Casalfiumanese (Imola, BO) – 1° Raviolo Trail
19 marzo – In una domenica ricchissima di eventi podistici a distanza di poche decine di km nella stessa regione (per dare un’idea, le mezze maratone di Novellara, Ravenna-Porto Fuori, Colli Bolognesi e della stessa Imola, a una decina di km di distanza), ricorre anche la 98^ edizione della Sagra del raviolo (o, come dicono altrove, della raviola dolce: pasta frolla, mostarda, rosso alchermes, spolveratura di zucchero, cottura al forno), che si tiene sempre per San Giuseppe, al termine delle Quarantore di adorazione (infatti circola il motto “ora et raviola”). A differenza di quanto appare in qualche sito web, è il Team Try It Asd collegato al negozio imolese di articoli sportivi, e "concept store della salute" https://www.tryit.bio/, in collaborazione col Comune e la Proloco di Casalfiumanese, a organizzare questo “short trail”, per una lunghezza programmata di 15,4 km con 550 metri di dislivello, più un’altra distanza di 10 km non competitiva.
Di competitivi ne sono venuti un centinaio (altrettanti, e forse di più, quelli cimentatisi nel tracciato minore, tra cui ci siamo rivisti col vecchio compagno di una maratona a Venezia, Paolo Salvatori): in campo maschile c’è stato un arrivo a pari merito nello stesso tempo di 1.07:46, per Mattia Reggidori (cui è stata assegnata la vittoria) e Jacopo Mantovani. Molto staccati gli altri, col terzo Luca Farolfi a 3’15” dalla coppia regina.
Nessun dubbio per la vittoria femminile, che si poteva dire assegnata già sulla linea di partenza: con un decimo posto assoluto in 1.22:55 (ma primo assoluto tra gli over 50, maschi compresi) la statistica (nel senso di prof) reggiana Isabella Morlini ha inflitto oltre 11 minuti alla seconda (e prima “under” femminile), Michela Sturla, che a sua volta ha preceduto di 50” la terza, Chiara Marenga. Da aggiungere che il compagno di squadra di Isabella in Atletica Reggio, Salvatore Franzese, pochi km sotto vinceva in contemporanea la maratonina di Imola in 1h12'04, precedendo Lorenzo Lotti (1h12'23).
Primo “over” 50 maschio è Mauro Abbate, 18° assoluto in 1.28:36; 98 i classificati, di cui 31 donne, e l’onore di chiudere gli arrivi al sassolese Enrico Mussini, cognome pesantissimo di qua e di là dal Secchia, di qua e di là dall’Oceano. Ma il “Tricolore” Paolo Giaroli (l’elargitore delle spugne calde alla maratona di Reggio) era già arrivato da 12 minuti.
Nelle retrovie, ci siamo gustati i panorami, affascinanti e un po’ paurosi dopo il 9° km, quando separati i due percorsi nel punto più basso (alla stessa altitudine della partenza-arrivo), quelli del lungo sono stati avviati su calanchi tra San Martino in Croara a Baladelli di sopra, con sentiero a tratti molto sottile, in prossimità della terza salita principale, che intorno al km 11,5 ci faceva superare quota 300 metri (dai 120 metri della partenza) e ricordava un po’ certi passaggi del trail estivo di Sala Baganza (esagerando, diremmo anche la salita alla Punta Parrot nel gruppo del Rosa).
Con Angelo Giaroli (arrivato mano nella mano col sottoscritto, ma avvantaggiato di un misterioso secondo dal chip a discovolante) ci chiedevamo se almeno la Morlini osava correre in quel tratto: ma al traguardo l’interessata ci ha risposto di no (d’altronde, perché rischiare la pelle, con quel vantaggio?). Decisamente più innocue le prime due salite, che ai km 5 e 6,5 ci hanno portato alla solita quota 300, prevalentemente su strade carraie a parte due strappi sentieristici. Ma senza dubbio le bellezze maggiori le abbiamo gustate nel lungo falsopiano-discesa dopo il km 12, in prevalenza su sentiero, con sguardo a destra verso Borgo Tossignano teatro di storiche battaglie nell’ultima guerra, dovendo infine noi combattenti del 2023 subire l’ultimo colpo basso della risalita, a meno di un km dal traguardo, verso il centro antico di Casalfiumanese, su un ‘muro’ scivoloso che ci ha costretti ad aggrapparci agli alberelli (noi, non la Morlini!).
Perfette le segnalazioni del tracciato e la presenza degli sbandieratori; due i ristori con bevande, integratori, frutta e dolci caserecci; con l’aggiunta del pasta-party finale compreso nel prezzo di 20 euro (più la cresta della società intermediaria), e goduto nell’affollatissima piazzetta adiacente al traguardo. Lunghe le code per ottenere il sospirato cabaret, tranne per noi trailer che avevamo una fila privilegiata (che a me è costata meno di dieci minuti d’attesa).
Anche il parcheggio era gratuito per noi (mentre i festaioli comuni pagavano 2 euro), e nell’adiacenza degli spogliatoi (anzi, “spgiatoi”) dove mi sono gustato una doccia caldissima. Non restava che aspettare le 16, con lo storico lancio dei ravioli dal campanile, e darsi appuntamento per i trail e le maratone romagnole che da domenica prossima cominciano ad affollarsi. E il prossimo autunno non dimenticheremo il TRAIL DEL MARRONE, che lo stesso team Try.it allestirà nella vicina Castel del Rio.
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