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Mar 26, 2023 1323volte

Nonantola (MO), 38° “Al gir dla Partecipanza”

Vecchi milanesi "partecipanti" Vecchi milanesi "partecipanti" Roberto Mandelli

26 marzo – Inserito al penultimo momento nel calendario del podismo modenese 2023, questo “Gir” che nel nome dialettale conserva una tradizione degli anni eroici delle “maratone popolari” ha radunato un notevole numero di amatori non competitivi, che al modicissimo prezzo di 2 euro (con aceto balsamico locale in premio) hanno potuto scorrazzare su percorsi dai 4,5 ai 15 km abbondanti, totalmente esenti da traffico grazie all’ampio dispiegamento di vigili, protezione civile, ex carabinieri.

Un tempo era una gara Aics, cioè l’Eps dei socialisti, ideata dal circolo Turati; adesso il Turati si è appoggiato al CSI e a noi va bene lo stesso, soprattutto in una terra come Nonantola dove è nato il primo comunismo della storia, gestito dai frati benedettini di ascendenze longobarde: che appunto, già ai tempi di Carlo Magno, curarono la bonifica delle paludi tra Modena e Bologna, e le terre redente le diedero ai “partecipanti”, ma solo in concessione temporanea con una rotazione che avveniva per sorteggio.

Nessuna meraviglia dunque che qui don Camillo e Peppone vadano d’accordissimo, dato che Nonantola è feconda produttrice di preti di sinistra (come quel don Vitt prete operaio più o meno coniugato, che morì in una immersione da sub in costa Azzurra), di professori -esse cattolici che finivano invariabilmente eletti nei più alti ruoli politici in quota PKK, e di onorevoli progressisti che (a parte qualche incidentino giudiziario o elettorale) hanno luminosamente servito il Popolo.

Il più fresco tra gli onorevoli locali, che vanta persino un passato da maratoneta, non l’abbiamo notato, ma certo oggi le corse d’élite portavano altrove, anche i fotografi soliti, dei quali qui non si è vista traccia: alla mezza di Reggio dove si vinceva un panettone buono ancora per 5 settimane; alla maratona di Rimini dove i non competitivi come Giangi si sono dovuti pagare il ristoro ma alla fine hanno ricevuto un buono pasto presso il Conad; sul lago di Garda, o alle mezze di Vigevano e di Orzinuovi, senza citare vari trail.

Proprio a Orzinuovi due anni fa (ma era di maggio) avevo fatto gara con Angelo Giaroli, il reggiano che come altri della sua provincia oggi ha snobbato il ‘suo’ panettone e si è ritrovato qui a Nonantola, indossando la stessa maglia nera della Milano Marath-one su cui (guarda caso, ma mi sembrava ideale per il clima d’oggi) avevo puntato pure io. E se c'è Giaroli, non può mancare Cuoghi; e se siamo a Nonantola, ci sono Mauro Zoboli e perfino Paolo "Paletta", grande alpinista e trailer che per mesi tentò di insegnarmi come si fa il bulino e il Prusik, ma io più in là della ciaparina non arrivo. Ci sono i fratelli Baldini (intesi come Morena e Loriano) e c'è Lolo Tiozzo appena tornato da Gerusalemme (st'altro anno vengo anch'io, e se mi colpisse la tentazione di tornare a Bologna, legatemi).

Via ufficiale in modico ritardo (curiosamente, il programma preannunciava la “partenza dalle ore 9 alle 9,10”, diffidando senza troppo successo dalle partenze anticipate); dopo 7 km di stradette rettilinee più o meno nel deserto, che a Maurizio Cenci ricordano i drittoni infiniti nella maratona della sua quasi omonima Mauritius, si entra “nel tenimento della Partecipanza” (così il volantino), percorrendo (solo noi dei 15 km, in netta minoranza) prima un argine erboso, poi 800 metri di bosco, poi un altro argine, fino al ristoro unico, di sole bottigliette d’acqua che vanno in gran parte sprecate (salvo che da persone civili come la famiglia Rossetto che se le tengono in mano fino al traguardo).

Altro rettilineo, questa volta contornato da alberi, poi per finire strade sterrate fino al rientro in paese con relativo asfalto e persino cinque gradini in prossimità dell’Abbazia (visita guidata gratuita al Museo).

Una signora in là con gli anni offre una definizione della corsa come “caduta controllata”, che non è malvagia; lo speaker annuncia, verso le 10,30,  che il ristoro finale è di sola acqua perché i succhi di frutta sono finiti (è il destino di chi fa il lungo in queste corse, e soggiace all’ingordigia dei partess-premma e dei brevicorrenti). Ma non manca a nessuno l’aceto balsamico, che si aggiunge alle decine ricevute nelle gare precedenti (ma per due euro cosa volete?); sono ampie le premiazioni di società, dove il Cittanova riprende a prevalere. Insomma, accontentiamoci di questo sano relax senza classifiche individuali, in una mattinata decisamente risparmiosa, a suo modo ideale.

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