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Gen 01, 2023 3010volte

Fine d’anno a Classe, un tuffo nel passato: i risultati… arriveranno

Bellezze del percorso e dei concorrenti Bellezze del percorso e dei concorrenti Roberto Mandelli

31 dicembre 2022 (ore 9,30) – 1 gennaio 2023 (ore 22) – Andare a Classe, storico luogo dantesco & boccaccesco a sud di Ravenna, per correre la maratona di fine anno, era un gesto di nostalgia ma anche un atto di fede. Nostalgia perché la maratona di San Silvestro era stata un’invenzione, o almeno un riuscito trapianto in Padania, di Gianfranco Gozzi, bolognese, e si era svolta a Calderara di Reno per la prima volta il 31.12.2001 (prendendo il testimone dalle due maratone di Assisi del 1999 e 2000); venuti meno Gozzi e Calderara, era stata la società Teodora di Ravenna a conservare la prassi con una prima edizione per S. Silvestro del 2019. Poi era venuto il Covid, e la seconda edizione prevista per il 31 dicembre 2021 era saltata una settimana prima dell’effettuazione.

Il guaio è che il sito della Teodora (https://www.teodoraravennarun.it/maratona-classe/ a cui puntano anche i siti Uisp, Icron, Atleticando e chissà quanti altri) continua ancora oggi, sera di capodanno del 2023, a proporre il volantino del 2021, con in fondo l’annuncio dell’annullamento; e almeno fino a Natale non rispondeva alle email né alle telefonate. Ecco perché iscriversi alla maratona e alla “Mezza No.Te” (non è un errore) di Classe era un atto di fede (infatti Giangi non ci crede ancora che la corsa si sia fatta); io personalmente ci ho creduto quando mi è arrivata la conferma di persona dal presidente regionale dell’Uisp Emilia-Romagna: dato che alla gara era stato, un po’ incautamente, assegnato l’incarico di fungere da campionato regionale Uisp di maratona, dopo che la precedente del 2019 aveva contato solo 100 arrivi (più vari squalificati per aver saltato uno o più giri del circuito prescritto, pare per un errore dei giudici, compensato con la promessa di iscrizione gratuita all’edizione successiva…).

Insomma, il sabato 31 mattina siamo partiti verso Classe con in più la preoccupazione che i casi di Covid stavano crescendo e se avessero raggiunto certe quote sarebbe scattato il divieto di assembramento; e se non bastava, era in arrivo proprio lì vicino una nave di cosiddetto salvataggio dei cosiddetti naufraghi, e metti che qualcuno troppo solerte avesse istituito cordoni sanitari o blocchi stradali o  aree off limits, stavamo freschi. Poi, c’era anche il Papa cosiddetto emerito (per taluni ancora regnante) in fin di vita (come è stato), e ricordavamo che la morte di sabato di papa Wojtyla aveva decretato la sospensione di tutte le gare della domenica… L’ansia è passata solo quando abbiamo visto la fila per ritirare il pettorale, di fronte alla Basilica.

Sciolti pure i dubbi sulla disponibilità di spogliatoi e docce (a dire il vero, piuttosto distanti e non segnalati, talché qualcuno andava nella zona del campo sportivo, poi vedendo tutto chiuso tornava indietro), e anche di un pasta party, che i reduci del 2019 si aspettavano luculliano come allora: non restava che attendere il transito di un paio di treni (perché il via, non so con quale lungimiranza, era stato fissato appena oltre il passaggio a livello), constatando che anche i partecipanti alla mezza, che dovevano partire mezz’ora dopo di noi, erano invece stati intruppati con quelli della 42.

Oltre ai vari aficionados del “circo”, ritrovo qui, a correre la mezza, nientemeno che un maestro laureato ravennate che con me aveva fatto due esami una ventina d’anni fa (28 e 26, voti abbastanza di lusso per una materia “seria” e non chiacchierologica: ricorda che dovette fare l’analisi di “Rosso Malpelo”); e si va via via tutti insieme per un primo giro panoramico attorno alla Basilica, circa 1 km, con una strana separazione tra i 21 e i 42 (annunciata a voce, senza cartelli) e il ricongiungimento dopo poche centinaia di metri; più un altrettanto strano passaggio attraverso un giardino/parcheggio senza itinerario previsto, cosicché qualcuno tagliava una cinquantina di metri.

