Modena: 9^ San Donnino Ten, una bronze che vale oro
18 settembre – 169 classificati, di cui 40 donne, e prestazioni cronometriche di ottimo livello in questa gara Fidal Bronze organizzata dai Modena Runners, che ha radunato quasi il meglio dello stradismo regionale e non solo. I primi 8 della classifica assoluta sono compresi tra il 30:20 (questa volta l’aggettivo “incredibile” non è sprecato) del vincitore Azeddine Majdoubi, ventisettenne del Circolo Minerva, e i 31:18 di Davide Uccellari (MDS). Tra loro, una successione alternata quasi perfetta di italiani e magrebini: 2°, a 13 secondi, il ventunenne Giuseppe Gravante (Corradini), 3° il 45enne Mohamed Benchelaih (Celtic Druid) a 22 secondi: nel primo dei due passaggi dal traguardo era staccato di appena 2 secondi dal capintesta, ma ha pagato lo sforzo cedendo nettamente nel secondo giro, dove ha realizzato solo il sesto parziale. Seguono Federico Rondoni (Corradini), che invece ha fatto registrare il negative split più vistoso, migliorandosi di 18 secondi e finendo a 31 minuti netti; poi l’altro Celtic Moslim Labouiti (31:05).
Tra le donne, tripletta della Corradini, con la favorita Fiorenza Pierli, una 42enne che nel secondo giro, migliorandosi di quasi un minuto, con 36:58 ha inflitto 39” di distacco dalla compagna Sara Nestola, che ha la metà dei suoi anni, e pur migliorandosi di 4” nel secondo giro, ha dovuto accontentarsi del posto d’onore, con quasi un minuto sulla terza, Francesca Cocchi.
Tra i piazzati di categoria, segnalo i successi di Rosa Alfieri (52enne, Minerva), non solo prima delle F 50 con distacco abissale, ma quinta assoluta, dietro Ioana Lucaci e davanti a Francesca Giacobazzi, entrambe con una ventina d’anni in meno; di Carmen Pigoni (MDS, 59 anni, se si può dire), prima F 55 con 46:50 in virtù di due frazioni quasi uguali; di Barbara Bonini che ha vinto tra le F 60 con 48:24, facendo molto meglio nel secondo giro.
Tra gli uomini, onore al 43enne Taoufik Bazhar (Minerva) primo M 40 con 31:56 (anche per lui, secondo giro più veloce di 16”); come di 28” si è migliorato da una tornata all’altra Fabio Dondi (Castellarano), arci-primo M 55 con 37:10; al sempreverde Stefano Baraldini, vincitore tra gli M 60 in 39:55, pochi secondi davanti al primo degli M 65, Aris Giordani (Celtic Druid, 40:17).
Mattinata fresca e soleggiata, con leggera brezza contraria nel tratto ascendente; percorso con lunghi rettilinei e curve secche, assolutamente chiuso al traffico, come è stato anche per le gare delle categorie giovanili svoltesi dopo le premiazioni dei ‘grandi’. È stato un piacere incrociare campioni del recente passato, e in parte anche del presente, come il Medici da Carpi e il Bianchi da Pavullo, mentre guidavano bei gruppetti di giovanissimi, su percorsi tra i 400 e i 1000 metri, combattuti strenuamente e alla fine premiati secondo piazzamento (come secondo piazzamento, e non sulla base del solo numero degli iscritti, è stata la classifica delle società).
Organizzazione degna dell’etichetta bronze, con punti di forza non solo nel cronometraggio diretto da Vincenzo Mandile, ma anche nell’ordinatissimo parcheggio a fianco della zona operazioni, nel ristoro abbondante e vario (a “piano terra” con l’esuberanza allegra dell’Alessandra, e col top servito nel top della struttura, ovvero il party al pignoletto disciplinato da Enrico Zanella e Alessio Abbati), nei premi decisamente ricchi, nel servizio vocale impeccabile di Roberto Brighenti (uno dei pochi per il quale “Formica atomica” richiama Sebastian Giovinco, e diffidare delle imitazioni; anzi, visto che il FestivalFilosofia ha appena annunciato “Parola” come tema della prossima kermesse, perché non chiamare lui, principe della parola, invece dei furbacchioni alla Saviano o dei soliti filosofi bolsi e faziosi che imperversano da decenni?).
Insomma, tornando a San Donnino e con rispetto parlando, sono lontani i tempi di quando, in queste contrade, lo specchietto di un improbabile ritorno di Gianni Morandi serviva da richiamo per un raduno pressoché non competitivo; più che mai in questi tempi calamitosi, c’è bisogno di professionalità e di pianificazione ‘industriale’, come Alberto Cattini e i suoi Modena Runners hanno dimostrato.
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