? Crediamoci, perché può succedere’... E l’abbiamo fatto! Sentivo l’emozione, perché quando sai che puoi vincere un oro, tutto deve essere perfetto. E con gli avversari c’è rispetto, dopo che è finita la gara siamo amici”.
Lorenzo Patta: “È la mia prima Olimpiade, meglio non poteva andare. Sono felicissimo, al settimo cielo. Ero molto concentrato, per fare una buona partenza e consegnare il testimone a Marcell in modo da lasciarlo andare il più veloce possibile. Ancora non ci credo, devo ringraziare loro tre e tutti gli altri compagni che ci hanno accompagnato in questo percorso”.
E' giusto dare la parola anche al neopresidente federale Stefano Mei, che di Olimpiadi sa qualcosa avendo ottenuto il miglior piazzamento italiano di sempre sui 5000 (settimo a Seul 1988), e oggi, rispondendo coi fatti alle critiche, constata come mai l'atletica italiana avesse ottenuto cinque ori. : “È un’Olimpiade strepitosa. I ragazzi hanno fatto molto più di quello che ci si potesse aspettare. A loro avevo chiesto semplicemente di divertirsi e di cercare di fare il massimo per loro“. E ancora: "Sono assolutamente soddisfatto di come stia andando qui a Tokyo, con il 60% del passaggio dei turni e fuori dal campo con una squadra che ammiro per educazione e disponibilità. La nostra è una gioventù di altissima qualità. Mi aspetto che dall'autunno i campi di atletica siano frequentati da tanti ragazzi nuovi”.
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