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Giu 28, 2022 2125volte

Giro di Fassa va alla pausa: unica certezza, la vittoria di Dalmasso

Protagonisti di ieri e di oggi Protagonisti di ieri e di oggi Roberto Mandelli

Moena 28 giugno – Comunicato Pegaso Media - Tutto secondo copione nella terza tappa della Val di Fassa Running, con partenza e arrivo nella zona sportiva di Moena. A trionfare sono stati sempre il piemontese della Podistica Buschese Moreno Dalmasso e la marchigiana del Club Rimini Nord-Brescia Sud Monica Seraghiti. Per entrambi vittoria di tappa a consolidamento della classifica generale, ipotecando più che mai la vittoria finale. (per le prime due tappe: .:Podisti.Net:. - Fontanazzo / Vigo di Fassa (TN) – Prime due tappe della Val di Fassa Running )
Dalmasso ha chiuso l’impegnativa frazione di 13,7 km, ma con ben 628 metri di dislivello e con la salita "spaccagambe" fino a Malga Peniola, fermando il cronometro sulla prestazione di 56’17”, davanti 2’03” a don Franco Torresani, che si è pienamente riscattato dopo la giornata negativa di lunedì. Dopo aver gestito le energie nel gruppo, il prete della val di Non nella salita verso Malga Peniola, da specialista delle sfide verticali, ha incrementato il ritmo, guadagnando la seconda piazza, che ha poi difeso fino al traguardo, riagguantando anche il terzo posto nella generale. In terza posizione di tappa, con un ritardo di 3’10”, è giunto Michael Zagato del Cus Pro Patria Milano, quindi Simone Viola del Speedy Runners, Daniele Scarpellini del Runcard, il fassano di Canazei Damiano Nicolodi della Dolomitica e il clesiano Diego Zanoni dell’Atletica Valli di Non e Sole. In chiave trentina Marcello Avi ha concluso decimo.
Nella gara femminile Monica Seraghiti ha confermato di tenere un passo superiore alle avversarie. Sul traguardo di Moena ha concluso la sua prova dopo 1h03’04”, riuscendo a precedere di 38 secondi la torinese Sarah L’Epee, quindi l’intramontabile Ana Nanu ha chiuso dopo 2’36”. Ancora fuori dal podio Sara Baroni dell’Atletica Quercia, seguita da Valeria Poltronieri ed Elisa Viora.
Dopo il giro di boa, con la disputa di tre delle cinque tappe in programma, la generale della Val di Fassa Running ha già emesso significativi responsi per la leadership, mentre per le altre posizioni del podio maschile si annuncia bagarre nelle due ultime frazioni. Moreno Dalmasso conduce con il tempo complessivo di 2h33’38” e con un vantaggio di 8 minuti e 12 secondi sul piemontese di Cugeglio Michael Zagato, che deve ben guardarsi da Franco Torresani, staccato di 2’48”, ma che è uno specialista delle salite. Quarto nella generale è Simone Viola, seguito da Damiano Nicolodi e da Daniele Scarpellini.
In campo femminile Monica Seraghiti vanta un tempo complessivo di 1h52’29” e può gestire un vantaggio non incolmabile di 1’23” sulla torinese Sara L’Epee, che tenterà in tutti i modi di recuperare il gap nelle ultime due frazioni. Terza incontrastata la veterana Ana Nanu e quarta la trentina Sara Baroni. Subito dietro Alice Colonetti e Valeria Poltronieri.
Nella classifica generale di categoria i leader dopo le prime tappe sono Alice Colonetti nella AF 18-34, Monica Seraghiti nella BF 35-39, Marina Ruffini nella CF 40-44, Ana Nanu nella DF 45-49, Sara Baroni nella EF 50-54, Daniela Marangoni nella FF 55-59, Carla Bolis nella GF 60-64, Rosina Sidoti nella HF 65-69 e Maria Grazia Nardini nella IF 70-74. In campo maschile nella AM 18-34 comanda Michael Zagato, nella BM 35-39 Davide Diotti, nella CM 40-44 Federico Sama, nella DeAFM Lorenzo Conterno, nella DM 45-49 Moreno Dalmasso, nella EM 50-54 Diego Zanoni, nella FM 55-59 Daniele Baroni, nella GM 60-64 Franco Torresani, nella HM 65-69 Ademaro Bertolini, nella IM 70-74 Luigi Luzi, nella LM 75+ Sergio Dattrino, nella ZM 17 Antonio Serra.
Domani giornata di riposo alla Val di Fassa Running. I concorrenti torneranno a gareggiare giovedì mattina con la tappa di Soraga di 13,7 km e 585 metri di dislivello, con la salita sul versante basso di Punta Vallacia, il tratto centrale in quota e a seguire la discesa che riporta a Soraga.

