Reggio Emilia, 38^ Camminata di San Prospero
24 ottobre – Sembrava quasi di essere tornati ai vecchi tempi, in questa luminosa mattina autunnale di San Prospero Strinati, alle 9.15: partenza tutti insieme, davanti i competitivi (82, non molti); appena dietro i non competitivi, poi a scalpitare i giovanissimi dai 5 ai 15 anni, meritoriamente chiamati dalla società organizzatrice Faba e dal factotum Nando Ferretti (già nella stanza dei bottoni un mese e mezzo fa, per la Camminata dei caseifici) per gare tutte loro su distanze congrue dai 450 ai 1500 metri. E a misurarsi sono stati 81 ragazzini, quantità che induce alla speranza in un mondo come il nostro dove il Covid, o meglio le limitazioni ai movimenti, sembrano aver lasciato definitivamente a casa una generazione intera di praticanti. Lasciatemi citare almeno i sei anni di Camilla Bertoldi, da San Polo d’Enza, che sulla sua distanza ha rifilato ben mezzo minuto alla compagna di squadra Bianca Salavolti.
Tra i grandi, qui, sono mancati totalmente i modenesi (eccetto pochi competitivi), in una giornata nella quale a Modena non si correva (come accade quasi sempre, da 17 mesi) e dunque non c’erano scuse: non starò certamente a rimpiangere quelli che partivano con un’ora d’anticipo per essere primi davanti al ristoro finale; ma ho pure negli occhi il tripudio dell’ultima camminata comune tra Modena e Reggio, a Rubiera verso la fine di febbraio 2020, dove se non si era duemila poco ci mancava.
Tuttavia, dicevo, ai vecchi tempi ha almeno riportato la partenza tutti insieme, non scaglionata come era accaduto ancora ai Caseifici reggiani di settembre. Mancava il ristoro dell’arrivo, sostituito dal sacchetto sigillato, cumulativo di bevanda e premio di partecipazione (acqua, succo di frutta, wafer, buono sconto per una improbabile destinazione pizzaiola in provincia: l’obolo da versare erano i soliti 2 euro, 3 per chi si iscriveva sul posto). Speriamo che anche in Italia si torni al costume antico delle gioiose macchine da guerra in scarpette, correggendo peraltro le storture più volte evidenziate.
La competitiva ha visto nelle prime posizioni gli stessi protagonisti di sempre, a questi livelli e latitutidini; tra gli uomini, Andrea Bergianti della Corradini di Rubiera ha prevalso per soli 5 secondi sul più anziano Taoufik Bazhar tesserato MDS di Sassuolo. Altri due modenesi nelle posizioni seguenti: terzo a 22” Saimir Xhemalaj, un giovane tesserato Modena Runners che dà il meglio di sé nei trail e nei lunghissimi; quarto Lorenzo Villa (MDS), quinto Davide Scarabelli tesserato Scandianese.
Arrivo quasi altrettanto combattuto anche fra le donne, con sei over 40 nei primi sei posti, regolate dalla miglior realtà tra Enza e Panaro dell’ultimo quinquennio, la modenese d'origine, trasferita nella patria di Govi e tesserata Corradini, Fiorenza Pierli, con 41:21, 9 secondi meglio della coetanea Gloria Venturelli (in copia conforme all'arrivo della 10 km di Formigine domenica scorsa); più staccate Laura Ricci, Isabella Morlini e Simona Rossi.
A chiudere il gruppo è l’indomito Renato Sacco, parmigiano di Torrile, che non fa speculazioni monetarie e si iscrive volentieri alle competitive pur sapendo che non sarà ripagato dai premi.
Percorso gradevole, 10,7 km per circa metà sullo sterrato dell’argine sinistro del Crostolo; area di ritrovo molto tranquilla, in una zona piacevolmente urbanizzata non lontano dallo stadio, con parcheggi più che sufficienti data la scarsità dei convenuti.
Reggio, capofila del podismo emiliano, ha i numeri per guidare il rinascimento delle camminate popolari, con chi ci sarà ancora.
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1 commento
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Lunedì, 08 Novembre 2021 08:01
inviato da Fabrizio Sandrelli
Speriamo davvero che sia iniziato una specie di "rinascimento" per le camminate popolari e che si esca defintivamente dalla "grande tribolazione".
Intanto, leggere cronache come queste aiuta a risollevare il morale.
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