Finalmente dritti lungo la ciclabile che costeggia lo stradone per Ravenna, fino ad arrivare all’argine sinistro del fiume che a monte si chiama Montone e verso mare diventa “Fiumi Riuniti”. Da qui, un altro km per cominciare i 6 giri previsti, in su e in giù, sui due argini del Montone (già teatro, molti anni fa, di una Forlì-Ravenna che doveva diventare maratona ma così non fu), strada bianca con tre discese semiardite e risalite ogni giro, su sentiero, alla base dell’argine, più due nel giro di lancio e altrettante nel rientro a Classe dopo 6 giri: totale aritmetico, 22 su-e-giù, che i miei due Gps oscillano nel classificare tra i 70 e i 150 metri di dislivello complessivo (mentre la distanza sembra esatta).

Se non ci fossero delle canne alte come alberi, che spesso impediscono la visione del fiume, potremmo immaginare di essere lungo l’Amstel alla maratona di Amsterdam, con i cigni e gli sciatori d’acqua; e invece il paesaggio è piuttosto quello dell’Ultramaratona della Pace che Enrico Vedilei (qui presente come atleta) organizza sul vicino fiume Lamone tra una settimana. Ci si saluta da una riva all’altra, o quando ci si sorpassa (come immaginabile, i doppiaggi sono stati frequenti nella seconda metà) si scambiano chiacchiere o commenti: non abbiamo il chip (fa parte del tuffo nel passato), ricordiamo che a Calderara nei primi tempi davano un elasticino a ogni passaggio (Govi fece il furbo ma lo rimandarono a fare l’ultimo giro), altrove Vedilei ci fa mettere un cioccolatino nel rispettivo bicchiere. Qui confidiamo nei due giudici che ad ogni passaggio dal bivio per il nuovo giro o la discesa finale annotano i nostri numeri, speriamo che scrivano bene…

I giudici sono collocati presso l’unico ristoro della corsa, attrezzato quasi con ogni ben di Dio, esclusi tè caldo e albana, ma incluso pane e salame: al mio terzo o quarto passaggio è rimasto solo il salame, mi “accontento” di due fette, ma poi le scorte saranno ripristinate, soprattutto con quella deliziosa torta tipo caffè-cioccolato che più la mandi giù e più ti tira su. Ampio soddisfacimento alimentare, in linea col clima dell’epoca, assicura il pacco gara (piadine, panettone, spumante reggiano); ritroveremo piada e salame, dopo i maccheroni, al pasta party finale in zona spogliatoi (dove ci si potrà ristorare con docce belle calde, a compensare il freddino che fa nella zona-pranzo).

Mentre i primi già mangiano, noi peones (nel senso letterale del termine) continuiamo a inanellare giri, doppiamo o siamo doppiati (ad ogni sorpasso, valutando l’andatura dell’altro, riusciamo a capire se è un doppiaggio o un semplice passarti avanti di uno che ne ha più di te). Nessun dubbio che Vedilei e il Gamber de Cuncuress Solfrizzo mi doppino quando a me mancano due giri e a loro solo uno; poi arrivano anche Maurito Malavasi e Franco Scarpa, lo psichiatra-ragioniere-omologatore dei supermaratoneti: ci salutiamo proprio mentre lui comincia la discesa finale e a me tocca invece l’ultimo giro di 6 km. Qualcuno andrà pure a Forte dei Marmi per 4 maratone nei 4 giorni successivi.

Appena davanti a me, Luca Gelati schiva per pochi metri il doppiaggio proclamando però di stare concludendo la sua 50^ maratona dell’anno (come sono scarso io, che ne ho fatte “solo” dieci). Dopo la pausa covidiana, anche i coniugi Mascia&Bacchi sono tornati in piena forma (e me ne accorgo, dato che li perdo già al primo giro); Paolo Malavasi non si è mai fermato e gli ha fatto bene, visto che dal terzo giro in poi non lo beccherò più.