Hanno detto

Moreno Dalmasso: «Oggi ho faticato tantissimo in salita. Si è fatta sentire la stanchezza delle precedenti due prove, ma la verticalità fino alla malga era di grande intensità. Fortunatamente ho un buon margine sugli avversari ed ho gestito abbassando il ritmo. Adesso il meritato riposo».
Franco Torresani: «Ci tenevo tanto a riscattarmi, dopo le fatiche della seconda tappa. Nei primi chilometri sono rimasto un po' dietro per capire le reazioni del mio corpo, poi ho sentito che potevo aumentare il ritmo in salita dove so di avere qualcosa in più degli avversari ed ho agguantato la seconda posizione. Contento anche di come ho gestito sul falsopiano. Ora proverò a recuperare ancora nelle prossime frazioni, anche se non sarà facile».

 

[F. M.] Anche oggi i Gps ci addolciscono la fatica, accorciando di parecchio la lunghezza di quella che doveva essere la tappa più lunga del Giro e invece risulta preceduta di qualche centinaio di metri dalla prima tappa: abbiamo corso per km 11,750, con un dislivello di 545 metri cioè un centinaio in meno dell’annunciato. Ma nessuno si lamenta, specialmente data l’ascesa dei primi 3,5 km che ci ha portato dai 1145 metri della partenza (nell’impianto sportivo che vede anche il via della Marcialonga sciistica) ai 1605 del belvedere sopra Penìola, quasi tutti su sentiero monotraccia (oltretutto ufficialmente “inagibile”) dove noi del gruppone ci siamo trovati intruppati in fila indiana con scarse possibilità di sorpasso, sotto un sole afoso tra le sterpaglie (dicono che sia un’anticipazione dell’ultima tappa…).

Poi è cominciato un tratto godibile, con una deliziosa discesina fino ai 1360 metri della leggendaria Malga Panna a metà gara (leggendaria per chi scrive, che ci salì nel 1955 per sentieri su cui passeggiavano il baritono lirico Gino Bechi e un giovanotto appena entrato in politica ma destinato a un po’ di carriera, tale Giulio Andreotti). Ultima lieve ascesa quasi-corribile (parlo per noi peones che non pensiamo ai trofei) fino ai 1430 metri del km 7,5, e poi giù per deliziose carraie, con un tratto di bosco al km 9, e poi lambendo il centro di Moena e a monte l’abitato di Sorte, di nuovo verso la zona arrivo, dove era allestito il solito ristoro di lusso (anzi, gli yogurt alla frutta li ho visti oggi per la prima volta), e dove - come sempre – Urbano Fontana, dopo aver corso brillantemente, e aver atteso l’arrivo della sua Lucia “Voltan” Tagliapietra, imbracciata una fotocamera ci riprendeva tutti prestandosi anche a una “istantanea” (come le chiamavano una volta) in compagnia dell’inossidabile e velocissima coppia Righini-Nanu.

Giro a mezzaluna, stavolta era impossibile sbagliare, e udite udite! c’era perfino una freccia, sia pur “montata” sul petto di una addetta. Da notare che mentre il sottoscritto e l’abituale compagno di corsa Maurizio Pivetti (veterano di quasi tutte le marcelonghe sia a piedi sia sugli sci) stavamo sopra Penìola, sulla verticale del traguardo, abbiamo potuto seguire visio-auditivamente l’arrivo del vincitore, che insomma ci ha inflitto tre quarti d’ora buoni!

E al km conclusivo, l’ultimo segnalatore umano era nientemeno che Stefano Benatti, patron della manifestazione ai tempi della "Traslaval", nonché eccellente maratoneta (la mezza in 1.19, la 42 intera in 2.50 a Reggio nel 2007, sempre sotto le 3 ore fino al 2015, e 3.38 a Rimini due mesi fa, da M 60), che ricordava perfino le mie sottolineature del maltempo quotidiano e le obiezioni linguistiche ladine del 2005 (che volete farci, sono scolaro del grande glottologo Luigi Heilmann cui è intitolata la passeggiata lungo Avisio di Moena, e quanto ai climi di montagna, ero abituato ‘male’ dalla Val d’Aosta dove in estate non pioveva mai!).

Anche oggi, Teida a fotografare, il masterchef dei poliziotti modenesi Eugenio Di Prinzio a chiudere il gruppo (mentre il veterano Giuseppe Cuoghi ha abbandonato), dopo aver lanciato i due meravigliosi undicenni Emanuele Amoresano e Raffaele Romano che – ovviamente in forma non competitiva – hanno terminato la loro fatica intorno alle 2h50 e si trovano, dopo aver percorso tutte le tappe, con un tempo complessivo sotto le 7h30.

Domani riposo, poi una tappa non proibitiva a Soraga (frazione di Moena) per rimettersi in carreggiata nell’ultima frazione di venerdì. Nel frattempo l’afa si è risolta in pioggia leggera pomeridiana (come nelle usanze classiche delle Dolomiti), stasera potremo scaldarci senza rimorsi con una cena ladina e qualche sgnapa in più.

 

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: Teida Seghedoni
Fonte Classifica: TDS

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