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Gen 06, 2023 1838volte

Casalgrande (RE), cioccolato per Franzese e Giulia Pasini

I campioni e le belle signore I campioni e le belle signore Italo Spina & Roberto Mandelli

6 gennaio 2023 – La sorte di inaugurare il 2023 competitivo in area mediopadana è toccata a Casalgrande, paesone del comprensorio ceramico non proprio ridente, però sistemato urbanisticamente molto bene a quanto si è visto dalla zona partenza, collocata nella piazza centrale, e dai più immediati dintorni.

È andata in onda l’11^ edizione della Chocolate Run (come sono lontani i tempi in cui i nomi delle gare erano in dialetto, la còursa dla Cicolèta e via discorrendo), competitiva di 9 km (facciamo 9,300), che ha radunato 147 partecipanti, e un buon numero di non competitivi, che l’immancabile e puntuale Roberto Brighenti ha quantificato in quasi 1500 (c’era anche un evento dedicato alle scuole che da solo ha raccolto 500 iscritti, mentre sommando le 15 società più numerose si arriva a 550 adulti). Reggiani soprattutto, ma anche modenesi (complice la cancellazione dello storico evento podistico nel capoluogo); e sebbene non fossero nel numero che mi sarei aspettato, ai primi due posti della classifica per società stanno la Guglia di Sassuolo con 73 e il Cittanova con 64.

Il percorso, quasi tutto gradevolmente campagnolo, ha disegnato un’immagine (per stare più o meno in tema) di cono-gelato, o se preferite di mazzo di fiori, dove il gambo era nella piazza di partenza-arrivo, poi si saliva verso nordest con punto più settentrionale, ovvero il margine esterno destro del cono, al km 3. Da qui si scendeva verso il cioccolato contenuto nel cono, poi al km 4 si deviava verso nord ovest, in direzione dell’altro bordo del cono (o del mazzo di fiori), il cui punto più alto era al km 5,5. Da qui si discendeva verso il paese, leccando tutto il cioccolato che stava fuori dal cono; e da bravi bambini affamati e golosi, arrivati al km 8 cioè al cono residuo, ce lo mangiavamo tutto fino alla base appuntita, cioè al traguardo.

Dove ricevevamo due tavolette di cioccolata (stavolta, non metaforica), “pagate” i 3 euro della quota ufficiale reggiana, e un ristoro di tè caldo e saporito, versato da caraffe e arricchito da spicchi di arance già tagliate (se Dio vuole, non c’è più il ministro Speranza e i suoi lacchè a dire che con ristori del genere finiremo tutti in terapia intensiva; ci credeva solo quel vesuviano squalificato, che dal suo alto pulpito sentenziava: anca uògge, mille muòrte, e vvuje annate a ccurre, ingusciènde).

Tornando in più spirabil aere, Brighenti scandiva i nomi degli arrivati, con la vittoria del 31enne reggiano Salvatore Franzese in 30:42, venti secondi meglio dell’emergente Lotfi Gribi (qui con la casacca Olimpia Vignola), e quasi un minuto su Federico Alessandro, ventunenne non  accasato.

Per attendere la prima donna (su 27 competitive) bisogna aspettare oltre 6 minuti, cioè l’arrivo di Giulia Pasini (33enne del Cus Parma) in 37:02, mezzo minuto meno della coetanea Fatima Rakhssane che solo 6 giorni fa era andata sul podio alla mezza di Classe. La ritroviamo, come sempre, alla tenda del Cittanova, sempre disinteressatamente ospitale, come lo è stata col vecchio amico della bassa reggiana Bruno Benatti da Gualtieri (42:00). A proposito di vecchi amici, dal sempre valido Giuseppe Pellacani (38:21) apprendiamo che il papà Marino, una leggenda dello sport reggiano (sebbene modenese d’origine, esule a Reggio per amore), gode di buona salute anche se al momento non se la sente di competere. Ma lo rivedremo di sicuro, come oggi abbiamo goduto della compagnia lunga 9 km di Brunetta Partisotti (reduce dall’aver appena scritto un manuale per l’apprendimento del latino) e del marito ingegner Giulio Negri, più il loro cane Biscotto che tirava costante ai 6/km.

Schieramento in pompa magna di fotografi reggio-modenesi; Italo Spina è il più sollecito e cortese a mandarci i suoi scatti, che messi insieme da Roberto Mandelli troneggiano in testa a questo raccontino. Poi arriveranno le 660 foto di Domenico Petti, un quadro esauriente della giornata.

C’è il tempo anche per ricordare (su input di Brighenti) un eroe dello sport di queste parti, William Vecchi, classe 1948, portiere del Milan cui garantì con le sue parate la Coppa delle Coppe 1973, anno in cui vinse anche la Coppa Italia parando in finale i rigori decisivi di Anastasi e Bettega. Se ne è andato il 3 agosto scorso, e chi ha amato il calcio vero di allora (non quello di Caressa e Lele Adani commentatori) si sente un groppo in gola, acuito dalla notizia della scomparsa, oggi, di Luca Vialli.

Domenica riparte il podismo a Modena, con quella Marzaglia che sicuramente attirerà, in reciprocanza, anche i reggiani non competitivi che potranno godere della quota “modenese” calmierata a 2 euro. Chissà se sarà rinnovata l’abitudine del vin brulé all’arrivo.

Informazioni aggiuntive

Fotografo/i: Domenico Petti
Fonte Classifica: Comitato Organizzatore

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