Per noi, al traguardo, insieme alla consegna di una medaglia… datata 2021 (come la maglietta-ricordo), la bella sorpresa dell’incontro-abbraccio col fondatore… del PdL, nel senso di “Popolo delle Lunghe”, come lo battezzò il milanese, ravennate di adozione, supermaratoneta Paolo Gilardi, che dopo aver corso tutte le maratone possibili (una volta andammo insieme alla maratona di Pisa, e all’albergatrice che ci stava facendo delle storie, replicai che se Gilardi si incavolava, le comprava su due piedi tutto l’albergo), si è messo a fare anche i Grandi Cammini (per dire, l’intera Francigena da Canterbury a Roma, più altre cose in Giappone, Nepal e dintorni). Con lui ho il piacere di pranzare (non esattamente un pranzo da Grandi della Terra…), quando arriva anche l’altro reduce della vecchia guardia e della gloriosa pattuglia marchigiana Giordano Lucidi: principale sospettato dello scherzo tirato a “Correre” fabbricando una classifica fasulla di chi aveva corso più maratone (mi pare, nel 1994) detronizzando William Govi che ci teneva tanto a essere il primo (Lucidi, che vedete con Gilardi in alto a destra del collage realizzato da Roberto Mandelli, non ammette ancora la sua responsabilità…).

Con Paolo ci prendiamo poi un paio d’ore per visitare lo stupendo storico-archeologico Museo Classis, egregiamente ricavato nel vecchio zuccherificio di fianco alla partenza, ed i cui gestori della biglietteria si impegnano squisitamente a garantirci le migliori tariffe d’ingresso possibili, che comprendono anche la visita alla Basilica, monumento a torto snobbato causa la lontananza dal centro città.

È un altro risultato non trascurabile di questa maratona: quanto ai risultati tecnici (chi ha vinto?)… vorremmo conoscerli anche noi, ma a quasi 36 ore dal presumibile arrivo del primo (ore 22 di Capodanno), tutto tace sui canali ufficiali e semiufficiali. Quando sarà possibile, aggiorneremo, sperando anche in contributi di altri che hanno corso con (soprattutto davanti a) noi.

Informazioni aggiuntive

Fonte Classifica: Romagna Podismo

3 commenti

  • Link al commento Pietro Coletta Martedì, 03 Gennaio 2023 09:37 inviato da Pietro Coletta

    Salve, ho corso la Maratona il 31/12, piacevole nel suo genere; non sarà New York o Berlino ma sempre 42,195 km sono.
    Per chiudere l'anno in bellezza ci sta.
    Quando escono le classifiche?
    Pietro Coletta
    Polisportiva Porta Saragozza Bologna
    ----------

    R. Appena uscite, le abbiamo pubblicate nel sito e in allegato all'articolo ultimo!
    https://podisti.net/index.php/classifiche/16598-classe-ravenna-ra-2a-maratona-di-classe-e-mezza-note-di-classe.html?date=2022-12-31-00-00

    Rapporto
  • Link al commento Enzo Deganutti Lunedì, 02 Gennaio 2023 18:55 inviato da Enzo Deganutti

    Ciao Fabio, in effetti anch'io ho trovato un sacco di pecche/mancanze nell'organizzazione e nello svolgimento della gara: non so se dipenda dallo spirito goliardico (e storico) della manifestazione o da carenze di organico o situazione particolare dovuta al poco tempo per l'organizzazione come campionato regionale Uisp...fatto sta che anche la maglietta era del 2021, e lo potrei anche capire, ma la mancanza di medaglia e del pasta party per chi ha corso la 21 km (nemmeno fossimo stati in migliaia) mi è sembrata un tantino esagerata, calcolando che ho comunque pagato 25 Euro in loco (anche con la quota precedente di 20 Euro + commissioni bancarie mi sarebbe venuta più o meno la medesima cifra). Le info su orari e ritiro pettorali le ho ricevute il giorno 30 dicembre quando ero già partito da Gorizia.

    Rapporto
  • Link al commento Adriano Lunedì, 02 Gennaio 2023 17:59 inviato da Adriano

    Bravo Fabio alla fine sei riuscito a farla questa maratona.un saluto.
    Adriano

    Rapporto

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